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VM18 IL VENDITORE DI SOGNI

Post n°880 pubblicato il 09 Settembre 2017 da maya1st
 
Tag: DILDO, SOGNI

 

.

Fece un lungo sospiro, toccò quella maniglia che le sembrò ghiacciata, ma era solo una sua impressione, spinse la porta ed entrò.

Sentì immediatamente il tintinnio del campanello attaccato alla porta di ferro.

"Dannazione!", pensò. Avrebbe voluto entrare nel totale anonimato e invece tutti si voltarono per un secondo a guardarla, quel secondo che le sembrò un'eternità. Nella sua mente, quelle persone l'avevano già scannerizzata con un laser invisibile e con un software degno di una spy story, era comparsa una schermata con il suo nome-indirizzo-età-luogo di lavoro e i suoi normali spostamenti.

La realtà era ben diversa, era vero che le persone presenti nel negozio l'avevano guardata, ma un secondo dopo erano tornati alla loro occupazione.

Si diresse immediatamente verso l'ultimo scaffale, quello meno in vista. Voleva mettersi degli occhiali da sole prima di entrare, ma poi aveva pensato che così conciata sarebbe stata ridicola e avrebbe attirato ancora di più l'attenzione.

Il cuore lentamente tornò al suo normale battito, fece dei lunghi sospiri per far sì che il suo colorito tornasse del suo solito pallore, e non rosso rubino com'era in quel momento, e si disse, anzi no, si ordinò: "Smettila di fare la scema, se hai avuto il coraggio di entrare ora devi andare fino in fondo!".

Iniziò ad osservare alla lontana la mercanzia, senza toccarla però, era troppo imbarazzata per farlo.

Due scaffali più avanti, delle ragazze che avranno avuto la metà dei suoi anni, ridacchiavvano divertite mentre prendevano in mano i vari oggetti, li tastavano, se li passavano tra battute scontate e ridolini isterici, e poi li riposavano per prenderne di nuovi.

Vorrebbe avere avuto la loro sfacciataggine, sfrontatezza o, semplicemente, la loro serenità per affrontare quell'ambiente per lei così ostico. Si fece coraggio di nuovo e passò alla merce per cui era entrata. Prese qualche scatola per leggere le istruzioni. 

Si chiedeva: "Saranno sicuri? Non saranno mica delle cineserie che sul più bello scoppiano o mi fanno prendere la scossa? Saranno igienici? Il materiale sarà anallergico?".

Mentre era sommersa dai suoi dubbi, un ragazzo che stava sistemando degli articoli si alzò da terra e sfoderando un bel sorriso le chiese: "Signora posso aiutarla? Se ha dei dubbi chieda tranquillamente.".

Era furiosa, come aveva osato rivolgerle la parola e attirare l'attenzione su di lei "Maledetto! E poi Signora... Grrrr!" pensò.

In quel momento, le tre ragazze che prima erano intente a giocare, la fissarono e ripresero a ridere, questa volta di lei e della sua espressione mista tra il furioso e l'imbarazzato.

Poi chiamarono il commesso: "Scusa... puoi venire alla cassa: abbiamo scelto!".

Mentre pagavano, una delle tre ragazze, la più grande, con dei capelli rosso fuoco e il piercing al naso, gli chiese con un fare da bambina maliziosa: "Lo puoi incartare? Così poi se vuoi puoi incartare anche me e scartarmi lentamente quando vuoi!".

Lei era allibita. "Io a vent'anni non avrei mai avuto quella faccia da culo!", poi si ferò a guardare il ragazzo, che prima aveva volutamente ignorato, e capì il motivo. Lui era davvero bello. Avrà avuto venticinque ventisette anni, alto un metro e ottantacinque/un metro e novanta, capelli neri rasati sui lati con un ciuffo riccio che gli scendeva sugli occhi, un sorriso perfetto con denti bianchi che sembravano appena lustrati dal dentista e la barba di qualche giorno che gli dava quel look trasandato consapevole che, a ben vedere, faceva impazzire le donne.

Quando le ragazze uscirono dal negozio, dentro rimasero lei, il commesso e un signore vestito con una tuta slabbrata e capelli unti che armeggiava tra i vari DVD per Adulti.

Il ragazzo si diresse da lei, prese un articolo e glielo porse. 

"Prendi questo!", le disse sempre sorridendo.

"Materiale anallergico e soft touch, ovvero sembra quasi vero, doppia funzionalità per orgasmo vaginale e clitorideo. Dimensioni standard che per iniziare può andar bene, costa novantacinque euro e, ovviamente, ha il vano pile protetto per non rischiare pericolose scosse" e su quest'ultima frase non poté trattenersi dal riderle in faccia.

Lei era su tutte le furie, stava per esplodere e dirgliene quattro, quando lui le prese delicatamente la mano e, questa volta sorridendo dolcemente, le chiese:

"Perché sei entrata qui?"

Rispose di getto, come faceva con il prete la domenica quando si andava a confessare:"Forse per cercare qualcosa che mi faccia sentire meno sola".

Lui sorrise: "Divertente!", le disse.

Lei lo incalzò:"Trovi?"

"Si, tu no?Sei venuta qui per comprare un attrezzo che è un surrogato del sesso e pensi che questo ti faccia sentire meno sola!".

Lei era spiazzata, non sapeva il perché ma gli chiese:"Cosa pensi di me?"

Le rispose: "Beh... penso che non volevi entrare qui, poi ti sei convinta, ma prima di venire hai osservato il negozio per diversi giorni, se non settimane, per cercare il giorno con meno affluenza. Pensò che hai prelevato dei contanti prima di entrare perché non vuoi che questo acquisto sia tracciato sul tuo bancomat. Quanto hai preso? Cento Euro?Sì, sicuramente non più di cento euro, il prezzo che ritieni sia un giusto compromesso per soddisfare un bisogno personale. Penso che quando sei entrata ti aspettavi di vedere solo un tipo basso, grasso, stempiato e con il naso tozzo. Un tizio che si fa i fatti suoi, che ti avrebbe ignorato e non ti avrebbe fatto domande né tanto più aiutato nel tuo acquisto e, una volta giunta alla cassa, ti avrebbe guardato le tette senza soffermarsi sul viso, avrebbe preso i soldi e senza distrarsi più di tanto dal suo giornaletto porno, ti avrebbe urlato un arrivederci. Ti aspettavi mio zio e, invece, hai trovato me!" concluse sempre più divertito.

Riprese: "Ehh già! Ti ho stravolto tutti i piani. E sai perché? Perché io ho quel sorriso, quel fascino che a te piace e che hai sempre associato agli uomini delle tue fantasie erotiche. Perché sono stronzo e sfacciato e questo, per una donna come te che ha sempre avuto il comando e tutti sotto di sé, rappresenta una sfida. Perché ti ho consigliato il dildo perfetto e ti guardo in un modo che ti fa capire che, nonostante l'età, io a letto so dove mettere le mani e sai che saprei farti godere molto di più di quanto potresti fare da sola con questo oggetto", disse prendendo in mano il dildo e agitandolo volgarmente.

Lei era spiazzata.

Lui proseguì: "Penso che tu adesso hai una gran voglia di essere scopata, hai voglia che ti porto sul retro, ti metto una mano davanti alla bocca per zittirti e ti ficco due dita dentro per vedere se sei davvero bagnata come suppongo tu sia e poi hai voglia che ti prenda di peso, ti metta sul tavolino e me lo tiri fuori dai jeans e ti sbatta così tanto da farti sentire i bottoni che sfregano sulla tua figa fradicia... sì dal tuo sguardo si capisce che hai voglia di essere scopata come Dio comanda, ma ti fa incazzare che con tutti gli uomini che ti passano sotto mano, sia un ragazzino in erba, di nemmeno trent'anni a farti provare certi brividi, mentre tu avresti preferito un uomo, certo molto più rassicurante e meno volgare, uno che ti avrebbe portato fuori a cena e dopo una lunga passeggiata ti avrebbe baciato dolcemente e con altrettanta dolcezza ti avrebbe infilato una mano sotto la gonna e poi ti avrebbe portato in un luogo sicuro per fare l'amore. Ti ritrovi di fronte uno sbarbato che lavora in uno sexy shop perché è talmente stupido che non ha trovato niente di meglio nella vita, eppure questo ragazzetto te lo faresti all'istante. Scommetto che se prendessi la tua testa e la mettessi sotto mi faresti un pompino da favola e te ne sbatteresti di Giovanni che rimane lì sul resto a far finta di sbirciare i DVD, mentre in realtà si fa una sega mentre guarda noi due che scopiamo.Se ho indovinato, chiudo tutto e mi offri un caffé, se ho sbagliato chiedo umilmente scusa. Quindi? Chiudo tutto?"

Un brivido le percorse la schiena e si accorse che il suo corpo era pronto per farsi scopare così come lui le aveva descritto: il sangue circolava velocemente, i capezzoli si erano irrigiditi e le sue labbra erano rosse.

"Sono così scontata? Oppure tutte le quarantenni sono così scontate agli occhi di un trentenne!?!", poi fece un lungo sospiro e guardandolo negli occhi gli disse:"Lungo?".

Lui rispose guardando verso il basso:"Dai non mi lamento saranno diciotto diciannove centimetri, ma credimi che so come far godere una donna!"

Lei finalmente scoppio a ridere e si rilassò: "Parlavo del caffè... lo bevi lungo, ristretto o macchiato?!?"

Lui scoppiò a ridere, stavolta in evidente imbarazzo. Si mise una mano in testa e rispose: "Mi hai fatto ridere... sai che c'è? Ti sei guadagnata il pranzo, offro io!", urlò a Giovanni di pensare lui al negozio e si diressero al bar in fondo alla via.

"Sai qual è la differenza tra me e un politico?" le chiese.

"No... dimmela", rispose rassegnata a dover sentire una stupidaggine.

"Loro fottono la gente e io sto per fottermi te!"

 

*** Il venditore di sogni ***

Alessandra

 
 
 
 
 

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Un blog di: maya1st
Data di creazione: 04/12/2008
 

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leggo di tutto e di più...alterno i grandi classici a libretti per passare il tempo alle biografie. Ultimamente mi sto appassionando alle biografie dei grandi della musica. Ho letto uno di fila all'altro i 12 libri del trono di spade e tro George R Martin un genio. Da scrittrice in erba vi posso dire che a volte sono i personaggi a prendere il sopravvento sulla storia...ti ci affezioni e loro ti parlano...mentre mangi, mentre cammini e lui....gran @@@@ ha avuto la capacità di uccidere dei protagonisti!!!! Lo invidio e attendo il sequel se non altro per sapere chi altro ucciderà ;)

 
 

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