maya1 diary

UN GIORNO, UN LUOGO, DUE ANIME

Gli corse incontro e senza dargli il tempo di reagire lo avvolse con le sue braccia.

A lui venne istintivo stringerla e, senza nemmeno dargli il tempo di capire, di sentire il suo profumo, di vedere per la prima volta dal vivo i suoi lineamenti, lei lo baciò.

Fu un bacio lungo, caldo, desiderato da così tanto tempo che gli sembrò di stare in quello stato, tra sogno e realtà, per l'intera giornata. Invece, durò qualche minuto e poi lei finalmente lo salutò: Perdona l'irruenza ma erano mesi che non vedevo l'ora di farlo!

E poi lo guardò dritto negli occhi, con quesgli occhi neri e profondi che lui tante volte aveva ammirato nelle foto che lei gli inviava. Gli sorrise.

Ahhh... quel sorriso! C'era la quinta essenza della bellezza in quel sorriso. Dolce, furbo, malizioso, solare. Lei era come l'aveva immaginata e come l'avrebbe voluta. Aria fresca in una giornata di fine primavera.

"Eccola qui la mia piccola rubacuori!", le disse prendendola per mano. Aveva parcheggiato poco fuori la stazione in una zona vietata, tanto sapeva che ci avrebbe messo pochi minuti.

Era una splendida giornata di sole, di fine maggio. Le aveva prenotato la stanza in un piccolo B&B, vicino al centro, così avrebbero potuto spostarsi a piedi.

Lei strinse la sua mano e lo fece deviare bruscamente di direzione.

"Ehi... furbetta che fai... non è da quella parte la macchina!"

Lei gli sorrise, con quel fare malizioso che l'aveva eccitato nel momento stesso in cui i loro corpi si erano ritrovati stretti dal loro abbraccio. La voleva. Aveva già immaginato di portarla in camera e spogliarla e fare l'amore con lei, lentamente, come aveva descritto tante volte nel loro scambio di messaggi e telefonate.

Lei si diresse verso i bagni. Lui, imbarazzato, pensò che non si era preoccupato di chiederle se aveva bisogno di rinfrescarsi visto il lungo viaggio. Pensava solo ad amarla, a farla sua, come aveva sperato e desiderato di fare tante volte.

Si bloccò all'ingresso del bagno e lei si avvicinò a lui e gli sussurrò: che fai... entra con me!

Il bagno di una stazione non è il luogo più romantico del mondo. Lei aveva fantasticato tante volte su quella scena: si sarebbe presentata in baby doll dopo una cena romantica a casa sua; no sarebbero andati sul lungomare e avrebbero fatto l'amore in spiaggia; oppure mentre passeggiavano per strada si sarebbero appartati in un portone e l'avrebbe fatto suo.

No... era quello il luogo in cui voleva dargli piacere. Lì, subito, ora. Entrarono insieme nel piccolo bagno, lei chiuse la serratura, avvicinò il suo collo sapientemente profumato al suo viso e con le mani gli slacciò la cintura. Lui la lasciò fare divertito, voleva vedere dove sarebbe arrivata... e lo scoprì di lì a poco.

Lei glielo tirò fuori dagli slip e avvicinò la sua bocca. Si accovacciò sulle proprie gambe, facendo attenzione che i vestiti non toccassero terra. Prima lo baciò leggermente, poi aprì la bocca e lo assaporò. Era pulito e sapeva di buono. Sulla punta leggermente umida si sentiva un sapore amarognolo del fluido spermale. Inizialmente, lo prese in bocca con movimenti lenti, poi si aiutò con la mano e lo succhiò con sempre più voglia, desiderio. Lui inizialmente sorrise di quell'approccio timido, ma poi si lasciò andare al piacere che il calore della sua bocca e della sua lingua gli stavano dando. Era eccitato, il suo membro era duro e gonfio. La lasciò fare ancora un po' poi, poco prima di godere, la tirò verso di sé e la baciò avidamente. Le tirò giù i leggins e gli scostò le mutandine. Lo infilò dentro senza fatica. Lei era bagnata e calda. Le infilò la lingua in bocca e il pene sempre più dentro. Erano una cosa sola. Avrebbe voluto andare fino in fondo, ma non voleva che la loro prima volta si completasse in uno squallido bagno della stazione centrale. Le aveva promesso di assaporare il suo corpo lentamente, di farla sua con tutte le attenzioni del caso. Aveva avuto un assaggio di quanto lei potesse essere calda e ora voleva agire secondo le sue regole. L'aiutò a ricomporsi, le sorrise e uscirono dal bagno.

In macchina, chiacchierarono del tempo, del traffico, ma si sentiva che tra loro la tensione sessuale non era scemata, solo rimandata. In camera, fecero l'amore come si erano promessi di fare innumerevoli volte e poi, stettero abbracciati a ridere e a discutere sul ristorante dove mangiare la sera. Non sapevano se avrebbero avuto altri wkend, ma erano felici di quegli attimi che avevano potuto condividere finalmente insieme. Pelle contro pelle. Respiro su respiro.

Alessandra