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Finché i governanti tedeschi non smetteranno di usare l'Europa per arricchire la propria economia, noi...impoveriamola...!

(anche noi, colpiamoli per educarli)


 

 

 

 

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QUESTO BLOG NON E' UNA TESTATA GIORNALISTICA, DATO CHE NON E' AGGIORNATO PERIODICAMENTE E NON HA FINI DI LUCRO: AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE, NON PUO' CONSIDERARSI UN PRODOTTO EDITORIALE (L.62 DEL 7/3/'01).

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NIRVANA - YOU KNOW YOU'RE RIGHT

 

DA MOLTO NON SE NE PARLA PIU', MA LA "RIFORMA GELMINI", IN REALTA' E' PASSATA. NON HA PIU' SENSO RICHIAMARE UNA RACCOLTA DI FIRME (COME AL MIO POST #160, IN CUI NE RICHIAMAVO UNO DI  elena.c.q.d) . PERO', INVITO TUTTI COLORO CHE HANNO FIGLI, TUTTI QUELLI CHE SOGNANO UN MONDO MIGLIORE, TUTTI QUELLI CHE SANNO ANCORA PENSARE CON LA PROPRIA TESTA, A NON ABBASSARE LA GUARDIA E AD ESSERE PRONTI AD ANDARE IN PIAZZA PER SALVARE LA SCUOLA ITALIANA E, CON ESSA, IL NOSTRO FUTURO.
mgf70

 

LOSING MY RELIGION

 

CREDO SIA IMPORTANTE...

Inviato da andrea7770 il 26/05/08 @ 08:41 via WEB
MESSAGGIO IMPORTANTE Gli operatori delle ambulanze hanno segnalato che molto sovente, in occasione di incidenti stradali, i feriti hanno con loro un telefono portatile. Tuttavia, in occasione di interventi, non si sa chi contattare tra la lista interminabile dei numeri della rubrica. Gli operatori delle ambulanze hanno lanciato l'idea che ciascuno metta, nella lista dei suoi contatti, la persona da contattare in caso d'urgenza sotto uno pseudonimo predefinito. Lo pseudonimo internazionale conosciuto è ICE (=In Case of Emergency). E' sotto questo nome che bisognerebbe segnare il numero della persona da contattare utilizzabile dagli operatori delle ambulanze, dalla polizia, dai pompieri o dai primi soccorritori. In caso vi fossero più persone da contattare si può utilizzare ICE1, ICE2, ICE3, etc. Facile da fare, non costa niente e può essere molto utile. Se pensate che sia una buona idea, fate circolare il messaggio di modo che questo comportamento rientri nei comportamenti abituali.
 

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Messaggi del 26/03/2015

Sul job's act...

Post n°935 pubblicato il 26 Marzo 2015 da mgf70
 

Non amo le ricette neo-liberiste, soprattutto se di liberale hanno solo lo sfruttamento dei deboli e la compiacenza del potere.

Dal primo marzo è in vigore il famigerato job's act e tutte le lingue compiacenti, sono lì ad amplificarne gli effetti positivi: aumento di occupati "stabili", in doppia cifra!

Ma, per coloro che conoscono l'economia, c'è da dire che certe cifre sono dovute a ben altro, cioé al calo del valore dell'Euro e del prezzo del greggio: il costo del petrolio per noi rimane contenuto, mentre le nostre merci divengono più competitive, a livello internazionale, per effetto del cambio. Inoltre, i dati strombazzati, sono relativi a periodi antecedenti, l'entrata in vigore di questo smantellamento dei diritti di chi lavora.

Ma qualche vero effetto, già si vede: dai primi di marzo, alcune aziende (tra le quali quella in cui opera il sottoscritto) hanno cominciato a fare i loro passi, per ridurre i costi del lavoro: purtroppo, ciò sta avvenendo sulle spalle dei lavoratori, con perdita di diritti e di retribuzione, pur di salvare il posto.

Ergo, invece di lavorare su chi evade il fisco, invece di ridurre gli sprechi dello Stato, invece di riuscire ad utilizzare i fondi europei, il Governo ha accontentato gli imprenditori e ha dato loro carta bianca, per ricattare i dipendenti e/o ridurne il numero.

In un'ottica meritocratica, chi lavora bene e tanto, non dovrebbe temere nulla; ma, poiché siamo in Italia, luogo che non sa nemmeno cosa sia il merito, per quanto ho già visto (e passato) di persona, so che quest'arma è solo pericolosa.

Tra qualche mese, dopo essere stato tartassato da aumenti fiscali, il sottoscritto, potrebbe ritrovarsi con uno stipendio ribassato e con qualche diritto in meno. Per carità, debbo dire che la mia azienda è tra quelle che ha aspettato anni, prima di ridurre il personale, o di tagliare i costi (anche) del lavoro, mantenendo comunque la sua etica, tipica del capitalismo paternalistico. Non posso lamentarmi troppo.

Ma, il fatto che certe scelte (contemporanee a quelle di altre aziende), siano state sviluppate subito dopo l'entrata in vigore del job's act, ha un sapore amaro: forse non porterà a licenziamenti, ma quanto a ricattabilità del dipendente e al suo impoverimento, sicuramente sì. E non vorrei che le nuove assunzioni, grazie alla ripresa che sta avviandosi (per congiuntura economica e per le scelte del Governatore della BCE, Mario Draghi), finiscano per far credere che siano meriti di quest'atto: un eventuale referendum abrogativo, non troverebbe consensi.

Eppure, se questo fosse un paese normale, basterebbe meno economia in nero, meno evasione fiscale, per poter ridurre il cuneo fiscale (per lavoratori ed imprese) e rimettere in moto l'economia; basterebbe una seria politica energetica ed infrastrutturale, per ridurre i costi delle aziende e renderle più competitive.

Ma ci vorrebbe un governo serio, che facesse dei cambiamenti reali e un popolo dalla volontà di sacrificarsi, per essere un cittadino (con diritti e doveri) e non un suddito (in attesa di concessioni)...

Insomma, basterebbe non essere in Italia!

 
 
 
 
 

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Alla gran maggioranza di noi si richiede un'ipocrisia costante, eretta a sistema. Ma non si può, senza conseguenze, mostrarsi ogni giorno diversi da quello che ci si sente: sacrificarsi per ciò che non si ama, rallegrarsi per ciò che ci rende infelici. (...) La nostra anima (...) Non si può impunentemente violentarla all'infinito...

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(1989) SENTO IL ROMBO DEI BUS

Non più amici, né donne, o altro, intorno a me. Alle mie parole, solo il silenzio risponde. Lontano, sento il rombo dei bus: pur colmi di gente, a me paion vuoti. Condannato così, a restar in balìa di me stesso, nevrosi e stanchezza...           Inverno e non me ne accorgo, se non dal passo pesante: lo stesso di chi ha perso una partita; identico a quello sulla ghiaia di un cimitero.                                              E, così, non riesco più a sorridere, ad esorcizzare le mie fobìe: spezzati sono i miei ricordi (giammai felici).                                                                                                 Questo mondo di rumori cittadini, è ben distante dai miei pensieri e, mi fa sentire ancor più distante; non ho scampo, dalla mia mente, né dal mio destino...
 

L'ULTIMO SPETTACOLO (S.VECCHIONI)

...non lasciamoci "stancare" dalla prima parte: dà un senso alla (meravigliosa) seconda...

 

R E V I S I O N E

OGGI DI' 5 D'APRILE DELL'ANNO DOMINI 2012, HO DECISO DI PROCEDERE AD UNA PRIMA REALE REVISIONE DEL TEMPLATE DEL MIO BLOG, RIPRISTINANDO, CANCELLANDO, SPOSTANDO, CIO' CHE NON HA PIU' RAGIONE DI RESTARE, CIO' CHE NON ERA PIU' FRUIBILE, CIO' CHE HA PERDUTO DI ATTUALITA' IMMEDIATA: ogni tanto, occorre far pulizia !

SPERO, NESSUNO SE NE ABBIA A RISENTIRE...

 

COL TEMPO SAI (VERS. BATTIATO)

 

(1992) LA FRATTURA

Un attimo, una stupida incomprensione, un attrito ridicolo e ogni motivo di serenità è già finito: non sembra svanita la passione; ma, appare perduta ogni volontà di comprendersi. Non più la voglia di starsi accanto, ma la tentazione d’offendersi, che diviene un muto schivarsi, tra le pareti domestiche…Anche da momenti banali, stupidi, può morire un rapporto.

A che serve, far l’amore con passione, con la voglia dell’altro, se poi ne subiamo il fastidio, nelle cose di tutti i giorni? Poi, si finisce di farlo per noia, o (peggio), per quella forma di “dovere”, insita nei comportamenti consolidati... Così, si finisce per sconfessare il proprio desiderio, arrivando a fare (o farsi) male, pur di annullarne l’identità, con la cosa bella, che conoscevamo.

 

 
 

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