solo poesia
versi liberiSiamo onde nel vento,
barche in mezzo al mare,
foglie d'autunno,
germogli di primavera.
Siamo lampi d'azzurro,
gocce di brina,
alberi assetati d'estate.
Siamo naufraghi del mondo,
viaggiatori solitari,
avventurieri in cerca della felicità.
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Ti sarò sempre fedele seguirò ogni tuo passo. Ti farò compagnia quando rimarrai solo. Leccherò le tue lacrime più amare quando sarai disperato. Ti farò le feste quando tornerai a casa dopo un lungo viaggio… …ma, tu, ti prego non lasciarmi solo sulla strada degli uomini, su questo asfalto rovente d’agosto fra mille scatole di lamiera che sfrecciano verso il mare. Non lasciarmi senza una carezza. Non abbandonarmi.
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Ti ho incontrato nel giorno mio più buio, hai acceso un sorriso sulla mia bocca, hai remato con me nella tempesta, salvandomi, hai scalato con me la montagna più alta, sostenendomi. Ti ho incontrato quel giorno che ora ci sembra lontano, perché abbiamo vissuto, perché abbiamo lottato, perché abbiamo amato. Ti vorrei accanto per tutta la vita e per un’altra per sentirmi così, ancora tua, tra le tue mani.
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Mi fermo a guardare il mare, persa tra le onde della mia esistenza che cadono giù e si disperdono in schiuma leggera. Fantasie, sogni, speranze scandiscono i minuti poi fluttuano, dolci, nel vento. Gioie, dolori, sorrisi si mescolano nel profumo intenso di pesci, di barche e dell’estate che presto arriverà. E mi perdo ancora davanti a questo immenso azzurro ad immaginare come sarà la mia isola di sole.
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Ieri ho trovato un libro tra gli scaffali impolverati di quella che un tempo, non troppo lontano, è stata camera mia. Un libro di scuola,sicuramente tuo, senza copertina,ingiallito come le tue dita da eterno fumatore e con alcune pagine strappate e consumate dal tempo.
Tra quelle pagine c'era un foglio a quadretti,ingiallito come il libro, con alcuni tuoi appunti e disegni di geometria che sembravano essere stati concepiti dal più bravo degli ingegneri. Disegni così perfetti, precisi, che cozzano, a pensarci ora, con la tua mente complicata, disordinata, confusa.
Saresti stato un buon padre se solo avessi usato quella mente che ti faceva essere il migliore nel tuo lavoro, il più rispettato del paese, ma a me hai preferito mostrare solo il tuoi lati peggiori pretendendo che ti amassi così,incondizionatamente, come una madre deve amare il proprio figlio.
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Inviato da: silvanatrabanelli
il 05/04/2009 alle 10:38
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 07:05
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 06:46
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 06:37
Inviato da: toorresa
il 25/03/2009 alle 06:21