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Un uomo può perdonare
a un altro uomo
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una cattiva prosa

                     Winston
                        Churchill

 
 

Presto /
anche noi (…) saremo /
perduti in fondo a questo fresco /
pezzo di terra: ma non sarà una quiete /
la nostra, ché si mescola in essa /
troppo una vita che non ha avuto meta. /
Avremo un silenzio stento e povero, /
un sonno doloroso, che non reca /
dolcezza e pace,
ma nostalgia
e rimprovero
PIER PAOLO PASOLINI
 

 

 

 

 

Cazzarola!

 

 

Messaggi di Ottobre 2014

 

Il posto fisso non c’è più, tranne che per Renzi?

Post n°1972 pubblicato il 27 Ottobre 2014 da massimocoppa
 

IL POSTO FISSO NON C’È PIÙ, TRANNE CHE PER RENZI?

Il premier Renzi ha dichiarato che “il posto fisso non esiste più”, per cui dobbiamo metterci il cuore in pace.
Il giorno prima aveva detto: “Resterò fino al 2023”.
Se il posto fisso non esiste più, allora cominciasse a dimettersi lui, invece di programmarsi un’assunzione decennale!

 
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TASI, la tassa che manda in tilt proprietari e inquilini

Post n°1971 pubblicato il 13 Ottobre 2014 da massimocoppa
 

Malumori fiscali
TASI, LA TASSA CHE MANDA IN TILT PROPRIETARI E INQUILINI

Grazie ad Enrico Letta (chiariamolo subito: è un parto avvenuto durante il suo breve e sfortunato governo) fra qualche giorno praticamente tutti gli italiani saranno chiamati a pagare una nuova tassa che sostituisce l’IMU e che ingloba anche diversi servizi locali, tra cui l’illuminazione pubblica.
La TASI riguarda tutti perché coinvolge sia i proprietari che gli inquilini, sia che paghino un affitto sia che risultino “ospiti” e detengano l’immobile in comodato. Per la prima volta nella pur variegata e fantasiosa storia delle tasse italiane, un tributo su un immobile riguarda pure chi ci vive senza esserne proprietario.
Il 16 ottobre scadrà la prima rata; il 16 dicembre la seconda.
Assurdamente, però, i Comuni non sono tenuti ad effettuare i calcoli e ad inviarli agli inquilini (nello stile della TARI, la nuova tassa sui rifiuti): in pratica l’inquilino deve calcolarsela da solo e pagarla.
Il proprietario, infatti, pur volendo non può anticiparla e farsela restituire. La legge è chiara: ognuno deve pagare il suo, separatamente e indipendentemente. Se non si paga, si va incontro alle penalità e, al limite, al recupero forzoso del credito, come succede per tutte le tasse per cui non si adempia all’obbligo di pagamento.
Questa TASI è una delle tasse più odiose ed irritanti che siano mai esistite: non tanto per il principio che coinvolge pure chi non ha alcun potere sull’immobile in oggetto, ma per il metodo farraginoso che la riguarda. Si tratta, per l’inquilino, di pochi Euro; pochi, ma spinosi.
Il proprietario potrebbe (non è un obbligo) comunicare all’inquilino quanto pagare, vedendoselo calcolato dal proprio commercialista come quota (dal 10 al 30 %) della propria IMU. Ma come fa l’inquilino a sapere che il commercialista del proprietario non si sia sbagliato?
È  questa, cioè, una tassa che l’affittuario deve pagare senza avere possibilità di controllarne il calcolo!
Leggiamo cosa il cittadino che vive in affitto dovrebbe fare, secondo il sito “Fisco e Tasse”: “Tocca all’inquilino (famiglie, uffici, capannoni, negozi…), a condizione che il contratto d’affitto duri almeno sei mesi, procurarsi la rendita catastale del locale affittato, calcolare l’imponibile, applicare l’aliquota prevista (quella dovuta dal proprietario) e verificare la quota a lui spettante in base alla delibera comunale (dal 10 al 30%)”.
Quindi, come si vede, nella maggior parte dei casi l’inquilino dovrebbe ricorrere ad un commercialista: considerato che un professionista del genere prende da 40 a 150 Euro per un’operazione come questa, si capisce che costa molto di più la consulenza che la tassa!
È un capolavoro nella specialità italiana di rendere difficile la vita al cittadino! Complimenti vivissimi a Letta ed anche a Renzi che non ha mosso un dito per modificare questa mostruosità fiscale, nonostante proclami continuamente di voler semplificare il fisco!

 
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La verità sulla Germania

Post n°1970 pubblicato il 02 Ottobre 2014 da massimocoppa
 

Mentre la Francia dice NO all’Austerity, un articolo dell’economista Legrain spiega molte cose
LA VERITA’ SULLA GERMANIA

La Francia ha fatto il grande passo. Non ce la fa a rientrare nelle soglie stabilite dall’Unione Europea su input della Germania e non ci sarà niente da fare: sforerà il rapporto deficit-PIL e non intende tagliare la spesa pubblica, alzare le tasse e deprimere ancor di più l’economia per far contenta la signora Merkel.
Finalmente uno dei big europei si mette di traverso di fronte allo sconcertante strapotere tedesco e si oppone alle folli politiche ultra-liberiste e monetariste che, relegate nella pattumiera della storia, tornano ad opprimere le nazioni grazie ai burosauri di Bruxelles ed al rigorismo egoistico di Berlino.
Qualche giorno fa, sul “Sole 24 Ore”, è apparso un articolo dell’economista Philippe Legrain (nome francese ma passaporto britannico) che ritengo francamente scioccante. Ci dice una serie di cose sulla reale caratura economica della Germania, smontandone l’arroganza con piglio scientifico.
Il Paese della Merkel in realtà è un gigante che poggia su piedi d’argilla, e l’unica cosa in cui eccelle è solo l’arroganza.
L’articolo è abbastanza lungo ma, credetemi, vale la pena di essere letto.

Esso smonta tutto quello che abbiamo creduto (e ci hanno fatto credere) sull’economia di Berlino.
Lo scritto di Legrain, dall’emblematico titolo “L’economia disfunzionale tedesca” è apparso sul giornale cartaceo, ma si può anche leggere online, articolato in due schermate, cliccando QUI.

 
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