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Persona politica e benecomune.

Post n°72 pubblicato il 14 Ottobre 2017 da marovich

Vorrei affrontare qua il tama caro al Neotomismo di Maritain e al Personalismo di Mounier, del Bene Comune, di quello che esso è realmente.

Per prima cosa bisogna partire dal concetto di Persona,per i due filosofi francesei la Persona è un tutt'uno spirituale e materiale,e qualcosa di diverso dall'Homo Economicus dell'Individualismo liberale, il quale è teso solo a soddisfare i suoi interessi e i suoi bisogni a scapito degli altri consociati, e il cui rapporto relazionale è solo volto alla sua soddisfazione.

Nella visone dell'Homo Economicus, le relazioni interpersonali sono funzionali, alla sua affermazione,quando questa funzionalità finisce queste vengono abbandonate, non cos ìnel pensiero di Maritain e Mounier.

In Mounier e i Maritain il concetto di Persona, prende tutte le sfere e non solo quella economica,  la Persona è materia ma soprattutto spirito e relazione con altre persone, non è una monade o un atomo isolato.

Partendo dal concetto aristotelico che l'uomo è di per se sociale,questa visione viene a scontrarsi con l'Homo Economicus in cui prevale la legge del più forte, si capisce anche il secondo punto della loro filosofia ossia il bene comune,

Se noi riduciamo il bene comune solo a una divisiione equa delle risorse, lo riduciamo al PIL e al PNN(prodotto nazionale netto), perdiamo di vista il concetto più alto che questi due pensatori nel quale il bene comune è formato anche da qualcosa di più.

Nella Concezione di Maritain e Mounier il bene comune è sia la somma dei beni materiali, ma anche l'intera società e la sua forma relazionale, in cui la persona si esprime, vi è quindi nel suo concetto l'idea di una comunità o corpo sociale, tesa a migliorare sia materialmente sia spiritualmente.

Nessuno in questa visione è scarto, ma tutti sicresce assieme, il bene comune è quel valore per cui nessuno resta dietro economicamente, ma soprattutto spiritualmente, in cui ognuno abbia una sua vita dignitosa, e non solo sopravvivere    .

Un ruolo fondamentale in questo senso lo ha la politica, secondo i due pensatori il più alto esempio di Carità, se tesa al miglioramento di tutta la società, non unapolitica come affermazione egoistica della persona.

La Persona che agisce in politica, deve intendere la sua azione come miglioramento del Bene comune e quindi della società, nel suo complesso, e deve comprendere che la Politica è servizio verso la comunità e non è pura affermazione personale 

Il potere non deve essere idolatrato per il potere in se stesso, ma è un servizioper migliorare le condizionidi tutti.

In questavisione politica è moltoimportante la collaborazione con gli altri, anche se questi altri hannovisioni differenti,ma con loro si deve camminare per migliorare tutti,questo sensoil compromesso divrnta la sintesi capace di migliorare la società e aumentare il Bene comune sia materialmente, sia spiritualmente.

Concludendo i due pensatori francesi affermano una visione di società, in cui non vfi è un ammasso di individui pronti a soddisfare i loro bisogni egoistici,ma un insieme di Persone che crescono insieme. 

 
 
 

La memoria divisa degli USA

Post n°71 pubblicato il 15 Agosto 2017 da marovich

I fatti  di Charlotteville in Virginia, dove dopo la decisione di rimuovere la statua equestre del Generale Robert E. Lee, ha fatto da detonatore detonatore per lo scontro tra Razzisti aderenti ai movimenti suprematisti bianchìio come Arian Nation, Ku Klux Klan, Neonazisti e altri gruppi minori razzisti,con la maggioranza antirazzista, fino a cercare di bloccare con la violenza terroristica di un'auto lanciata contro la manifestazione pacifista ed antirazzista da un suprematista bianco la dice lunga su quanto ancora oggi sia divisa la memoria degli USA del post.guerra di secessione.

L'atteggiamento all'inizio neutrale di Trump, e la rivolta dell'intero congresso contro questo tipo di atteggiamento falsamente superpartes, ha innescato altra benzina sul fuoco.

La rimozione della statua del generale Lee voleva affermare lafinedi una storia, in cui gli stati dell'ex confederazione si sono sempre sentiti come stati occupati e colonie interne della federazione americana, ma questo non piace a vasti settori seppur minoritari della popolazione dell'ex confederazione, che continua a vedere nel risultato della guerra di secessione(1861-1865) la conquista da parte di uno stato straniero del proprio territorio,e la riduzione a colonia degli stati confederati e della loro civiltà basata sulla schiavitù.

Come noi sappiamo degli studi di Roberto Luraghi sulla guerra di secessione e sugli stati del  sud primae dopo tale conflitto, possiamo vedere come nell territorio dell'ex confederazione, sia rimasto un forte risentimento verso l'Unione, che a dir loro gli ha occupati e li ha resi colonie.

Frutto di questo risentimento fin da dopo la guerra è il Ku Klux Klan, formatosi per combattere l'unione e per far rivivere l'unione e la schiavitù dei neri, ispiratore di tutte quelle leggi segregazioniste che ispirarono Hitler e il nazismo, ma che vennero tollerate dal potere centrale di Washington.

Fino a Dwit Eisenowher possiamo dire di un disinteresse del potere centrale nei confronti degli stati dell'ex confederazione anzi per i partito soprattutto per i democratici che avevano il loro bacino elettorale, e da sempre fino a Lyndon Johnson furono segregazionisti.

Si cercava in questa maniera da parte dei democratici vantaggi elettorali, ma anche coprire in un velo di ipocrisia la reale divisione del paese, che veniva alla luce appena si passava nel vecchio territorio della confederazione.

Nonostante questo nasce il movimeno di emancipazione politica degli Afroamericani, lo NAACP, il quale fin dal suo sorgere si scontra con il Ku Klux Klan, nel manifesto del movimento afroamericano, abbiamo la rivendicazione di quei diritti politici per gli afroamericani dell'ex confederazione che in quegli stati erano semplicemente aboliti.

L'ascesa al potere di Eisenowher, porta ad una svolta nella storia americana,inquanto il nuovo presidente da impulso alla corte suprema per abolire il segregazionismo, ispirando la sentezza del 1954  con cui questo tipo di rapporti vengono abolitie vietati.

Nel 1957 lo stesso presidente schiera l'esercito per far entrarein un college della Lousiana degli studenti di colore, sia questa decisione ma soprattutto la senrtenza della Corte suprema da Forza al Movimento dei diritti civili degli Afroamericani che trovano in Martin Luther King un valido e carismatico leader politico.

Nonostante la grande marcia su Whasington degli Afroamericani e dei loro sostenitori peri diritti civili, non fu Kennedy a fare le leggi antisegregazioniste, bensì il suo successore Lyndon Johnson, il quale firma l'affermativeact e la legge che abolisceil segregazionismo in tutti gli stai del sud,con un voto unanime del congresso.

Naturalmente questo genera una forte resistenza nel sud ex confederale, e porta ai fatti raccontatinel film Missisipi Burning, dovequattro attivisti dei diritti civili vengono massacrati dal Ku Klux Klan che in quel momento era anche dentro ad istituzioni come la polizia.

Nixon il vituperato presidente del Watergate, emana leggi che rafforzano quelle di Johnson fino all'abolizione delle scuole segregate, questo fa si che il sud si divida tra fautori dei diritti civili, e quelli del segregazionismo

I difensori della società razzista divennero una minoranza nell'ex confederazione, ma pur sempre una minoranza cospiqua, e nuovi movimenti hanno preso campo alla crisi del Ku Klux Klan, come abbiamo visto, ma non c'è solo la questione afroamericana,ma anche il sentirsi colonia.

Le statue di Lee ricordavano il breve momento storico in cui il sud confederato fu indioendente con proprie leggi e proprie istituzioni, e come la vittoria di Lincoln e dell'Unione avessero ridotto quegli stati a colonie interne, basti pensare a grandi basi dell'esercito USA, nel sud degli USA come Pensacola, questo dweternina un sentimento di stato occupato che per 150 hacovato e cova ancora tra le frange estremiste del Sud ex confederato.

Per queste frange la rimozione della statua di Lee diventa il simbolo che non si può tornare indietro, ma anche che l'occupazione delle terre confederate è irreversibile.

L'avvento di Trump e del suo populismo ha da nuova linfa a queste posizioni, perché seil motto di Trump è America First, perquesti movimenti è anche White(bianca), questo porta a quello che recentemente si è visto.

Concludendo, pur non potendoci essere passi indietro, lo scontro nel sud tra coloro che vedono nell'antirazzismo e nell'Unione e coloroche vogliono il ritorno della segregazione e della confederazione sarà violento anche se i secondi sono una minoranza, ma una minoranza violenta.   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Grillo l'Antidemocratico.

Post n°70 pubblicato il 18 Marzo 2017 da marovich

Il Movimento Cinquestelle ha sempre goduto in questi tormentati tempi di buona stampa, per il suo giustizialismo a corrente alternata, feroce per gli avversari politici, dolce se non tneroper se stesso e per coloro che sottostann ai diktat di grillo ciome la Sindaco di Roma Virginia Raggi.

In realtà nel movimento vi è una grave mancanza di democrazia, ancora più grave che in Forza Italia, dove chi non si allinea ai voleri del capi supremi Casaleggio e Grillo, sono o messi fuori dal movimento, o impediti di poter partecipare alle elezioni per il movimento.

Questo viene confermato dal grave avvenimento accaduto a Genova, dove una Grillina, la Cassimatis, non allineata con Barbapapà Grillo, vince le primarie On line per la candidatura a Sindaco di  Genova contro il candidato dello stesso Barpapà, Pirondini.

Grillo come un sovrano assoluto, o come un Caudillos latino americano inficia le primarie perchè il suo candidato non è passato, e costringe ad una nuova consultazione, forse pilotata da lui stesso,perchè come si sa è molto più facile truccare le elezioni on line che quelle vere, in cui Piropndini gareggia da solo praticamente.

Come potremmo definire questo atteggiamento di Barpapà Grillo se non Fascismo, Bolscevismo e quindi Antidemocrazia.

L'antidemocrazia di Grillo è sempre venuta fuori dalla idea nazista di un tribunale popolare controi giornali che la pensano in modo diverso da quello che lui afferma, a voler eliminare i partiti, strumenti essenziali per un regime democrartico, istiuendo una vera antidemocrazia.

Berlusconi neanche nei suoi peggiori deliri di onnipotenza raggiunse questi vertici, e comunque pur con le manfrine sui briogli a suo danno, ha sempre accettato la sconfitta e il sistema partitico, cosa che invece non ha mai accettato Grillo che quindi si iscrive alla grande tradizione della corrente antidemocratica italia che da Corradini, a Dannunzio, per passare a Mussolini e Giannini tanto male ha fatto alla nostra nazione.

Concludendo Grillo è un Fascista e l'episodio di Genova, centro motore del Movimento Cinquestelle ne è la dimostrazione. 

 
 
 

crisi economica e ultradestra

Post n°69 pubblicato il 25 Aprile 2016 da marovich

Oggi asssustuamo all'avvanzata della destra populista e para-fascista in tutta Europa, la quale di fronte al problema dei migranti, diffonde paure sociali ed economiche tra le popolazioni europee, e come unico rimedio affwerma ditornare alle piccole patrie, o ad erigeremuriche prima o poi saranno abbattuti.

Il periodo ancora non roseo dell'economia mondiale, in particolare la lenta ripresa economica europea, che praticamente è sintomo di un'economia convalescente, ed anche di un fanatismo ideologico sul rigorismo neclassico economico, ha portato le destre estreme ad avere un bacino di potenziali elettori vasto.

La paura del diverso, a cui gli attentati dell'IS in Europa non hanno fatto altro che accentuare, hanno fatto in modo che le destre populiste e xenofobe,se non fasciste come in Ungheria prendano piede tra l'opinione pubblica, allarmata dagli attentati e stanca delle crisi economica.

A questo si deve aggiungere anche una deriva oligarchica delle forze democratiche dei vari paesi europei, che hanno dimenticato il ruolo educativo della politica, e il cercare di rispondere alle esigenze e alle nuove sfide che si innestano nelle nostre società

Le opinioni pubbliche europee lasciate sole, sono preda di paura del futuro, accuita dal fatto che comein Italia molte di queste sono piuttosto anziane, e su questo si basa l'acuire di questo sentimento e il far vedere il diverso come un nemico da combatte e abbattere.

Storicamente la destra nazionalista e fascista, quella che oggi è l'humus del populismo europeo, ha sempre av uto vasta eco proprio sul crinale tra fine dela crisi economica e inizio della ripresa,basti pensare alle affermazioni di Mussolini nel 1922 e a quella di Hitler nel 1933.

Questa è una costante storica della destra estrema e non serve corrrere ai ripari come in Austri hanno fatto Socialdemocratici e Popolari cercando di scavalcare a destra, con l'inizio del Muro del Brennero, i populisti del post Haider, sembra quasi volerli scimiottare e quindi le opinioni pubbliche si voltano verso gli originali.

Un'altra crisi quella della politica democratica come in Italia, ha messo in moto una serie di populisti, dalla lega al Movimento cinque stelle che hanno nell'antieuropeismo e nell'antidemocrazia il loro fulcro.

L'affermazione dell'Ultradestra, avviene contro quel grande e meritorio progetto che è l'Unione Europea, la quale per volere di alcuni stati nazionali in primisi la Germania, è diventata più una superburocrazia punitiva che un ideale a cui tendere, e quindi ciò mette in moto ilpericoloso fai da te che in Europa ha portato tanti disastri.

Bisogna che le forze democratiche diano le risposte che la società si attende, affievolendo e combattendo le paure insite in ogni novità, tornare tra le persone e i cittadini e starci,non come si fa una volta ogni cionque anni.

Concludendo se l'economioacomesembrariesce a riprendersi, anche grazie alle politiche economiche di Draghi e la disoccupazione europea scenderà sostanziosamente, e le forze democratiche riusciranno ad arginare l'ondata populistacon risposte che non siano scimiottare i populisti, l'ondata dell'ultradestra scemerà a livelli fisiologici cioè sul 2-5% dell'opinione pubblica. 

 
 
 

trasformismo politico

Post n°68 pubblicato il 11 Luglio 2015 da marovich

il trasformismo è un pratica teatrale dicui l'ultimo grande interpreste è Arturo Brachetti, e consiste nel cambiare velocemente abito e personaggio,in una girandola di caratteri umani che lasciano lo spettatore sorpreso, ma questo ha anche un suo aspetto politico.

In politica la parola Trasformismo, sigbnifica cambiare casacca parrtitica, tipo la migrazione della Segretaria e di altri 10 copmponenti di Scelta Civica verso il PD, o quella di esponenti di peso di SEL verso il PD, o la fuoriuscita dal PD di Fassina e Civati, oppure l'uscita dei giovani quaranteni di forza Italia per formare con Alfano in Nuovo Centro Destra((NCD), questo noi chaioamaiamo oggi Trasformismo, ma ci fu un altro periodoin cui il Trasformismo fu una necessità di Governo.

la Parola Trasformismo nasce con il primo Governo Depretis nel 1876, in cui la cosidetta sinistra storica, di matrice Garibaldina e Mazziniana, convertitasi alla monarchia, prende il potere, e Agostino Depretis, parla di voler trasformare l'Italia anche con l'aiuto di esponenti della destra storica su singoli temi,o anche governare insieme a quegli esponenti che non furono così acerimmi nel contrasto politico con la Sinistra.

Questa era una necessittà che si era sempre imposta sulla scena politica italiana, basti pensare al connubbio tra il Centrodestra di Cavur eil Centrosinistra di Rattazzi durante il Risorgimento,  ed anche all'ultimo periodo della Destra Storica e dei suoi governi.

Q"uesta pratica politica sorgeva anche dalla strutturapolitica e parlamentare dell'italia Risorgimentale e Post-Risorgimentale, dove vi era un solo partito politico strutturato quello mazziniano, con la sua rete di Società di mutuo Soccorso, ed in cui la maggioranza dei parlamentari era espressione di colleggi senza una reale iodeologia coagulante, ma con interessi e visioni individuali, questo tipo di Italia Montanelli la esoprime bene nel titolo di un suo libro L'Italia dei Notabili.

Questa mancanza di partiti strutturati sia nel Territtori sia ideooogicamente, fa si che le maggioranze parlamentari siano quanto di più aòeatorio ci possa essere e uno statista del calibro di Depretis lo capisce, e quindi tende a costruire maggioranze variabili sui singoli temi.

Non bisogna vedere questa pratica in maniera negativa, o con gli occhi novecenteschi, in cui i partiti di massa e strutturati hanno fatto la storia politica,ma cercando di capire il mondo politico di quel momento storico, la destra e la Sinistra storica, non avevano profonde divisioni ideologiche forse i primi erano più elitari e i secondi più democratici, ma l'idea di società era la stessa, poiché era uguale l'estrazione sociale.

In Italia questa pratica darà maggioranze politiche fino al 1919,anno in cui sulla forza dei partiti di massa nasce il sistma elettorale proporzionale puro, ed ha dei grandi interpreti in Crispi e Giolitti, anche se proprio sotto Giolitti con l'affermazione del Partito Socialista e l'erntrata dei Cattolici iniziano a fare capolino le prime forze organizzate dopoi Mazziniani.

Questo metodo quindi serviva per governare in un parlamento dove le maggioranze erano variabili e si basavano sul carismo del capo politico, quindi non era una pratica negativa,ma era una pratica necessaria.

Il secondo tipo di trasformismo è quello che riguarda i partiti di massa e organizzati, in cui abbiamo transumanze di parlamentari, Consiglieri regionali , Comunali e circoscrizionali, da una forza politica all'altra, questo è un tipo di Trasformismo negativo.

Con i partiti organizzati si era pensato che la pratica del trasformismo, necessaria nell'Italia prima del 1919 fosse un'anrticaglia, invece tale pratica si trasforma nella transumanza di deputati da una sezuione al'altra da un partito all'altro, in cui non si vede una scelta ideoologica, un cambiamento di pensiero ma solo interesse  personale per il potere quindi ci si fa eleggere in un partio e  si termina la legislatura in un altro, per poi ritornare al partito di partenza.

Questo tipo di transumanze politiche , e diventato sempre più forte con il declino del collante ideologico o ideale, cìe quindi i partiti sono diventati più dei comitati elettorali che delle strutture con una loro visione forte del mondo,infatti queste transumanze erano poche fin o al 1978, quindi con la forza coagulativa delle ideologie dopo con il loro declino divenne la norma.

Concludendo, a secondo dei periodi storici che noi analizziano la pratica del trasfoermismo può essere una necessità come nell'Italia Risorgimental e post Risorgimentale, dove non esistevano forze politiche organizzate sia sul territorio sia ideologicamente, mentre quello contemporaneo è negativo, perchè non vi è una necessità di governare, ma chiedere al partito più forte èprebende e posti di potere.


 
 
 
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