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Fascisti

Post n°104 pubblicato il 26 Gennaio 2009 da teo834

Guardate questo link; è un video di dieci minuti, spiega in maniera breve e sintetica di come il fascismo, oggi, anno del signore 2009, sia ancora vivo in Italia.

Parte dalla base, e arriva su, in alto, fino ai leader destrorsi.

Con buona pace degli estimatori del signor "ma quant'è bravopacatointelligente" Fini.

Che era fascista, è fascista, e rimarrà fascista.

Ed è, scherzo del destino, il nostro Presidente della Camera, ovvero la terza carica dello Stato

 
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Breve storia di Dio

Post n°103 pubblicato il 02 Gennaio 2009 da teo834

.....Ricapitoliamo:

Dio ha creato Adamo ed Eva a sua immagine e somiglianza (anzi, Adamo a sua immagine e somiglianza, Eva con gli scarti di Adamo, perchè il poverino si sentiva solo e si era stancato della masturbazione), poi li ha messi nel Paradiso Terrestre. Ma ci ha messo anche il Diavolo.

Poi li ha cacciati per una mezza mela, e li ha sbattuti in una terra arida con due figli stronzi che si stavano sulle balle a vicenda. Intanto ha evidentemente creato altri uomini, altrimenti, con il solo Caino, eravamo messi peggio dei panda.

Poi si è preso cura dei suoi figli prediletti: li ha affogati, bruciati, tramutati in sale, schiavizzati, martoriati, piagati e martirizzati. Facile, se la scusa sempre valida è "il piano di Dio è misterioso".

Poi ha deciso che alcuni suoi figli erano più figli degli altri: il popolo di Israele, infatti, discende dal suo primo matrimonio, con Shiva. Gli altri, sono frutto di incontri occasionali con dei minori. Per non parlare di quella volta che gli si ruppe il preservativo e nacquero gli atlantidei.

Poi si è ricreduto ancora: Israle è diventato una sorta di popolo maledetto, da quando hanno deciso di mettere in croce un falegname di Betlemme. Dio si è così convertito al cristianesimo.

Ma non ha mai dimenticato i suoi figli di primo letto, concedendogli una terra talmente stretta che non ci si può vivere in due. Non si è ancora capito perchè a Dio piaccia tanto quel lembo di terra vicino a Gerusalemme. A parte per l'attico a tre piani che possiede nel centro storico, voglio dire.

Dopo questa approfondita analisi, le ipotesi in campo sono:

1) Dio è un nevrotico incerto bisognoso di continue attenzioni

2) Dio è un alcolizzato che torna a casa ubriaco tutte le sere, picchia la moglie e poi gioca con la sua Creazione

3) C'è stato un momento, nella storia, in cui qualcuno dei pezzi grossi della Bibbia ha capito male un passaggio, creando tutto 'sto casino, fino alla carneficina di Gaza dei giorni nostri.

E io vorrei tanto sapere chi sia, quello stronzo.

 
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Aperitivo

Post n°102 pubblicato il 12 Dicembre 2008 da teo834

In attesa del ritorno ufficiale previsto per gennaio, un gustoso aperitivo a base di merda, offerto dal gentile direttore della Gazza locale (detto anche il bollettino del nulla) Cav. Molossi. Quello in neretto rappresenta il giornalista: notate come le sue domande siano pungenti e ficcanti, come il nostro amato molosso arranchi su di uno specchio liscio per sfuggire alla presa del futuro Pulitzer. La sostituzione dei punti interrogativi con quelli esclamativi è una geniale trovata giornalistica dissimulatoria, detta anche "parata di culo".

Apprezzate altresi la considerazione corleonese sull'ingratitudine di Ubaldi, con tanto di gatto accarezzato sulla poltrona e cotton fiok nelle guance "se tu sei mio amico, io nun me lo scordo". 

Leggete et gaudete. Poi recatevi all'edicola più vicina, comprate la gazzetta e sputateci pure addosso.

Esatto!
… e tu alludi ad una certa “influenza” politica.

Esatto!
Sì, se la Gazzetta appoggia un certo candidato quel candidato aumenta le proprie possibilità di successo. Ne sa qualcosa il signor Ubaldi (anche se poi qualche volta se ne dimentica) che è stato da noi sostenuto pancia a terra in occasione della sua prima elezione contro Lavagetto e anche, ma lì abbiamo dovuto faticare un po’ meno, nella seconda quando è stato riconfermato contro la Soliani. In quelle due occasioni il giornale si è schierato apertamente per Ubaldi. E cinque anni dopo ha fatto lo stesso per Vignali, che poi ha stravinto.

Torniamo un attimo all’influenza della Gazzetta. Avete appoggiato Ubaldi, poi Vignali… e adesso alle provinciali appoggerete Bernazzoli?
La Gazzetta appoggerà il candidato centrista e moderato. Un'ipotesi, solo un'ipotesi di neutralità, sarebbe possibile se Bernazzoli scaricasse tutto il caravanserraglio dell'estrema sinistra, a cominciare da Rifondazione comunista.
Ma se Bernazzoli si metterà ancora insieme alla sinistra più estrema ed il PdL invece, sarà capace di aggregare anche il centro (mi sto riferendo all’iniziativa promossa da Bigliardi, Libè, Lasagna) e di trovare un candidato forte e carismatico, noi in quello scenario appoggeremmo il candidato di centro.
Viceversa, se Bernazzoli avrà la forza per scaricare Rifondazione ed andare da solo, ed il centro e la destra non saranno capaci di trovare un’intesa ed ognuno andrà per la propria strada, in un’ipotesi del genere credo che tutto sommato la Gazzetta possa rimanere neutrale.

 

 
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Post N° 101

Post n°101 pubblicato il 03 Dicembre 2008 da teo834

01/2009

I'M COMING BACK

(BACK IN BLACK)

 
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......ogni finale apre la porta ad un nuovo inizio...............

Post n°100 pubblicato il 01 Aprile 2008 da teo834

Nella foto, l'inseparabile amico Cezio mi guida sui sentieri della vita. Ogni tanto mi permette di mangiare l'erbetta fresca. è un amico molto premuroso.




Ho sempre ammirato quegli sportivi che, all'apice della loro carriera e all'apice della loro bravura, hanno saputo ritirarsi, lasciando nei loro tifosi solo il magnifico ricordo di un fuoriclasse, capace di superare ogni limite, persino quello del tempo e dello spazio, per divenire leggenda, sogno, ricordo capace di farti commuovere.

Penso a Roberto Baggio e a Franco Baresi nel calcio,a Doohan nel motociclismo, all'immenso Sasha Danilovic nel basket.

Sono pochi, molto pochi, purtroppo. I più, inebriati dal successo e abbagliati dalla luce dei riflettori, tentano di allungare nel tempo la loro immagine presente, uccidendo così il futuro ricordo del loro passato, arrancando e trascinando se stessi lungo sentieri che non sono più capaci di percorrere, straziati inoltre dal ricordo di quando li percorrevano con baldanza e semplicità. è però una cosa umanissima, un sentimento così comune che li si può perdonare facilmente. Ma le leggende rimangono loro, quelli consapevoli di loro stessi e dei propri limiti.

Ovviamente, non sono una leggenda, ne un fuoriclasse, ci mancherebbe; un inutile scribacchino perso nella rete? Ma forse neanche, qualcosa di ancora più umile.

Una cosa la so, però. Nei miei ultimi post ho raggiunto una brillantezza e un abilità nello scrivere le mie sparute idee che ha sorpreso anche me, devo ammeterlo. Ne sono orgoglioso, so che faccio peccato, ma ne sono DAVVERO orgoglioso. Forse mi riterrete un tantino ridicolo, ma rileggevo con vero piacere i miei post. E mi dicevo di essere proprio bravo.

Sono un narcisista del cazzo.

I complimenti, però, mi sono piovuti da più parti, veri o falsi che fossero. E anche le critiche, scritte in alcuni commenti, inviate tramite messaggi privati, o vis a vis. E le critiche sono sempre sincere. Proprio loro sono state quelle che mi hanno convinto. Ho sempre pensato che i più criticati, di solito, sono anche i più bravi.

Eccetto i Vanzina e Parenti, naturalmente, ma questo è un altro discorso.

Insomma, mi convincevo di essere in un periodo d'oro. Ma un altro pensiero sorgeva, sempre più forte. E quando la vena sarà esaurita? Si perchè prima o poi si esaurirà, ne sono certo. Anche perchè credo di sapere da dove nasca, questa vena, ed è destinata ad esaurirsi, ve l'assicuro.

Ecco, ora sono all'apice. Ecco, me ne sono reso conto, difficilmente potrò scrivere meglio di così. Ecco, voglio lasciare un bel ricordo a chi questo blog ha sempre letto e seguito, e so che alcuni ci sono, che si collegavano sistematicamente ad esso. I miei affezionati. Non posso torturali con post orribili dettati dall'incuria e dalla incapacità. O dal piccone che si è spezzato contro quella vena, che sotto l'oro ha rivelato un cuore di arida roccia.

Per questo, chiudo. Chiudo col post numero 100, un bel numero tondo che sigilla 2 anni di scrittura. Non sempre ispirata, è vero. Ma ho fatto il meglio che ho potuto.

Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno sistematicamente lasciato un commento, sempre, dall'inizio a oggi: in 2 hanno resistito per 2 anni, due eroi valorosi e coraggiosi, o semplicemente impietositi dal mio goffo scribacchiare. La Vale è una di loro. L'altro si è fatto chiamare in tanti modi: Robbi, Robertino, Azzo, Anonimo, Anonimo ma con link al suo blog, Anonimo con link al suo blog ma simpaticamente infettato da un odioso virus ecc. ecc.

Ringrazio quelli che c'erano all'inizio e hanno mollato, quelli che hanno fatto tira e molla, quelli che sono arrivati alla fine, quelli che hanno sempre letto senza scrivere, quelli che mi hanno linkato, quelli che mi hanno aggiunto allo spazio "amici", quelli che mi hanno linkato e poi eliminato.

Ma come dicevo nel post precedente, non smetto di scrivere; mi trasferisco. Apro un altro blog, riparto da zero. E per ripartire da zero, sono costretto a lasciare tutti quanti voi qui. Perchè lo faccio? Ve l'ho detto, sono un narciso. Sono davvero tanto bravo a scrivere? Allora non avrò problemi a ricreare un altro gruppo di affezionati. Vediamo, ci provo. Appuntamento qui tra un anno, vi lascerò un commento per sapere com'è andata.

Ultimo post, ultimo argomento. Vedete, non sapevo come chiudere. Bisogna chiudere con classe, con stile, secondo me. Non bisogna andarsene sbattendo l'uscio, mai, è da cafoni. Poi mi sono ricordato di una cosa.

Da più parti, qui sul blog e nella vita vera, mi accusano di cinismo, di scarso romanticismo, di una razionalità che soffoca ogni sentimento. Chi mi conosce bene, sa che questa è una maschera, ovviamente. Gli altri, ci scherzano su, nei migliori dei casi; oppure mi offrono dei confetti, per addolcirmi l'anima; o mi compatiscono, per la mia "smodata acidità".

Ecco io vi lascio con una lettera. So che ne ha appena parlato gg nel suo blog, e un pò questo mi fa mancare l'originalità della cosa; compensata un pò, però, dal legame che sto per instaurare tra me e quella lettera. Solo un pò, niente di che.

La lettera è stata scritta da Andrè Gorz nel 2006, e indirizzata alla moglie Dorine, affetta da un morbo incurabile. Un anno dopo, i due si suicidano insieme. Non sopportavano di vivere, dopo 58 anni passati insieme, un solo istante l'uno senza l'altro.

Ecco, questa lettera è l'esempio lampante, la prova decisiva che "l'amore per sempre" esiste. E per ricordarlo a me stesso tutti i giorni, tengo da sei mesi a questa parte, da quando lo trovai su Repubblica, un piccolo ritaglio di questa lettera, il più importante, il più bello, nel taschino interno della giacca o del giubbotto, o nel portafoglio.

Voglio condividere questo ritaglio con voi, e per un attimo, ma solo un attimo, non illudetevi, mi levo la maschera da cinico bastardo senza cuore e rinnegatore del cielo, per mostarvi un piccolo lato di me. Un piccolo pezzo del mio cuore, ecco cos'è.

Un piccolo pezzo di cuore.

Auguro, a chi non vedrò mai, gioia e soddisfazioni; agli amici di sempre non ho bisogno di augurarlo, lo faccio ogni sera prima di addormentarmi.

Grazie a tutti.

"Non voglio più rimandare l'esistenza a più tardi. Sono attento alla tua presenza come ai nostri inizi e mi piacerebbe fartelo sentire. Mi hai dato tutta la tua vita e tutto di te; vorrei poterti dare tutto di me durante il tempo che ci resta. Hai appena compiuto 82 anni. Sei sempre bella, elegante e desiderabile. Viviamo insieme da 58 anni e ti amo più che mai. Recentemente mi sono innamorato ancora una volta di te e porto in me un vuoto divorante che riempie solo il tuo corpo stretto contro il mio. La notte vedo talvolta il profilo di un uomo che, su una strada vuota e in un paesaggio deserto, cammina dietro un feretro. Quell'uomo sono io. Il feretro ti porta via. Non voglio assistere alla tua cremazione: non voglio ricevere un vaso con le tue ceneri... Spio il tuo respiro, la mia mano ti sfiora. A ognuno di noi due piacerebbe non dover sopravvivere alla morte dell'altro. Ci siamo spesso detti che se, per assurdo, avessimo una seconda vita, vorremmo passarla insieme".

X S M

 
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