Messaggi del 18/10/2014

I Borgia

Post n°208 pubblicato il 18 Ottobre 2014 da Nezumina
 
Tag: borgia, sky

Eccomi qui a commentare lo sceneggiato sui Borgia che va in onda suSky. Premetto che non voglio giudicare, ognuno è libero di pensarla come vuole,ma mi corre l’obbligo morale di evidenziare gli errori storici che, da ciò cheho intravisto, abbondano e ci mostrano una realtà diversa da quellatramandataci dai documenti. Qualcuno avrà sicuramente da obiettare ed io saròqui per chiarire le cose che, inevitabilmente, dovrò tralasciare. Studio questafamiglia da più di trent’anni e se sono qui a spezzare una lancia in lorofavore non è per “santificare” i Borgia, bensì per tentare di mostrarli nellaloro vera luce, con tutti i loro difetti e le loro ambizioni. Ma, soprattutto,nei loro pregi che la letteratura ci ha negato. Fino a oggi.

L’ambientazione e i costumi della fiction sono notevoli, mipiacciono.  Ma iniziamo.

 

2° puntata

Questa puntata inizia con Cesare che profetizza una sua morteimminente.  Ricordiamoci sempre che nellafiction siamo nel 1492. A dire il vero, il Valentino lamentò questa sensazionedi morte a Michelotto nella primavera del 1500, dopo aver già conquistato partedella Romagna. La cosa strana, è che nello sceneggiato troviamo un Cesaresempre in compagnia di Alessandro Farnese, quando in realtà i due non eranoamici e non si sono mai frequentati, tranne che nella scampagnata a Caprarolanel 1493. Inoltre, il Valentino si fece predire il futuro dall’umanista LorenzBeheim nel 1494, non da una fattucchiera, ed è grazie a questo oroscopo checonosciamo all’incirca la data di nascita di Cesare.

E a proposito di date, quella della morte di Lorenzo il Magnifico èerrata. Nella fiction ci si lamenta per il caldo dell’estate, per l’arrivodelle epidemie e a un banchetto Giovanni de’ Medici dice che il padre sta male.In realtà, Lorenzo è morto il 9 aprile del 1492 e non in estate, circondato daifamiliari, compreso lo stesso Giovanni.

Altro errore temporale: si vede entrare Djem a Roma, che porta lalancia di Longino in dono al papa. In realtà, Djem è giunto a Roma il 13 marzodel 1489 e non nel 1492 come vogliono farci credere nella fiction. E la lanciaè stata donata dal sultano Bajazet al papa per tenere lontano il fratello Djemdal trono turco. Ok, direte che non è importante, che sempre di turchi siparla, ma ricordiamoci che Djem giocherà un ruolo importante sotto il pontificatodi Alessandro VI.

Sempre in questa puntata, sceneggiatore e regista ci mostrano un Cesareche svela i suoi più intimi pensieri ad Alessandro Farnese. Follia pura per chiconosce un pizzico di psicologia del Valentino. Cesare non si è mai confidatocon nessuno, neppure con i condottieri ai suoi ordini, i quali si mettevano inmarcia senza sapere cosa sarebbero andati a conquistare. Nessuno ha mai saputocosa passasse veramente per la testa di Cesare, solo il padre (i due lavoravanodi comune accordo) e Michelotto, unico amico e confidente prima dell’arrivo diMachiavelli. In seguito lo diventerà anche Agapito Geraldini da Amelia, suosegretario personale. E qui voglio ricordare una cosa che svela i legami conquesti uomini: durante la malattia del Valentino, la stessa che condurrà allamorte il padre, tutti coloro che erano stati in contatto con i Borgia fuggono.Solo Michelotto, Agapito e Taddeo della Volpe rimangono al capezzale di Cesare.

Altra alterazione comportamentale: si vuole far credere che Lucrezianon voglia sposare don Gaspare Procida, quando in realtà lei non ha mai alzatoobiezioni. Era impossibile che lo facesse, anche perché quando è stata promessasposa nel 1491, contava appena undici anni. Tra l’altro, lei e il fidanzato nonsi sono mai conosciuti. La rottura del fidanzamento avverrà per opera dellostesso Rodrigo, il quale, appena divenuto papa, punta a un marito migliore perLucrezia che possa, all’occorrenza, essere usato sullo scacchiere politico. Nondobbiamo dimenticarci che i matrimoni dell’epoca erano solo ed esclusivamentematrimoni politici.

Giungiamo alla malattia di Innocenzo VIII.  Il figlio, Franceschetto, nominato CapitanoGenerale della Santa Sede dal padre, cerca di rubare il tesoro, non diavvelenare l’acqua, tanto meno di mettersi in combutta con i turchi.

Altro punto dolente: già nella prima puntata Rodrigo parla del fratelloPedro Luis (da non confondere con il suo primogenito) costretto all’esilio allamorte di Callisto III. Ora, come tutti sanno, Pedro Luis muore poco dopo lo zioCallisto, nell’agosto del 1458, di malaria a Civitavecchia. Sembra incredibile,eppure il nipote che porta il suo medesimo nome fa la stessa fine nel 1488.Nella fiction, mentre sta morendo Innocenzo VIII, (25 luglio 1492), Rodrigodice che è l’anniversario della morte di suo fratello. Ma è impossibile, poichéPedro Luis, come detto, muore in agosto e non in esilio, bensì mentre fuggedopo la morte dello zio Callisto III. E Pedro Luis era il Capitano Generaledelle truppe pontificie! Esiste una lapide ancora oggi, su ponte Milvio a Roma,che porta al centro lo stemma papale di Alonzo de Borja (Callisto III),circondato dallo stemma cardinalizio di Rodrigo Borgia e di Perdo Luis Borgia CapitanoGenerale.

Insomma, cosa dire di questa seconda puntata? Forse farei prima aelencare le cose vere, perché è tutto, o quasi, inventato. A partire dallapresenza dei fratelli Borgia (Cesare e Juan) a Roma e, di conseguenza, essendoassenti, non avrebbero mai potuto fare quello che hanno fatto durante tutta lapuntata. E non è vero neppure che al moribondo Innocenzo VIII fu fatto beresangue di bambini.

Di certo Ottaviano, il figlio di Vannozza e Giorgio della Croce, èmorto da piccolo ma non si sa come. Vannozza lo ha fatto seppellire a S. Mariadel Popolo, accanto a della Croce, a Juan e a se stessa. Oggi, purtroppo,rimane solo la cappella Borgia che ha cambiato nome in cappella Feoli.

E non voglio parlare del chiodo che Cesare si impianta nella mano:tralascio e rimando a ciò che ho scritto sulla vanità del Valentino nella primapuntata.

Insomma, mi dispiace per gli amanti del gossip, ma in questa puntatahanno tentato di mostrarci i Borgia sotto la sinistra luce che ci è pervenuta daun certo tipo di letteratura che ha piantato salde radici e che neppure difronte ai documenti storici si riscatta. È come continuare ad asserire cheLucrezia Borgia avvelenasse i mariti!

Piccola conclusione: decontestualizzare frasi o situazioni, serve soloa mostrare i personaggi nella loro falsa realtà.

 
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