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Processo a GALILEO GALILEI

Post n°11 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da cavaliera1

Il processo a Galileo [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Processo a Galileo Galilei.

Il processo [modifica]
Goya, Galileo sotto l'Inquisizione

Dopo anni di osservazioni e studi Galilei credette di avere trovato la prova inconfutabile della teoria copernicana e su di essa imperniò la sua opera più nota: Dialogo sopra i Massimi Sistemi. Fu papa Urbano VIII, di idee progressiste che, appena eletto al soglio pontificio l'aveva voluto ospite a Roma per discutere di astronomia, che propose di modificare il titolo dell'opera (Galilei pensava a "Delle maree") in Dialogo sopra i due massimi sistemi così da far capire al pubblico largo come quella copernicana fosse solo una mera ipotesi. Nonostante la pubblicazione del libro fosse stata autorizzata dai preposti Organi censori, a seguito dell'uscita dell'opera e del grande successo dalla stessa riscosso, il 28 settembre 1632 il Sant'Uffizio emette la citazione di comparizione di Galileo a Roma.

Galileo arrivò a Roma il 13 febbraio e fu ospitato dall'ambasciatore Niccolini, a Villa Medici. Per due mesi non ebbe notizie dagli inquisitori e in quelle more l'ambasciatore cercò di ottenere che Galileo, sofferente di artrite, potesse, anche durante il processo, rimanere presso l'ambasciata toscana, ma non gli venne concesso: dovette rimanere carcerato nel Palazzo del Sant'Uffizio, dove il 12 aprile si presentò per la prima volta davanti all'inquisitore Vincenzo Maculano. Inoltre, in una riunione riservata tenuta il 16 giugno dagli inquisitori in presenza del papa, si decise di utilizzare anche la tortura pur di far confessare Galileo, anche se non vi sono riscontri sul fatto che nei suoi confronti si sia andati oltre la minaccia. La condanna di Galilei era scontata ed aveva un indubbio valore dimostrativo.

La condanna [modifica]

Dal testo ufficiale della sentenza di condanna contro Galilei si legge che, in quanto riconosciuto colpevole di eresia, potrà essere assolto dal sant'Uffizio

« pur che prima, con cuor sincero e fede non finta, avanti di noi abiuri, maledichi e detesti li sudetti errori e eresie, e qualunque altro errore e eresia contraria alla Cattolica e Apostolica Chiesa, nel modo e forma da noi ti sarà data. E acciocché questo tuo grave e pernicioso errore e transgressione non resti del tutto impunito, e sii più cauto nell'avvenire e essempio all'altri che si astenghino da simili delitti. Ordiniamo che per publico editto sia proibito il libro de' Dialoghi di Galileo Galilei. Ti condaniamo al carcere formale in questo S.o Off.o ad arbitrio nostro; e per penitenze salutari t'imponiamo che per tre anni a venire dichi una volta la settimana li sette Salmi penitenziali: riservando a noi facoltà di moderare, mutare o levar in tutto o parte, le sodette pene e penitenze. »

 
 
 

INquisizione

Post n°10 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da cavaliera1
Foto di cavaliera1

L'Inquisizione è l’istituzione ecclesiastica fondata dalla Chiesa cattolica per indagare e punire, mediante un apposito tribunale, i sostenitori di teorie considerate contrarie all’ortodossia cattolica.

Storicamente, l'Inquisizione si può considerare stabilita già nel Concilio presieduto a Verona nel 1184 da papa Lucio III e dall’imperatore Federico Barbarossa, con la costituzione Ad abolendam diversarum haeresum pravitatem e fu perfezionata da Innocenzo III e dai successivi papi Onorio III e Gregorio IX, con l’occorrenza di reprimere il movimento cataro, diffuso nella Francia meridionale e nell’Italia settentrionale, e di controllare i diversi e attivi movimenti spirituali e pauperistici.

Nel 1252, con la bolla Ad extirpanda, Innocenzo IV autorizzò l’uso della tortura e Giovanni XXII estese i poteri dell’Inquisizione nella lotta contro la cosiddetta stregoneria. Tale Inquisizione medievale si distingue dall’ Inquisizione spagnola, istituita da Sisto IV nel 1478 su richiesta dei sovrani Ferdinando e Isabella, che fu estesa nelle colonie dell’America centro-meridionale e nel viceregno di Sicilia, e dall’ Inquisizione portoghese, istituita nel 1536 da Paolo III su richiesta del re Giovanni III, che si estese al Brasile, alle Isole di Capo Verde e a Goa, in India.

Allo scopo di combattere più efficacemente la Riforma protestante, il 21 luglio 1542 Paolo III emanò la bolla Licet ab initio, con la quale si costituiva l’Inquisizione romana, ossia la «Congregazione della sacra, romana ed universale Inquisizione del santo Offizio». Mentre nell’Ottocento gli Stati europei soppressero i tribunali dell’Inquisizione, questa fu mantenuta dallo Stato pontificio e assunse nel 1908, regnante Pio X, il nome di «Sacra Congregazione del santo Offizio», finché con il Concilio Vaticano II, durante il pontificato di Paolo VI, in un clima profondamente mutato dopo il papato di Giovanni XXIII, assunse nel 1965 l’attuale nome di «Congregazione per la dottrina della fede».

 
 
 

Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 23 Novembre 2008 da cavaliera1

Stemma pontificio di Innocenzo VIII
Al secolo:Giovanni Battista Cybo
NatoGenova, 1432
Elezione
al pontificato
29 agosto 1484
Consacrazione:12 settembre 1484
Fine del
pontificato:
25 luglio 1492
Deceduto
Segretario
personale:
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Predecessore:papa Sisto IV
Successore:papa Alessandro VI
Cardinali creati:vedi categoria
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Antipapi:{{{antipapi}}}
Elenchi dei papi: cronologico · alfabetico
Progetti Cattolicesimo e Storia · uso tabella

Innocenzo VIII, nato Giovanni Battista Cybo (Genova1432 – Roma25 luglio 1492), fu il 213° papa della Chiesa cGenova1432 – Roma25 luglio 1492), fu il 213° papa della Chiesa cattolica dal 1484 alla morte.modifica]Genova, figlio di un uomo di rango senatoriale. Spese i primi anni alla corte napoletana, successivamente si spostò a Padova e a Roma per la sua educazione. In quest'ultima città, l'influenza delle sue amicizie gli fece ottenere diversi incarichi, da Paolo II il vescovato di Savona, e nel 1473, con l'appoggio di Giuliano della Rovere, venne nominato cardinale da Sisto IV, cui successe il 29 agosto 1484.crociata contro gli infedeli; la qualità del suo zelo può essere in qualche modo valutata dal fatto che nel 1489, in cambio di una somma annuale di 40.000 ducati e del dono di un frammento della punta di lancia che aveva trafitto il costato del Salvatore, acconsentì a favorire il [1]sultano Bāyazīd II, detenendo Jem, il suo fratello fuggitivo, in stretto confino nel Vaticano. Forse, i suoi richiami alle potenze europee contro il pericolo turco rimasero inascoltati proprio perché egli fu il primo Papa a stringere rapporti con l'impero ottomano. Nel [2]1486, Enrico VII d'Inghilterra venne da lui dichiarato detentore di diritto della corona inglese per diritto di conquista, ereditarietà e scelta popolare.[3]bolla papale (Summis desiderantes5 dicembre 1484) istigò misure molto severe nei confronti di maghi e streghe in Germania; i principi da lui enunciati vennero in seguito incorporati nel (Malleus Maleficarum1487), dando così forte impulso alla persecuzione della stregoneria. Fu anche colui che nel 1487 nominò Tomás de Torquemada come grande inquisitore di Spagna e fu un grande sostenitore dell'Inquisizione spagnola; premette inoltre per una crociata contro i Valdesi, offrendo l'indulgenza plenaria a tutti coloro i quali vi si fossero impegnati. A questo scopo, nel 1488 emise una bolla apposita contro i valdesi e nominò legato Alberto Cataneo arcidiacono di Cremona perché intervenisse presso Carlo VIII re di Francia e Carlo II duca di Savoia per convincerli ad approntare una spedizione armata. Nel 1487 proibì [vedi G. Di Napoli, G. Pico della Mirandola, SCV,1956, pp.139-187] con la minaccia di severe censure ecclesiastiche, la lettura delle novecento proposizioni di Pico della Mirandola (1463-1494): il libro che le riportava fu bruciato.Soriano nel Cimino (VT) la parola "Fidelitas" per ricordare la fedeltà degli abitanti della cittadina alle falde del Monte Cimino che con estremo coraggio e grande fedeltà verso il papato, difesero il proprio castello dall'attacco ghibellino portato avanti nella notte dell'11 novembre dal feudatario della vicina Vignanello Pietro Paolo Nardini, che entrato nel castello come ospite del feudatario sorianese Didaco de Carvajal, lo uccise nella notte e salito sulla torre più alta del maniero, avvisò il suo esercito appostato nei pressi di Soriano nel Cimino del misfatto ormai compiuto. I vignanellesi cominciarono a marciare verso Soriano, ma i sorianesi, avvertiti da una vecchina che aveva notato la fiaccola, si radunarono, si armarono, ed andarono incontro ai nemici, sconfiggendoli e facendoli prigionieri. Il traditore Pietro Paolo Nardini, venne gettato dal Merlo Mastio del castello. Tale episodio viene ricordato ancora oggi a Soriano nel Cimino (dove una delle più importanti vie del paese è dedicata ad Innocenzo VIII) durante la celebre "Sagra delle Castagne", stupenda manifestazione storico-rievocativa che si tiene tutti gli anni nei primi due week end di ottobre.Granada, nel gennaio 1492, avvenuta non per merito suo ma si Ferdinando V d'Aragona ed Isabella di Castiglia, che venne celebrata in Vaticano con grandi festeggiamenti e fece guadagnare al re di Spagna ed ai suoi successori l'epiteto di "Maestà Cattolica". Innocenzo morì il 25 luglio 1492, lasciando dietro di sé numerosi figli (Octo Nocens pueros genuit, totidemque puellas; Hunc merito poterit dicere Roma patrem - "Innocenzo generò otto figli maschi e altrettante figlie, così a buon diritto Roma potrà chiamarlo padre" [Gianfranco, Incontri con Pasquino, Roma 2004, p.24], nei confronti dei quali il nepotismo fu tanto eccessivo quanto senza vergogna.Jacob Burckhardt nel suo libro La civiltà del Rinascimento in Italia descrive il comportamento del Papa e del di lui figlio Franceschetto Cybo:Alessandro VI.modifica]Teodorina Cybo, che sposò il genovese Gherardo Usodimare (Patrizio Genovese e Tesoriere Generale di Santa Romana Chiesa ) al quale diede la figlia Peretta Usodimare (Roma 1478, Genova 3 dicembre 1550), moglie in prime nozze di Alfonso I del Carretto e in seconde di Andrea Doria); Teodorina fu madre anche di Aranino Cybo, padre a sua volta di Gherardo Cibo).Francesco Cybo (Franceschetto), che sposò Maddalena de' Medici (figlia di Lorenzo il Magnifico e pertanto sorella del pontefice Mediceo Leone X), e che fu padre di Lorenzo Cybo; dal matrimonio di quest'ultimo, Lorenzo, con Ricciarda Cybo-Malaspina, ha origine la dinastia Cybo-Malaspina, cui appartenne Giulio I Cybo-Malaspina il congiurato fatto decapitare per aver attentato alla vita di Andrea Doria.modifica] dal 1484 alla morte.

 
 
 

Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 22 Novembre 2008 da cavaliera1
 
Foto di cavaliera1

Si catturava una donna, le si faceva il processo (...), se lei non confessava di essere una strega, le si legava una pietra al collo e la si buttava nel fiume. Bene, se la donna incriminata tornava a galla, era certamente una strega e quindi doveva essere arsa al rogo, ma se la poveretta non fosse emersa (?????) beh ... avrebbero raccomandato la sua vita a Dio, nonostante non avesse un'anima (le donne hanno "conquistato" l'anima solo qualche secolo fà)!

Questo per far capire quanto poco contava la vita umana all'epoca. E con quanta superficialità la si umiliava e uccideva!

La chiesa aveva paura che un'erba medicinale si sostituisse a Dio. E chiaramente se l'uomo attraverso la natura poteva curarsi Dio che c'era a fare ... e i padri della chiesa che blateravano a fare .... che periodo terribilmente arido deve essere stato il medioevo...

 
 
 

TOrtura annegamento

Post n°5 pubblicato il 22 Novembre 2008 da cavaliera1
Foto di cavaliera1

AnnegamentoMolti popoli antichi compivano sacrifici per ingraziarsi i demoni delle acque, affogando degli uomini.
Sembra che l'annegamento fosse uno dei sistemi prediletti per sbarazzarsi di stregoni e streghe durante le persecuzioni medievali (fig. A).
Un'altra tecnica, la tortura delle barche, può essere così descritta: si prendevano due piccole barche esattamente della stessa misura e della stessa forma. La vittima veniva fatta stendere dentro una delle due, di schiena, lasciando fuori la testa, le mani e i piedi. Poi si capovolgeva la seconda barca sistemandola sulla prima. In questo modo il corpo del condannato veniva rinchiuso nelle due barche, mentre i piedi, le mani e la testa rimanevano fuori. Poi gli si offriva del cibo e nel caso lo rifiutasse, veniva torturato o punzecchiato in altro modo, fin quando accettava l'offerta. Il passo successivo consisteva nel riempirgli la bocca con una mistura di miele e di latte, e nello splalmargliela sul volto. Poi lo si esponeva ai raggi cocenti del sole, ed in breve tempo mosche ed insetti cominciavano a posarsi sul viso del prigioniero e a pungerlo, fino a portarlo alla pazzia. E nel frattempo, poiché la natura proseguiva il suo corso, all'interno della barca il cumulo degli escrementi emanava un lezzo terribile ed iniziava a marcire. Quando sopraggiungeva la morte e si sollevava la barca superiore, si trovava il cadavere divorato dai parassiti e si vedevano degli sciami di rumorose creature che gli divoravano la carne, e così pareva, crescevano dentro le sue viscere.
Un'altra forma di tortura consisteva nel rinchiudere in un sacco la vittima, assieme a delle bestie come un gatto, un gallo, una scimmia o un serpente ed annegarlo.

 
 
 
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Data di creazione: 21/11/2008
 

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