LE VOGLIAIMO COSI!!!!

Post n°5 pubblicato il 13 Agosto 2006 da markobatti80
Foto di markobatti80

Si chiamano ‘Botelleras’ e sono le cheerleader della squadra argentina del Club Deportivo Maipu`. Una squadra, quella argentina di Mendoza, certamente non di primo piano anzi, partecipante alle categorie inferiori. Ma quando si parla di ‘tifose’, tutte le squadre ritornano ad ‘armi pari’. Le fuoriclasse del pallone a volte si trovano a subire dribbling da formazioni di levatura assolutamente inferiorie, almeno a guardare i giocatori in campo. Le ‘Botelleras’ sono le tifose del Deportivo, e fanno parete di quella vasta schiera delle cosiddette ‘fanaticas’, le tifose-modelle del pallone sudamericane (le piu` famose sono le ‘Boquitas’ del Boca Juniors) che, a volte in gruppi di vere e proprie cheerleader, a volte da sole, anche semplicemente per passione, si fanno immortalare con i colori della propria squadra del cuore. Ovviamente mostrando generosamente una buona parte delle proprie ‘qualita` personali’. Che hanno ben poco a che vedere con quelle degli undici che, di li` a poco, scenderanno in campo con gli stessi colori.

 
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A ROBINSON PIACE LA " MARIA"

Post n°4 pubblicato il 13 Agosto 2006 da markobatti80

Clifford Robinson, sospseso durante gli ultimi playoff NBA per marijuana, giochera` ancora per i New Jersey Nets. Il presidente della franchigia, Rob Thorn, lo ha annunciato da poco. Robinson, nella giornata di venerdi`, ha raggiunto un accorto con i Nets dopo aver passato dei test fisici. Robinson era alla seconda sospensione in due anni, ma Thorn non ha dubbi: `Clifford ha giocato davvero bene per noi, per prima cosa. Per seconda, e` molto apprezzato dai suoi compagni di squadra. Infine, e` un leader autentico`.

I dubbi della critica su questo ingaggio riguardano invece due fattori: innanzitutto l`eta` del giocatore, che a dicembre arrivera` ai quarant`anni. Poi, da non dimenticare, il fatto che l`anno scorso il giocatore fu fermato sul piu` bello perche` incastrato ad un test antidoping a causa dell`assunzione di marijuana non sembrerebbe dare le garanzie necessarie per il suo ingaggio.

 
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UN PO DI BASKET

Post n°3 pubblicato il 12 Agosto 2006 da markobatti80
Foto di markobatti80

Primi colpi ufficiali nel mercato di TDShop.it Basket Livorno. In una sola giornata è stato sistemato lo spot di guardia con l’arrivo, con contratto annuale, di Antoine Jordan e di Marco Sambugaro. Un giocatore giovanissimo, appena uscito dal college, un rookie alla sua prima esperienza nel mondo professionistico e un navigato veterano dei parquet di mezza Italia.
Vediamo in breve le schede dei due giocatori: Antoine Jordan è nato a Baltimora il 10 marzo del 1983, è alto 194 cm, pesa circa 85 kg. e ha giocato 4 anni di NCAA nel college di Siena Saints, con cifre di assoluto livello nell’ultimo anno: 17,1 punti di media in 28 partite con un utilizzo medio di 36,4 minuti a gara. Le sue percentuali di tiro dell’ultima stagione rivelano un eccezionale 45,3% nel tiro da tre punti, l’81,8% ai liberi oltre alla cattura di 8,1 rimbalzi a partita.
Nel mese di luglio ha partecipato alla Summer League di Long Beach con i Washington Wizards.
Lunghissima la carriera di Marco Sambugaro, già visto per una stagione e mezzo a Livorno in maglia Mabo, nei campionati 2001/2002e 2002/2003 quando, il 21 febbraio, venne ceduto a Scafati in Legadue dove è rimasto nei campionati successivi con la maglia di Novara, salvo un breve intermezzo a Siena con cui disputò i play-off della stagione 2004/2005 con oltre 10’ di utilizzo medio.
Nato a Werneck, in Germania, il 14 gennaio 1971, è cresciuto cestisticamente nell’Olimpia Milano con la cui maglia ha esordito in serie A nella stagione 1992/1993. In seguito ha giocato nella seconda squadra di Milano, l’allora Aresium, poi a Cantù, di nuovo tre campionati nell’Olimpia con cui ha vinto lo scudetto nella stagione 1995/1996, poi tre stagioni, probabilmente le sue migliori, a Montecatini con cui ottenne la promozione in A1 alla fine della stagione 1998/1999.

 
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MA NON DOVREBBERO LAVORARE SENZA ESSERE CONDIZIONATI DALLE SOCIETA' CON I LORO OMAGGI??

Post n°2 pubblicato il 12 Agosto 2006 da markobatti80

Ci sono poche persone in Europa piu` adatte di Francesco Bianchi per poter parlare di usi e costumi arbitrali. Uno dei piu` importanti arbitri svizzeri ed europei, presidente della commissione degli arbitri elvetici e anche delegato osservatore dell’Uefa da dieci anni, Bianchi ha viaggiato in lungo e in largo per l’Europa. Eppure anche lui, contattato da Datasport, rimane molto sorpreso quando gli raccontiamo quali fossero i veri e propri ‘regali’ che le societa` di calcio di Serie A facevano agli arbitri del massimo campionato che andavano a dirigere le loro gare. Un uso che d’ora in poi non sara` piu` lecito. Con il ‘nuovo corso’ promosso da Agnolin e Tedeschi sara` di 80 euro il valore massimo dell’oggetto che gli arbitri italiani potranno avere in omaggio dalle societa` ospitanti. Oggetto che dovra` essere denunciato regolarmente al designatore. Ogni altro ‘dono’ sara` considerato un illecito sportivo.
Prima di tutto pero` gli chiediamo quale sia la situazione in Svizzera, paese in cui il calcio ha una tradizione antica, ma nel quale viene vissuto con un evidente distacco che ne rende piu` umano il ‘vissuto’.
”Da noi non esiste un regolamento semplicemente perche` non c’e` l’abitudine di fare regali agli arbitri. Non possono nemmeno avere la maglietta della squadra di casa. O meglio, hanno il divieto assoluto di chiederla. Un arbitro e` tenuto a non chiedere. Se poi viene loro data come un omaggio, d’accordo, possono accettarla. Ma una, non di piu`. Che motivo c’e` di avere piu` maglie di una stessa squadra? Non ha senso”.

Lei ha anche una grande esperienza internazionale…
”Anche l’Uefa si sta adeguando a delle norme piu` strette. Di solito la squadra di casa presenta all’arbitro un piatto commemorativo della partita, oppure un portachiavi. L’Inter in campo internazionale fa una cosa molto fine: di solito chiede agli arbitri se hanno figli e, in caso affermativo, regala loro una maglia con il nome del ragazzo sulle spalle. Trovo che sia una cosa carina e di classe. Certo non e` corruzione regalare una maglia”.

Ha detto che anche l’Uefa e` cambiata. Come?
”Una volta gli arbitri Uefa erano gestiti dai club stessi, ora invece da una decina d’anni sono accolti all’aeroporto da un membro della federazione locale, senza mai entrare in contatto con la societa` ospitante. Alla fine della partita trovano nello spogliatoio un sacchettino con alcuni ricordi. Ma non regali. Ad esempio un orologio di valore non si puo` accettare. Sarebbe troppo. Una bottiglia di champagne invece si puo` ricevere. Ma una, non di piu`”.

La Uefa ha fissato un valore massimo dei regali ‘accettabili’ dagli arbitri in 200 franchi svizzeri.
”Intanto ribadisco che non sono regali, ma omaggi. Poi la cifra di 200 franchi e` comunque indicativa”.

Cosa pensa della situazione italiana?
”Posso dire che gli italiani sono maestri nell’accogliere le persone. Ci sono club di grande esperienza che sanno benissimo come ospitare gli arbitri in alberghi e ristoranti di classe. Penso che Agnolin sia una risposta positiva in questo momento. Certo, adesso si rischia di avere una sterzata motlo forte, perfino eccessiva, ma bisogna ricostruire una certa credibilita` in una situazione in cui gli arbitri forse sono stati piu` vittime che carnefici, e molti di loro sono stati coinvolti e usati. Comunque ribadisco: le squadre italiane sono sempre state conosciute per la loro classe. Una volta a Bologna venni accolto con una incredibile gentilezza e disponibilita`. Non mi fecero niente di particolare, regali o chissa` cosa, ma era l’ambiente. Proprio il Bologna mi diede in omaggio un orologio con lo stemma della squadra, era la partita che gioco` con il Galatasaray. Fu una cosa non pacchiana, ma molto fine e che mi fece molto piacere”.

 
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presto il fantacalcio

Post n°1 pubblicato il 11 Agosto 2006 da markobatti80

dal primo di settembre fino al 17/09 ci si potrà iscrivere al nuovo torneo di fantacalcio! per il regolamento e la formazione dei nouvi team ci si vede per i primi di settembre

 
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