MARIA VALTORTA

Qui trattiamo la vicenda storica e spirituale di Maria Valtorta,Terziaria dei Servi di Maria, una mistica del nostro tempo, anima eccezionale, che fece della sofferenza, della riparazione, dell'offerta e della carita la sua missione, divenendo il pennino di Dio, annunciando con la sua testimonianza e i suoi scritti, il Vangelo di Gesù Cristo.

 

LA SUA NASCITA E I PRIMI ANNI

                  

Ella  nacque a Caserta in Campania il 14 marzo 1897. Poiché i medici avevano decretato che la piccola sarebbe nata morta per sopraggiunte difficoltà respiratorie, tutti, genitori compresi, erano  preparati al peggio. La Provvidenza invece aveva altri disegni ed ecco che nonostante l’incuria dei sanitari e l’indifferenza del  mondo che la circondava la piccola Maria riprese da sola “lena e respiro”, lanciando il suo primo gemito di vita nell’assoluta noncuranza.  La sua infanzia risentì di questa indifferenza alla quale la sua stessa mamma l’aveva  segnata, lasciandola ancora in fasce alle cure di una mercenaria, una certa Teresa, che più della bambina si occupava di accontentare le proprie passioni.

Uniche carezze la piccola Maria le ricevette dal papà, uomo buono e dal temperamento dolce, e dalla nonna, mentre il comportamento freddo e autoritario della madre la fecero soffrire più delle pene fisiche.

Il primo periodo della sua vita si svolse a Faenza e poi a  Milano, dove piccolissima fu affidata per l’educazione e l’istruzione alle suore Orsoline, presso di loro avvenne il suo primo incontro con Gesù. La scoperta di questo immenso  amore la conquistò talmente che desiderava sempre più conoscerlo, amarlo  e servirlo. Sentiva forte il desiderio di somigliargli  e cercava , anche se piccola, di farlo felice con continui atti d’amore.

Salmo 139:Signore tu mi scruti e mi conosci

 

 

Uscita dall’istituto delle Orsoline a causa di un malanno, fu affidata alle suore Marcelline, dove continuò con grande successo gli studi. In questo periodo ella ricevette la cresima per le mani del beato Cardinale Ferrari e veramente lo Spirito Santo la prese completamente, arricchendola di doni straordinari. Amava la natura e gli animali e contemplava continuamente le bellezze e le meraviglie che il Signore aveva donato all’umanità. 

          

Da Milano si trasferì a Voghera dove frequentò le scuole comunali  con ottimo profitto e qui il 5 ottobre 1908 ricevette la sua prima comunione. Dodicenne entrò nel collegio delle suore di santa Bartolomea Capitanio di Monza e vi rimase per quattro anni, additata ad esempio alle sue compagne. In quel periodo si iscrisse all’associazione delle “Figlie di Maria”.

 

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MATURAZIONE DELLA SUA VOCAZIONE

                      Nel 1913 si trasferì con i suoi a Firenze, dove continuò a vivere come in collegio. Qui si dedicò al volontariato ospedaliero tra le “Infermiere Samaritane” e fu destinata agli Ospedali di guerra, maturando  la sua naturale vocazione alla carità, alla compassione e generosità.

                           

Ma a Firenze crebbe in lei anche la percezione di una vocazione ancora più straordinaria: sui passi del Crocifisso essere donna di  riparazione ed immolazione. Sfiorata in tenera età dalle ali nere della morte, già piccolissima  Maria aveva maturato  la percezione che la sofferenza sarebbe stata indissolubilmente al centro della sua esistenza. A Firenze due fatti  sconvolsero la sua  giovane esistenza. Innanzitutto a causa della madre fu infranto un sincero sogno d'amore; un secondo evento, fu quello che segnò la sua esistenza: mentre si trovava con la madre per le vie di Firenze il 17 marzo 1920, fu colpita violentemente alle reni con una mazza di ferro da un sovversivo,  fatto che la predispose alla futura infermità. Quest’avvenimento la costrinse a restare un lungo periodo a letto, quasi che la Provvidenza  voleva  prepararla  a   quel  futuro  di  sofferenza e Croce che l’aveva destinata.

Nella primavera del 1923 la Valtorta, ad esempio di Santa Teresa di Lisieux, della quale aveva letto tutto d’un fiato la sua “storia di un’anima”, e che divenne la sua maestra e sorellina spirituale, si  offrì totalmente a Dio sentendosi sempre più attratta verso la Divina Misericordia e volle essere vittima d'amore all'Amore Misericordioso ed essere lei stesso segno d’amore ai fratelli.

 

A VIAREGGIO

Nel settembre del 1924 la famiglia Valtorta si trasferiva definitivamente a Viareggio, nella «casetta» appena acquistata. Anche qui Maria continuò a condurre vita ritirata, tranne «qualche corsa al mare e in pineta» e le uscite «per la spesa quotidiana», che le consentivano di «fare delle visitine a Gesù Sacramentato, senza attirare i fulmini materni». Ma per lei era iniziato «un nuovo e diverso periodo di vita, in cui sempre più crebbe in Dio>>. Sempre più attratta dall'esempio di S. Teresa di Gesù Bambino, si offrì vittima di amore alla Divina Giustizia, cosciente del bisogno di riparazione e redenzione in un mondo invaso dall'egoismo, dal peccato, dal materialismo e dall'ingiustizia sociale.

Sentiva fortemente nell’animo l’ansia di servire il Signore, ma dovette accontentarsi di svolgere «un apostolato umile, nascosto, solo noto a Dio, corroborato più dal soffrire che dall'operare».

                                                                                     

 

 

Salmo 26: Signore, il tuo Volto, io cerco!

Con questo spirito si pose a lavorare per la vigna del Signore, e nel dicembre 1929 entrò nelle file dell'Azione Cattolica, fucina ed esempio di santità laicale, come delegata di Cultura e ad esse profuse tutta la sua dottrina spirituale con molte lezioni e conferenze, ma maggiormente attraverso uno stile di vita coerentemente segnato dalla scelta di Dio, dalla preghiera, dall'assidua direzione spirituale, dalla pratica delle virtù umane  e cristiane e da un'azione concreta di carità.  

Alla sete ardente di lavorare per le anime, si accompagnava un desiderio sempre più forte di farsi vittima innocente, come l’unico ed eterno Sposo della sua anima, Gesù Crocifisso e Abbandonato, e questa sua offerta fu accolta dalla Divina Maestà, che attraverso l’obbedienza, il sacrificio, le tante prove e sofferenze, e una grande pazienza, preparava questa sua serva ad essere la sua più diletta ed amata confidente.

 

IL PENNINO DI DIO

                                                                                                        Dopo un periodo alternato, le sue sofferenze andarono intensificandosi sempre più, al punto che dal 1934 ella non si levò più dal letto, rimanendo inchiodata alla sua sofferenza per 27 anni. Le fu accanto una giovane orfana, Marta Diciotti, assistente e confidente fedele fino alla fine.  In questo cammino di sofferenza Dio le pose accanto come guida e cireneo il Padre Romualdo M. Migliorini dei Servi di Maria. Egli comprese e penetrò talmente in quell'anima e la condusse a realizzare il disegno d'amore che il Signore aveva preparato per questa creatura privilegiata.

   

    Salmo 27: A te grido, Signore, ascolta la mia voce

Sotto la guida del Padre Migliorini iniziò l'opera poetica e mistica della Valtorta e proprio per obbedienza a questo suo direttore spirituale ella, in piena guerra,  scrisse l'autobiografia e da questa sua prima esperienza prese il via la sua attività di scrittrice mistica, frutto della sua ascesi e dei suoi colloqui celesti.

 

 

« BUONE FESTE A TUTTI VOI

UNA DELLE TESTIMONIANZE DEL BEATO P. GABRIELE ALLEGRA

Post n°10 pubblicato il 28 Giugno 2009 da massimomaria_c
 

Dal suo diario

Martedì e Mercoledì Santo, 9-10 aprile 1968, Macao

Il poema dell'Uomo-Dio di M. Valtorta è stato pubblicato come un romanzo, e spero che a tal titolo continui a ristamparsi e spesso nell'avvenire, ma non è un romanzo. È il complemento delle quattro tradizioni evangeliche e la spiegazione di esse. Questa spiegazione a volte cl sorprende, cl sembra cosi nuova, cosi vera e cosi energica che siamo tutti pronti a trascurarla. Si tratta di rivelazioni private! e poi fatte a una donna! E noi uomini, noi sacerdoti, sappiamo bene imitare in ciò gli Apostoli, che chiamarono delirio di femminette la visione che esse ebbero del Cristo Risorto. Certo S. Paolo nell'elenco dei testi della Resurrezione esclude le donne, ma i Vangeli danno invece ad esse una parte preponderante. Però tutti i sacerdoti in questo vogliono imitare S. Paolo! Ora il Poema dell'Uomo-Dio non merita davvero di essere negletto con quella superba sicurezza e con quel sussiego, che è la caratteristica di molti teologi moderni. Nella Chiesa c'è lo Spirito e ci sono quindi i carismi dello Spirito. Io penso che solo per un carisma dello Spirito Santo, solamente col suo aiuto una povera donna ammalata, di cultura biblica limitata, poté nello spazio di tre anni scrivere ventimila pagine che, stampate, equivalgono a dieci volumi: e quali pagine! E noto pure che certi discorsi del Signore, dei quali nei Vangeli è solo accennato l'argomento principale, sono sviluppati in quest'opera con una naturalezza, con una concatenazione di pensiero così logica, così spontanea, così aderente al tempo, al luogo, alle circostanze, che non ho trovato nei più famosi esegeti. Cito solo il discorso del Signore con Nicodemo e quello del Pane di vita. Ma gli esegeti, seguaci del Metodo della Storia delle forme, non si umilieranno mai (!) a dare uno sguardo a quest'opera, dove con una facilità meravigliosa vengono sciolti molti problemi e rifatti tanti discorsi dei quali purtroppo ci resta solo il tema. Insomma ritengo che quest'opera della Valtorta merita almeno quell'attenzione che i teologi prestarono alla Mistica Ciudad de Dios della Ven. Agreda, alle Rivelazioni della Ven. A. C. Emmerich e a quelle di S. Brigida. Nessuno mi potrà far credere che una povera inferma, solo in virtù del suo fervido sentimento religioso, abbia scritto il Poema, tanto più che i diversi quadri o scene della vita del Signore essa non li vide in ordine cronologico ma contro invece un tal ordine, sparse o rappresentatele confusamente per lo spazio di tre anni. Quale fu questo carisma, quali le sue dimensioni? Come lo strumento umano cooperò con esso? Cosa viene dallo Spirito attraverso la mente e il cuore di una pia cristiana, e cosa è frutto esclusivo della psiche della Valtorta? E perché Gesù, nella ipotesi di visioni soprannaturali, adopera il linguaggio di un teologo del secolo XX e non quello del suo tempo? Ha voluto forse insegnarci cosa si trovi nelle Sacre Scritture e come bisogna esprimerlo oggi? Tante questioni che meritano di essere studiate e meditate, prima di esporre ragionatamente come il Poema dell'Uomo-Dio non contraddica mai al Vangelo, ma lo completa mirabilmente e lo rende vivo e potente, tenero ed esigente. Determinata bene la natura del carisma dello Spirito e la realtà della sua azione in Maria Valtorta, quale atteggiamento deve assumere il cristiano leggendo queste mirabili pagine evangeliche? Mi pare che si imponga la stessa conclusione pratica per chi ha letto e studiato i documenti della Storia delle Apparizioni di Paray le Monial, Lourdes, Fatima, Siracusa... E con lo stesso grado di fede, e nella misura che Gesù Signore e la Chiesa lo desiderano, io ci credo.

 
 
 
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Un blog di: massimomaria_c
Data di creazione: 26/03/2008
 

CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA

Coroncina della Divina Misericordia

Quando verrà recitata vicino agli agonizzanti, mi metterò fra il Padre e l'anima agonizzante non come giusto Giudice, ma come Salvatore misericordioso.

La Mia misericordia avvolgerà in vita e specialmente nell'ora della morte le anime che reciteranno questa coroncina.

Con essa otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà.

Gesù a Santa Maria Faustina Kowalska

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Padre Nostro
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

Ave Maria
Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen

Credo
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Sui grani del Padre Nostro si dice:

Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio, Nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani dell'Ave Maria si dice:

Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice tre volte:

Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.

si termina con l'invocazione

O Sangue e Acqua ,che scaturisti dal Cuore di Gesù

come sorgente di misericordia per noi,confido in Te 

    per ascoltare la coroncina in audio premere giù

www.mariadelsoccorso.com/divina%20misericordia/05-Coroncina-della-Divina-Misericord.mp3

 

RESTA CON ME, SIGNORE, TU SEI L'AMORE!

       

           

     RESTA QUI CON ME! 

A me il mio Diletto ed io a Lui! [....]

Nulla sulla Terra può sviarmi da Lui,

 perchè Egli è dolcezza, Egli è bontà,

Egli è luce, Egli è calore,

Egli è vita, Egli è conforto,

Egli è beatitudine,

il dolce Cristo che mi ha rapito il cuore.

Per Lui ed in Lui diviene dolce ogni tormento,

in Lui si calma ogni angoscia,

da Lui ogni debolezza trae vigore.

Egli è l'Amato! Egli è il mio Amore!

 (dalle pregheire di Maria Valtorta)

       

                  DIO  E'   AMORE!

Che Tu sia benedetto, Signore, Salvatore mio, che mi hai liberata da tutti i miei nemici e mi hai ricoperta con la tua misericordia, mi hai nutrita del tuo Amore, mi hai sorretta, perdonata, istruita, consolata, ti sei fatto mio Amico e mio Parente, mio Maestro e mio Medico.

Tu mi hai concesso di conoscerti per quello che realmente sei, solo vero Dio, e di conoscere quello che Tu hai mandato: Gesù Cristo; e di questa grazia vorrei dirti "grazie" con ogni palpito del mio cuore e per tutta l'eternità, e non basterebbe ancora, perchè conoscerti e amarti, o Dio, è tal bene che nulla lo può ripagare.

Tu mi hai permesso di parlare di Te a tante creature che Tu mi hai affidato, e anche di questo: "grazie, mio Dio".

       (dalle preghiere di Maria Valtorta)

 

TERZIARIA DEI SERVI DI MARIA

Nel periodo intenso della sua esistenza la Valtorta, devota di San Francesco di Assisi, già da tempo legata alla spiritualità francescana, attraverso la direzione di Padre Migliorini, conobbe la spiritualità dei Servi di Maria e, da sempre devota della Madonna, si sentì chiamata a partecipare alla vita di quest'antico e glorioso Ordine fondato e voluto dalla Vergine Santa.  Il 25 marzo 1944 entrò a far parte del Terz'Ordine dei Servi di Maria, attualmente chiamato Ordine Secolare, e da quel momento esso divenne la sua casa, la sua famiglia, la sua vita. Con sentimenti di gratitudine ella esprimeva il suo profondo legame all’Ordine Servita e a tutti diceva:<< Pare che Maria Addolorata  continui a volermi sua, perchè anche ora, al  termine della vita,  ha messo l’anima mia fra le mani di un suo Servo >>.

           

  A lei, vera innamorata dell’Ordine dei Servi di Maria, Gesù in un colloquio mistico disse: <<…Voglio che tu sia luce che si riversa nell’Ordine dei Servi di mia Madre e che esso Ordine ti sia dato a tua tutela >>.

           

     

Con la Madre dolente, sotto la croce,

compagna nel dolore, serva nell'amore.

 

CHI SONO I SERVI DI MARIA?

"L'Ordine dei Servi di Maria è una comunità di uomini riuniti nel nome del Signore, che si impegnano a testimoniare il Vangelo in comunione fraterna e ad essere al servizio di Dio e dell'uomo, ispirandosi costantemente a Maria, Madre e Serva del Signore."

15 Agosto 1233, la Vergine SS.ma chiama a sé sette uomini e li invita a lasciare gli agi del mondo per fondare l'Ordine Religioso suo e dei suoi servi.  I sette, che erano mercanti, lasciarono tutto ciò che avevano: case, famiglie e commerci. Indossati i panni bigi dei penitenti, si ritirano a far vita comune e contemplativa, in una "casupola" in un luogo detto Cafaggio. Questi uomini riprendono l'ideale della prima comunità cristiana divenendo così "un cuor solo e un'anima sola". Questi uomini fanno proprio il comandamento "nuovo" del Signore Gesù: "Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi".All'interno dell'Ordine, sin dall'origine,  è inserito l’Ordine Secolare dei Servi di Maria, o Terz'Ordine: è composto da uomini e donne che vivono nella società la propria fede cristiana, secondo lospirito specifico dell’Ordine dei Servi di Maria, specialmente caratterizzato dalla pietà per la Madre di Dio.   

         

GRANDI COSE HA FATTO IL SIGNORE PER NOI

Se sei interessato a conoscere  di più i Servi di Maria, su Yahoo gruppi c'è una lista di discussione sulla spiritualità servitana - iscrizione gratuita cliccando sotto:

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LE ULTIME SOFFERENZA E LA MORTE:

Maria Valtorta, dopo la grande sofferenza di aver visto l'Opera all'indice,  offrì negli ultimi tempi persino  il dono della sua intelligenza a  Dio, che  la prese in parola, perché andò chiudendosi gradualmente in un isolamento psichico, preoccupandosi solo di restare intimamente unita al suo Gesù.  Ormai deperita fisicamente e psicologicamente, consumata e bruciata da quell'Amore ardente che l'aveva chiamata al suo servizio,  Maria Valtorta si spense nella sua casa di Viareggio (oggi meta di continui pellegrinaggi) la mattina del 12 ottobre 1961, all'età di 64 anni.

Negli ultimi istanti insieme alla fedele Marta Diciotto restò accanto a lei il Padre Innocenzo M. Rovetti, assistente del Terz’Ordine dei Servi di Maria, che accompagnò il trapasso della Valtorta con preghiere. Lei, obbedientissima in vita , lo fu anche  soprattutto in quel momento estremo, e alle parole pronunciate da Padre Innocenzo “Parti, o anima cristiana, da questo  mondo” spirò serenamente ricordando le meravigliose parole che Gesù le aveva pronunciate in vita:   << Come sarai felice quando ti accorgerai di essere nel mio mondo per sempre, senza neppure essertene accorta, passando da una visione alla realtà, come un piccolo che sogna la mamma e che si sveglia con la  mamma che lo stringe al cuore. Così Io farò con te>>.

Sul ricordino distribuito dopo la sua morte fu scritta una frase da lei dettata in vita, e che è divenuto il suo testamento spirituale:<< Ho finito di soffrire, ma continuerò ad amare >> .  È l'esempio che questa sorella lascia a tutti noi: fare sempre la Volontà di Dio, abbracciando con Amore la Croce, vivendo in pienezza il Comandamento dell'Amore, perché solo l'Amore salva.

                  Maria Valtorta subito dopo la morte

 

LA TOMBA:

Pochi e raccolti amici e visitatori  venerarono la salma prima della sepoltura, e poterono ammirare il candore della sua mano destra - la mano di colei che si era definita "penna del Signore" - mentre la sinistra andava illividendo. E le ginocchia, che erano state il suo scrittoio, si erano inarcate sotto la veste bianca del suo ultimo riposo. Il suo funerale fu semplice e nascosto, come tutta la sua esistenza. Fu sepolta al Camposanto della Misericordia in Viareggio.

Dopo dodici anni, il 2 luglio 1973, i resti mortali di Maria Valtorta, traslati dal Camposanto della Misericordia in Viareggio, furono tumulati a Firenze, in una cappella nel Chiostro grande della Basilica della SS. Annunziata dei Servi di Maria.                               

La sua Tomba è ora in  Firenze nella  Cappella del Capitolo,  nel grande chiostro annesso alla Basilica della Santissima Annunziata. Essa è meta di tanti visitatori e devoti della Valtorta. 

Spesso il  12 di ogni singolo mese, che ricorda il giorno della sua morte, vengono letti presso la tomba alcuni brani presi dalle sue opere, poi  viene celebrata una Santa Messa in sua memoria.

Da diversi anni il 12 ottobre, commemorazione del suo pio transito, diversi gruppi di devoti, tra cui l'editore Pisani suo primo e grande estimatore, si recano sulla tomba per la celebrazione commemorativa.

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