pensieripensieri per chi ama |
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Post n°6 pubblicato il 28 Aprile 2007 da pawi
Se li tu fossi e lo sapessi Almeno ti chiamerei Ma dato che leggi E sogni T’osservo e rimiro Quel tuo sguardo Che nudo mi lascia Nel cuore Se li tu fossi t’inviterei Alla fonte del pensiero Che lascia il tuo mistero E sogni Rimiro il tuo fascino E spero Che almeno oggi Rimandi a me il tuo pensiero Se li tu fossi T’amerei |
Post n°5 pubblicato il 24 Aprile 2007 da pawi
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Post n°4 pubblicato il 20 Aprile 2007 da pawi
Lo so...quel che mi dici ed è cosi che sogno. Non provare a capirmi, non ha senso. Cammino disinvolto alla ricerca di un confine per delimitare le riflessioni incappucciate da lunghi attimi di percezioni ormai antiche. Non provare a capirmi, non ha senso. Scivolare nelle gocce di rugiada per sentirsi piccoli in questo frangente che si dilegua nel presente è come ondeggiare sulle nuvole. Lo so...quel che mi dici ed è cosi che sogno. Non provare a seguirmi, perderesti tempo. Se un di mi cercherai sai dove sono e non dirmi che sogno perché allora anche tu sognerai. |
Post n°3 pubblicato il 18 Aprile 2007 da pawi
Squilla! Squilla! Tanto non rispondo. Su questa nuvola che va sto magnificamente bene da quassù è molto meglio non ho bisogno di parlare. Al lato destro un’aquila sorride e mi saluta. Al lato sinistro Jonathan fa cenno di seguirlo non esito non dubito viro e seguo il suo volo che mai più libero fu stato. Squilla! Squilla! Tanto non rispondo. Ora sto volando sulla scia sognata amata e desiderata che solo Jonathan conosce ed ora la sta donando a me. Mi volto e lui è la sorride e va giù in picchiata lo seguo non posso perderlo e via di nuovo in quota. Che sensazione l’aria irrompe nei capelli scioglie i dubbi e brividi d’adrenalina mi fanno esultare. Ed ora che ho volato libero non voglio più tornare voglio solo continuare a volare. |
Post n°2 pubblicato il 11 Aprile 2007 da pawi
Ascoltando la sinfonia melodica annaspo nel surrealismo che affonda le sue radici nel esser pragmatico centenario l’ormai sorriso rimando all’aria la parvenza lasciata in questa esistenza. Distese sul pavimento trottole di parole scorrono tubi d’inchiostro ormai vuoti non colmano il bianco ormai paonazzo del dimenticato. Vetri gocciolati riflettono l’interno or dunque spento imprimendo su questa tela la rotondità elastica che sa di plastica. Smeraldo verde che non teme il sale del dolce mare scivola fra mille cardini ossidati non scorre e non si spegne. Fiammelle di candele al sapor di gelsomino ondeggiano al soffio del mantice diretto al focolare spento. Annichilire l’elisione dell’antitesi non da frutti acerbi ma riesce a distendere i nervi. |
Inviato da: chrilly
il 25/02/2008 alle 16:21
Inviato da: Moony_s
il 27/01/2008 alle 15:05
Inviato da: Stella.851
il 27/08/2007 alle 16:59
Inviato da: Stella.851
il 09/07/2007 alle 19:13
Inviato da: Stella.851
il 22/06/2007 alle 15:50