La politica degli annunci mostra già i suoi limiti
RENZI E LA SUA COMPAGNIA DA DRIVE-IN SI SCONTRANO CON LA DURA REALTÀ DELLE COSE
In quest’Italia che si trascina stancamente verso le elezioni europee (dove si prevede che la metà degli elettori si asterrà), il Nuovo Che Avanza, cioè Matteo Renzi, sta incontrando le prime difficoltà.
Perché non sono sorpreso?
Il condottiero resta pluri-osannato: persino su un quotidiano locale del mio Paese c’è una tizia, ovviamente in ascesa nel PD, che praticamente tiene una rubrica settimanale apposta per incensare il capo del governo! Niente di nuovo sotto il sole, perché saltare sul carro del vincitore è uno sport dove gli italiani eccellono.
Però questo “vincitore” è meno vincente di quanto era apparso in un primo momento. È stato bravissimo a diventare prima il capo del Partito Democratico e quindi il capo del governo: tutto in pochi mesi e senza passare neanche per il vaglio dell’elettorato.
Pensate: questo campione di demagogia è passato dall’essere sindaco di Firenze ad ospite del presidente degli Stati Uniti. Chi di noi potrebbe mai immaginare una cosa del genere, per sé stessi? Eppure lui non solo l’ha immaginata, ma l’ha fatta.
Dato atto che è un grandissimo e vincente arrampicatore sociale, ecco che la prova del nove delle sue capacità non sta riuscendo bene. Il suo ego ipertrofico presupporrebbe, per avere risultati tangibili, di operare nel deserto, senza alcuna opposizione di nessun tipo. Ma la realtà è diversa. Egli deve fare i conti con parte del PD, con Berlusconi, con l’Unione Europea, con gli italiani e, soprattutto, con la materia più dura: la realtà delle cose.
Ecco allora che ha ragione chi gli rinfaccia di aver fatto finora solo annunci e non aver conseguito alcun risultato concreto: dalle riforme istituzionali alla legge elettorale, dal rilancio dell’economia ai famosi 80 Euro in busta paga.
Per ora solo chiacchiere. Ed anche insofferenza. Fa ridere la signorina-ministro Boschi, la quale rimprovera quei grandi giuristi che sono critici verso il progetto di riforma istituzionale di Renzi: come se lei ne capisse qualcosa, di sistemi costituzionali!
Purtroppo è per forza di cose molto basso il livello culturale di questa compagnia da drive-in di cui si circonda Renzi, di questi giovani e meno giovani, ma giovanilisti, che pensano di cambiare l’Italia con la loro demagogia dell’essere cool.