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Un uomo può perdonare
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Presto /
anche noi (…) saremo /
perduti in fondo a questo fresco /
pezzo di terra: ma non sarà una quiete /
la nostra, ché si mescola in essa /
troppo una vita che non ha avuto meta. /
Avremo un silenzio stento e povero, /
un sonno doloroso, che non reca /
dolcezza e pace,
ma nostalgia
e rimprovero
PIER PAOLO PASOLINI
 

 

 

 

 

Cazzarola!

 

 

Messaggi di Luglio 2017

 

LE FONTANE ORNAMENTALI DEL VATICANO NON SONO A RICICLO?! CHE SPRECO!

Post n°2018 pubblicato il 25 Luglio 2017 da massimocoppa
 

Con la decisione della Santa Sede di chiuderle scopriamo che usano acqua potabile
LE FONTANE ORNAMENTALI DEL VATICANO NON SONO A RICICLO?! CHE SPRECO!

La siccità, unita alla notoria inadeguatezza dell’infrastruttura idrica italiana, ha portato il Vaticano alla decisione di chiudere le fontane.Alla lettura di questa notizia, ho pensato subito che ci si riferisse a fontanelle pubbliche da cui bere o attingere acqua. Invece no: si tratta proprio delle fontane ornamentali. Quelle fontane enormi, bellissime, architettonicamente stupefacenti, quasi tutte pluricentenarie: pezzi di storia e di bellezza.A questo punto sono saltato sulla sedia; ancor di più data la mia forma mentis, lavorando io presso un acquedotto.Nientemeno le fontane ornamentali vaticane sono alimentate con acqua potabile derivante dalla rete idrica pubblica?! Cioè, non sono a riciclo?!In tutto il mondo civile le fontane ornamentali usano sempre la stessa acqua, che infatti non è potabile. Invece, scopriamo adesso che la Santa Sede usa acqua fresca e batteriologicamente pura per gli zampilli delle fontane: acqua che, poi, finisce nelle fogne senza alcun altro utilizzo.
Che spreco!
Sono scandalizzato!

 
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Un uomo muore in carcere, dopo 66 giorni di sciopero della fame, ed ai media non interessa

Post n°2017 pubblicato il 06 Luglio 2017 da massimocoppa
 

UN UOMO MUORE IN CARCERE, DOPO 66 GIORNI DI SCIOPERO DELLA FAME, ED AI MEDIA NON INTERESSA

Se si volesse un’ulteriore, plastica, prova delle vergognose carenze della stampa italiana, la notizia che compare oggi su qualche giornale ne costituirebbe perfetto campione.
Per lavoro leggo diversi quotidiani ogni giorno e, in tutta onestà, solo oggi ho appreso che, nientemeno, c’è un uomo che è morto in carcere dopo 66 giorni di sciopero della fame e 30 della sete.
Sessantasei giorni ed il silenzio più totale!
Salvatore “Doddore” Meloni aveva 74 anni ed un sogno: l’indipendenza della Sardegna dallo Stato italiano.
È un obiettivo che potrà far indignare o sorridere, ma che merita rispetto: se non altro perché ha riscosso un sacrificio umano.
Meloni era in carcere perché incallito evasore fiscale; era un evasore per principio, affermando che non voleva pagare nulla allo Stato italiano. E già in passato si era fatto nove anni di reclusione, sempre per lo stesso motivo. È del tutto evidente che si trattasse di una sorta di perseguitato per motivi politici: non è spiegabile, altrimenti, l’impegno con il quale la cosiddetta “Giustizia” lo ha castigato continuamente. Chi altri, in Italia, è mai finito in carcere, per anni e anni, per evasione fiscale?!
Un uomo che, per motivi ideali, per quanto discutibili, rinuncia scientemente a nutrirsi e protrae la sua protesta fino ad un epilogo perfettamente prevedibile, non aveva meritato finora una riga di giornale!
Com’è possibile?
Forse non c’era più spazio, perché bisogna dare la precedenza a Belen che cambia fidanzato, o all’ennesimo filmino simpatico che appare sui siti Internet d’informazione. E sì, perché se guardate la homepage del “Corriere della Sera” o di “Repubblica”, due siti ai primi posti per visualizzazioni, vedrete che le notizie serie stanno in un lato e finiscono ben presto; tutto il resto sono cazzate: video amatoriali, sport, curiosità e gossip, gossip, gossip.
E le notizie “serie” sono, in genere, qualche leccata di culo al governo o a Renzi, qualche osanna a favore del pareggio di bilancio (non fa niente che l’economia sia ferma), qualche critica ai populisti che non sono al governo (perché quelli che sono al governo, invece, ipso facto non sono più populisti) e qualche fatto di sangue.
Finora si diceva che i giornali stampati dovevano dare approfondimenti, mentre l’on line ed i telegiornali erano per l’acquisizione veloce della notizia. In realtà ormai la riflessione è quasi scomparsa dappertutto, e nemmeno le notizie tout court vengono date: altrimenti non si spiega come mai un uomo che si uccide con uno sciopero della fame non viene ricordato da nessuno e non mobilita nemmeno uno dei tanti indignati permanenti che ci circondano.

 
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