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"Ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati"

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Un uomo può perdonare
a un altro uomo
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                     Winston
                        Churchill

 
 

Presto /
anche noi (…) saremo /
perduti in fondo a questo fresco /
pezzo di terra: ma non sarà una quiete /
la nostra, ché si mescola in essa /
troppo una vita che non ha avuto meta. /
Avremo un silenzio stento e povero, /
un sonno doloroso, che non reca /
dolcezza e pace,
ma nostalgia
e rimprovero
PIER PAOLO PASOLINI
 

 

 

 

 

Cazzarola!

 

 

Messaggi di Luglio 2018

 

IL SUPER-AEREO DELL’EMIRO RENZI PAGATO DA TUTTI NOI…

Post n°2047 pubblicato il 30 Luglio 2018 da massimocoppa
 

IL SUPER-AEREO DELL’EMIRO RENZI PAGATO
DA TUTTI NOI…

Che piacere apprendere che il governo attuale intende disdire l’acquisto del super-aereo che l’ex premier Renzi aveva voluto per volarci in veste ufficiale, plastica rappresentazione – quante altre mai – della megalomania di quest’uomo!

I media hanno detto che la compagine grillino-leghista “ha disdetto” il leasing: in realtà, come di solito, siamo ancora alla fase dell’annuncio, perché la procedura non è così semplice e l’esito non è scontato.

Ma la volontà è già qualcosa e c’è da accoglierla positivamente.

Ribattezzato ironicamente l’“Air Force Renzi” (facendo il verso all’aereo presidenziale americano, l’“Air Force One”), questo airbus enorme, da 300 posti, era stato noleggiato dall’Etihad, la compagnia aerea degli Emirati Arabi Uniti; un noleggio a prezzi colossali, da pagare con i soldi delle nostre tasse: 150 milioni di euro in otto anni! Alla fine dei quali dovevamo pure restituire l’aereo…

Già pagata una prima tranche da 25 milioni (a cui dobbiamo dire addio), forse potremo risparmiarci il resto. Per non parlare delle spese da sostenere per adattarlo alle esigenze dell’emiro Renzi…

I grillini hanno dichiarato che con i soldi risparmiati si potranno comprare tre treni per i pendolari, o dieci TAC per gli ospedali, o costruire due scuole; io suggerirei di stanziarli per la ricostruzione post-sisma di Casamicciola Terme, visto che finora il governo attuale ha ignorato la cosa.

Ovviamente non si farà niente di tutto questo; ma è bello pensare che sia possibile e, comunque, è bene evitare la spesa assurda ed inutile del super-aereo per l’emiro Al-Renzimi…

 
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LA SANTIFICAZIONE DI MARCHIONNE NON E’ GIUSTIFICATA DAI FATTI

Post n°2046 pubblicato il 23 Luglio 2018 da massimocoppa
 

 

La compressione dei diritti dei lavoratori è stata la sua direttrice d’azione
LA SANTIFICAZIONE DI MARCHIONNE NON E’ GIUSTIFICATA DAI FATTI

Dal punto di vista strettamente umano, la vicenda di Sergio Marchionne è tristissima.

In realtà non ne sappiamo quasi niente, perché la stupida interpretazione dei media italiani sulle norme della privacy non ci fanno capire come sia possibile che un uomo vada a sottoporsi ad un intervento chirurgico ortopedico (alla spalla, per la precisione) e finisca per slittare verso la morte cerebrale.

Dicevo che si tratta di una vicenda tristissima, per il dovuto rispetto che bisogna avere per un essere umano.

Tuttavia non condivido per niente la valanga di sperticati elogi dei mass media italiani verso Marchionne: pare stia morendo un padre della patria, una persona la cui vita lavorativa sarebbe costellata di sole luci e di successi, senza nemmeno un’ombra.

La compassione umana per la sfortuna del manager dell’ex Fiat non dovrebbe, in realtà, accecarci di fronte all’effettivo ruolo svolto dal personaggio.

Sergio Marchionne è stato il braccio operativo di una vera e propria ristrutturazione capitalistica avvenuta sul corpaccione in coma della “Fabbrica Italiana Automobili Torino”, un’azienda che il fascismo ha rimpinzato di finanziamenti, che lo Stato italiano ha reso grande per decenni con i soldi pubblici, con i soldi delle tasse nostre (e dei nostri padri, e dei nostri nonni) e che ha galleggiato non per meriti propri, ma perché sistematicamente salvata dalla mano pubblica.

Quando l’aiuto pubblico è diventato impossibile di fatto e di diritto (a causa del divieto imposto dall’Unione Europea), il capitalismo italico ha gettato la maschera ed ha chiamato un tagliatore di teste.

Facendo le prove generali di quella che, nei progetti dei plutocrati di tutto il mondo, dovrebbe diventare l’economia planetaria, Marchionne ha portato all’estero molta parte dell’azienda ed ha avviato una ristrutturazione fatta di lacrime e sangue. Le lacrime ed il sangue, ovviamente, dei lavoratori dipendenti.

La Fiat, poi diventata FCA, ha cominciato ad applicare il modello cinese del turbocapitalismo, poi portato a sviluppo normativo da Renzi, consistente innanzitutto nello sfruttamento ottocentesco dei lavoratori, i quali si sono visti comprimere tutti i diritti, oltre – naturalmente – lo stipendio.

Marchionne è colui che ha fatto addirittura uscire la Fiat da Confindustria, perché ritenuta troppo molle: cioè, l’associazione degli industriali non era sufficientemente pronta ad accogliere una strategia “marchionniana”, un fatto senza precedenti nella storia dei rapporti sindacali nell’Italia repubblicana: vale a dire il distacco dalle piattaforme dei contratti collettivi nazionali ed il varo di contratti aziendali. In altre parole, un indebolimento assoluto dei diritti economici dei lavoratori, che diventavano soli di fronte al diktat dell’azienda: dimenticate stipendi e benefit (era il messaggio), non guardate agli altri; qui vi diamo questo piatto di lenticchie e vi facciamo lavorare saltuariamente; altrimenti chiudiamo gli stabilimenti; e dimenticatevi i sindacati (che infatti, alla Fiat, sono morti).

Poi è arrivato Renzi, che ha creato la possibilità di licenziare liberamente, senza giusta causa, ed il cerchio si è chiuso.

Non voglio dilungarmi.

Il concetto è che Marchionne è stato la mano militare del mondo che la grande industria ed il grande capitale stanno cercando di creare: un mondo dove ritornano i padroni, ed i lavoratori perdono tutti i diritti.

Per questo non mi sento di rimpiangerlo, anche se so che verrà rimpiazzato da personaggi i quali, forse, saranno anche peggiori.

 
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IL GOVERNO SE NE FREGA DEI TERREMOTATI DI CASAMICCIOLA

Post n°2045 pubblicato il 19 Luglio 2018 da massimocoppa
 

Non ci possono essere equivoci: i fatti lo dicono chiaramente
IL GOVERNO SE NE FREGA DEI TERREMOTATI DI CASAMICCIOLA

Mentre Salvini si inventa un falso bersaglio al giorno pur di occupare lo spazio mediatico e dare lezioni di comunicazione (incredibile, ma vero) addirittura ai Grillini, che del nulla abbagliante hanno fatto la loro ragione sociale, i Grillini stessi hanno deciso di accanirsi contro i terremotati di Casamicciola Terme.

Casamicciola, come molti sapranno, è uno dei sei Comuni dell’isola d’Ischia.

Il 21 agosto del 2017, l’anno scorso, Casamicciola è stata colpita da un terremoto che ha fatto due morti, diversi feriti ed un ingente numero di senzatetto. Le case di alcune zone situate nella parte alta della cittadina sono crollate.

Lo Stato è intervenuto gestendo l’emergenza ed inviando consistenti fondi a questo scopo.

MA DI RICOSTRUZIONE NON SI PARLA.

Recentemente, di fronte alle proteste degli sfollati, del PD e di Forza Italia, oggi all’opposizione, il governo ha risposto che non ci sono fondi! Se ne parlerà, forse, nella Legge Finanziaria, che oggi si chiama “di Stabilità”.

Non ci sono soldi! Cosa devono sentire le mie orecchie?! E chi se ne frega! Lo Stato si indebitasse, come ha sempre fatto!

C’è una chiara indifferenza della Lega (eppure Salvini venne in visita a Casamicciola, promettendo il massimo impegno) ma, soprattutto, una evidente ostilità, frammista a criminale menefreghismo, da parte del Movimento 5 Stelle.

Infatti, a dissipare ogni equivoco, è giunto un altro episodio, di pochi giorni fa: nell’ambito di un provvedimento verso i vari, recenti terremoti italiani degli ultimi anni, PD e Forza Italia hanno inserito degli emendamenti per Casamicciola. Ebbene, gli emendamenti sono stati BOCCIATI!

Allora il governo lo dica chiaramente: “Dei terremotati di Ischia ce ne strafottiamo!”.

Eppure ci sarebbero tutte le premesse per una ricostruzione modello: perché l’area colpita è estremamente piccola e circoscritta. Ma nulla si può fare, ovviamente, se non c’è la volontà.

 
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“Stare nel flusso”, il mio nuovo libro

Post n°2044 pubblicato il 07 Luglio 2018 da massimocoppa
 

Il mio nuovo libro
"STARE NEL FLUSSO", UNA GUIDA
PER COMUNICATORI ED ASPIRANTI TALI

E’ uscita la mia nuova fatica editoriale.

Dopo i recenti “Misteri di Ischia” e “Si odono le muse” (2017) è la volta di un terzo saggio: “Stare nel flusso”, editore Youcanprint, euro 9.

Si tratta di un manuale politicamente scorretto per gestire la comunicazione di enti, istituzioni, aziende, uomini politici, e così via: si rivolge sia agli addetti ai lavori che a persone totalmente a digiuno della materia.

Il nuovo libro, analogamente ai precedenti, è ordinabile presso qualsiasi libreria o acquistabile on line sul sito di Youcanprint o sui maggiori store di libri (Amazon, Mondadori, IBS, Feltrinelli, ecc.).

 
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