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Post N° 46

Post n°46 pubblicato il 03 Giugno 2008 da ivan_cimmarusti

Rimandati sì o rimandati no?
A scuola finita resta il rebus

Tratto da 'la Repubblica'
Di Salvo Intravaia
A
pochigiorni dalla fine delle lezioni gli scrutini delle scuole
superiori sono ancora un rebus. Si faranno secondo la norma che lo
scorso novembre ha reintrodotto i "rimandati" o ritorneranno i
"promossi con debito"? E quali saranno le novità che il neoministro
dell'Istruzione Mariastella Gelmini intende mettere sul tappeto in
extremis? In ballo, oltre alle news da viale Trastevere, c'è il ricorso
straordinario al Presidente delle Repubblica, presentato dai Cobas
della scuola, per il quale il Consiglio di Stato ha fissato l'udienza
proprio per domani. E all'orizzonte per la scuola italiana si profila
una specie di terremoto: decentramento e sussidiarietà spinti al
massimo e un nuovo stato giuridico degli insegnanti.
Riguardo alla circolare sugli scrutini che sarebbe sul tavolo della
Gelmini pronta per la pubblicazione il giudizio è decisamente critico
.
"A questo punto dell'anno è possibile soltanto un intervento molto
morbido: niente stravolgimenti, insomma", dichiara Giorgio Rembado,
presidente nazionale dell'Anp (l'Associazione nazionale Dirigenti e
Alte Professionalità della Scuola) che si sbilancia ulteriormente: "Non
riesco ad immaginare - spiega - un provvedimento che il 4/5 giugno
possa intervenire sulla materia a scrutini avviati o, in alcuni casi,
conclusi: si tratterebbe di una indebita interferenza con le attività
degli istituti".
"L'unica via percorribile - continua Rembado - è quella di assegnare
alle scuole i fondi necessari per svolgere i corsi programmati". Gli
scrutini finali e le attività di recupero (e verifica) estive sono
ormai state calendarizzate da tutte le scuole. In alcune classi
addirittura gli scrutini sono già stati fatti e al rientro dal lungo
week end del 2 giugno, i professori saranno chiamati a fare gli
scrutini di fine anno delle rimanenti classi.




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Dello stesso parere e Carlo Mazzoli, presidente dell'Asal
(l'Associazione delle scuole autonome del Lazio). "Un intervento sui
debiti sarebbe accolto bene, ma ormai è obiettivamente tardi", spiega
Mazzoli. A meno di colpi di scena dell'ultimo momento, pare che
studenti debbano rassegnarsi a passare sui libri, come non avveniva da
quasi un decennio, una parte dell'estate. Mentre i genitori dovranno
restare in attesa che i figli completino il recupero e si cimentino
nelle verifiche finali aspettando la sentenza: promozione o bocciatura.

E se a tenere banco nell'immediato è la partita dei debiti, nei
prossimi mesi la scuola italiana potrebbe essere attraversata da un
autentico tsunami, sindacati permettendo. Se ne può avere un'idea
leggendo l'articolato di un disegno di legge depositato in Parlamento
dalla neo presidente della Commissione Cultura della Camera, Valentina
Aprea. "In Italia - si legge nella relazione introduttiva - ,
individuando le strategie giuste si potrebbe presto arrivare, come sta
avvenendo in Inghilterra, ad avere uno Stato che svolga un'azione più
di guida e di controllo che


di gestione".

Ma non è tutto
. "Dentro questo cambiamento resta la sfida di riallocare
le risorse finanziarie destinate all'istruzione partendo dalla libertà
di scelta delle famiglie, secondo il principio che le risorse
governative seguono l'alunno". Aspetto quest'ultimo che la Aprea
considera "ancora più importante" del primo. In altre parole, verrebbe
spinta al massimo l'autonomia delle istituzioni scolastiche, anche
quelle paritarie, che riceverebbero le risorse direttamente dallo stato
in relazione al numero di alunni. "L'autonomia scolastica" e "la
libertà di scelta delle famiglie" spostano "i finanziamenti in base
alle loro scelte".
"Il fatto - spiega la deputata - che lo Stato abbia fino ad oggi
interpretato il diritto all'istruzione dei cittadini come una funzione
propria e coincidente con un servizio esclusivamente statale ha
certamente prodotto effetti positivi come la scolarizzazione di massa,
ma è anche vero che questo impianto appare sempre più come una 'gabbia'
che limita le opportunità da offrire ai nostri giovani e la libertà di
scelta in campo educativo". In futuro "la sussidiarietà diventa la
stella polare di questo cambiamento".
"Introdurre tra le scuole - dice Mazzoli - una virtuosa competizione mi
sembra positivo perché rafforza l'impegno a dare il meglio. E sono
d'accordo anche sul fatto di misurare, seppure in modo grossolano, la
qualità della scuola in base al gradimento delle famiglie". Ma non sono
tutte rose e fiori. "Sui finanziamenti estesi anche alle scuole private
sono contrario e non per pregiudizio. Perché alcuni sono diplomifici,
che bisognerebbe chiudere, e una consistente fetta è gestita da
religiosi con una impronta confessionale che non mi sembra possa
soddisfare le esigenze di crescita di tutti i cittadini
indistintamente. Ancora per qualche decennio - conclude il presidente
dell'Asal - il nostro Paese necessita di una scuola pubblica, magari
ampiamente riformata, ma di impronta nazionale".
E dietro l'angolo c'è la riforma dello Stato giuridico degli insegnanti
che dovrebbero formarsi all'università e verrebbero reclutati, dopo una
lunga trafila, dalle singole scuole. I docenti verrebbero suddivisi in
tre categorie (insegnante iniziale, ordinario e esperto) con
retribuzioni e mansioni differenti. Verrebbe introdotta la figura del
vice dirigente scolastico e sparirebbe la Rappresentanza sindacale
unitaria d'istituto.

 
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Post N° 45

Post n°45 pubblicato il 03 Giugno 2008 da ivan_cimmarusti

Onu: "L'Italia si tenga
i clandestini"

MONSIGNOR MARCHETTO: "NESSUNA PRIVAZIONE DI LIBERTA'"

Tratto da 'il Giornale'

Di Francesca Angeli
Roma -
L’introduzione del reato di ingresso
clandestino, già in vigore in alcuni paesi europei, deve ancora essere
valutata dal Parlamento ma intanto l’Onu affibbia all’Italia il primato
del cattivo esempio sul fronte delle politiche «repressive ed
intolleranti». Il giudizio, espresso dall’alto commissario Luoise
Arbour durante un discorso al Consiglio Onu tenuto a Ginevra, desta
stupore nella delegazione italiana e viene subito respinto dalla
Farnesina che lo ritiene quanto meno «prematuro», visto che giudica una
proposta «che ancora il Parlamento italiano non ha discusso». Le
considerazioni dell’Onu, tiene a specificare il ministro degli Esteri,
Franco Frattini, «non condizioneranno il dibattito politico nazionale
che sarà come sempre trasparente ed aperto al contributo di maggioranza
ed opposizione». La Arbour, commissario uscente, lancia prima un
allarme più generale sulle «politiche repressive» e «gli atteggiamenti
xenofobi e intolleranti contro l'immigrazione irregolare e le minoranze
indesiderate in Europa». Poi attacca il governo italiano mettendo
insieme la decisione di «rendere reato l’immigrazione clandestina» con
«i recenti attacchi contro insediamenti rom a Napoli e Milano»,
rovesciando quindi un uno stesso polemico calderone una legittima
iniziativa legislativa, gli sgomberi messi in atto per ragioni di
ordine pubblico e i violenti atti di teppismo di Ponticelli dove è
stato appiccato il fuoco alle baracche dei rom già sgomberate.
Proprio dalla Farnesina infatti fanno notare che il reato di
immigrazione clandestina, in vigore in forme diverse in Francia
Germania e Gran Bretagna «non ha nulla a che vedere con la xenofobia o
con la discriminazione su base razziale» ma affronta invece «il
fenomeno dell’immigrazione illegale» e quindi «degli strumenti
legislativi per ridurlo nell’ambito della garanzie previste
dall’ordinamento giudiziario e nel rispetto delle direttive Ue». Altra
cosa, insiste la Farnesina, sono gli episodi di violenza «condannati
dal governo italiano come eventi illegali isolati che tuttavia non
vengono affatto sottovalutati». Insomma conclude Frattini «l’Italia è e
resterà in prima linea nella lotta contro ogni forma di razzismo,
xenofobia e intolleranza».
A criticare il reato di immigrazione
clandestina interviene pure il Segretario del Pontificio consiglio per
i migranti, monsignor Agostino Marchett
o. «I cittadini di Paesi terzi,
come cittadini comunitari, non dovrebbero essere privati della libertà
personale o soggetti a pena detentiva a causa di un’infrazione
amministrativa», osserva Marchetto insistendo sulla necessità di
praticare l’accoglienza.
Subito la replica di Maurizio Gasparri
,
capogruppo del Pdl in Senato. Pieno rispetto per il Vaticano e le sue
posizioni ma la maggioranza non recederà sul fronte della sicurezza,
spiega il senatore. «Il problema sarà valutato con tutta la cautela e
con tutto il senso di responsabilità in Aula, tenendo conto di tutti i
punti di vista - dice Gasparri -. Ma lo Stato ha responsabilità laiche
e deve dotarsi di strumenti e di norme». E per Italo Bocchino,
vicepresidente Pdl alla Camera, le osservazioni dell’Onu e del Vaticano
rappresentano «un stimolo a fare meglio».

 
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Post N° 44

Post n°44 pubblicato il 02 Giugno 2008 da ivan_cimmarusti

Vaticano: "No al reato
di clandestinità"

IL SEGRETARIO DEL PONTIFICIO INTERVIENE
SULLA QUESTIONE SICUREZZA


Tratto da 'la Repubblica'
CITTA' DEL VATICANO
- "I cittadini di Paesi terzi, come i
cittadini comunitari, non dovrebbero essere privati della libertà
personale o soggetti a pena detentiva a causa di un'infrazione
amministrativa". E' quanto sostiene il Segretario del Pontificio
consiglio per i migranti, mons. Agostino Marchetto. Così il Vaticano
stamattina è tornato a intervenire sul dibattito in corso in Italia sul
tema dell'immigrazione clandestina, dopo le parole del cardinal Bagnasco, presidente della Cei, contro la permanenza prolungata nei cpt prevista dal pacchetto sicurezza del governo.

Il prelato, che si trova a Nairobi per il congresso panafricano dei
delegati delle Commissioni episcopali per le migrazioni, ha risposto a
una domanda relativa alla questione immigrazione ai microfoni della
Radio Vaticana. E ha aggiunto: "Mi ritrovo personalmente nell' opinione
espressa dalla minoranza a Bruxelles". E cioè che gli stranieri, come i
cittadini dei Paesi Ue, non debbano essere arrestati per aver infranto
una legge amministrativa.
Il prelato ha aggiunto: "Ho appena studiato il Progetto di Direttiva
del Parlamento Europeo e del Consiglio recante norme e procedure comuni
applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di Paesi terzi
soggiornanti illegalmente attualmente in fase di elaborazione".
Monsignor Marchetto ha poi detto che la Chiesa deve insistere sulla
"linea dell'accoglienza".

 
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Post N° 43

Post n°43 pubblicato il 02 Giugno 2008 da ivan_cimmarusti

L'ultima lettera della mamma

Tratto da 'La Gazzetta del Mezzogiorno'

La lettera di Daniela D'Ambrosio, giornalista
e madre del giovane Marco Magno,
morto in un incidente stradale a Barcellona
V
entisei anni, la faccia più sfrontata che io abbia mai visto, il cuore più
pulito, più generoso e più coraggioso che un figlio abbia mai potuto
avere. La tesi di laurea in Sociologia già rilegata e la discussione
prevista per i primi di luglio. Una moto fiammante che hai amato e
curato e lustrato.

E per la quale mi facevi sempre ridere ogni volta che ti vedevo armeggiare nel box in modo quasi maniacale.
La tuta da «marziano» e caschi e stivali e paludamenti di ogni
genere, e anche lì tante risate e sorrisi quando imboccavi il cancello
di casa.

E alle mie preoccupazioni di mamma che non faceva che ribadirti di
andare piano, rispondevi di stare tranquilla e di pensarti sempre con
il sorriso.

La tua vita a Barcellona, la città che avevi scelto come tua dopo
essere stato in Spagna per un Erasmus. Una dolcissima ragazza orientale
che amavi e con cui sognavi di costruirti la vita fra le mille
difficoltà che i ragazzi incontrano ogni momento e chissà, un giorno,
mi avresti dato un nipotino con gli occhi a mandorla.

Ieri mattina hai inforcato la tua moto per l'ultima volta e per una tragica fatalità ora continui a correre tra le nuvole.
Ora voglio solo dirti grazie per tutto quello che mi hai dato, per
il figlio meraviglioso che sei stato, per tutte le volte che mi sei
stato a fianco e hai capito e condiviso ogni mia scelta, per aver
camminato sui miei passi, per avermi amata e stimata e incoraggiata
sempre. Per tutte le volte che mi hai detto che non potevi avere una
mamma migliore di me, anche se non sarà stato vero.

Io non potevo avere un figlio migliore di te, io ho avuto mille
volte il cuore pieno di orgoglio per le cose che mi hai detto, per i
tuoi pensieri, per i tuoi sogni.

Continua a correre e a sognare fra le nuvole. Mamma continuerà a sorriderti.

 
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Post N° 42

Post n°42 pubblicato il 02 Giugno 2008 da ivan_cimmarusti

Ciao Marco.......
BARCELLONA - Aveva passato una serata come tante in una nota discoteca di Barcellona, capoluogo della Catalonia. Poi, alle 4 del mattino mentre faceva rientro nella sua abitazione, ha avuto un incidente con la sua moto ed è morto. Marco Magno, 27 anni, barese residente a Barcellona dove si stava laureando in Sociologia, non è riuscito a superare le gravi ferite riportate.
 Un saluto ad un bravo ragazzo a cui Bari voleva bene. Ciao Marco

 
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