Massimo Coppa

Sono felice che il partito detto "Forza Italia" si sia sciolto, soprattutto perché segna la fine d'una vistosa sgrammaticatura. Infatti, semmai, lo si doveva chiamare: Forza, Italia! C' è un ulteriore motivo: pare che nel 1944 esistesse un gruppo di nostalgici eversori che si erano dati quel nome, proprio nel Meridione occupato dagli Alleati. Si può leggere un accenno a quel fantomatico movimento nel capolavoro dello scrittore inglese Norman Lewis: "Napoli, '44." Il problema ora è che "Popolo della Libertà" tutto sommato, resta un beotismo. Della Libertà? Non si capisce come un popolo possa appartenere alla Libertà, che resta un concetto astratto. Era meglio dire: Popolo per la Libertà. Nel senso che il popolo si batte per il trionfo della Libertà, pur essendo una espressione che evoca la Rivoluzione Francese e certe fosche profezie di Nostradamus. Secondo Confucio, il grande filosofo vissuto in Cina sei secoli prima di Cristo, quando il nome dato alle cose si discosta da ciò che esse realmente rappresentano, si è vicini al caos. Perché, sempre secondo lui, il popolo non sa più distinguere ciò che è giusto da ciò che non lo è. Per questo motivo, egli pose al centro della sua attività politica la dottrina della correzione dei nomi. Resta celebre una sua eclamazione di disgusto, per un recipiente che veniva chiamato angolare anche se in realtà era ormai rotondo. Ecco, anche noi ci auguriamo che il Pdl continuarà a mantenere i suoi angoli, senza mai arrotondarsi. Gerolamo Cardano

La semiologia (o semiotica, all'inglese), dovrebbe dunque riconoscere a Confucio di essere stato un semiologo ante-litteram...