Messaggi del 23/02/2015

"I Borgia" terza stagione

Post n°246 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da Nezumina
 
Tag: borgia, sky

Eccomi qui a commentare lo sceneggiato sui Borgia che va in onda suSky. Premetto che non voglio giudicare, ognuno è libero di pensarla come vuole,ma mi corre l’obbligo morale di evidenziare gli errori storici che, da ciò cheho intravisto, abbondano e ci mostrano una realtà diversa da quellatramandataci dai documenti. Qualcuno avrà sicuramente da obiettare ed io saròqui per chiarire le cose che, inevitabilmente, dovrò tralasciare. Studio questafamiglia da più di trent’anni e se sono qui a spezzare una lancia in lorofavore non è per “santificare” i Borgia, bensì per tentare di mostrarli nellaloro vera luce, con tutti i loro difetti e le loro ambizioni. Ma, soprattutto,nei loro pregi che la letteratura ci ha negato. Fino a oggi.

L’ambientazione e i costumi della fiction sono notevoli, mipiacciono.  Ma iniziamo.

 

14° puntata

E, ahimè, eccoci al 1507. Almeno così inizia la puntata. E ci mostra unCesare ancora in prigione che si fa ritrarre nel quadro più famoso. Peccato chenel 1507 Cesare fosse già a Pamplona da suo cognato. Per quanti non losapessero, il Valentino fuggì dalla Mota nell’ottobre del 1506 e ai primi didicembre era già nella Navarra.

Eh, no! Prometeo, il mio primo eroe di quando ero bambina no!

Ecco: nella fiction (1507) si dice che il Trastamara ha assoldato ilmercenario de Beaumont per guidare i sovversivi. Eeeeh! Il Beaumont era unconte e si era impadronito di Viana fin dal 1505.

Cosa??? Cesare condannato per aver attentato alla vita di Ferdinandod’Aragona? Ma stiamo dando i numeri? Ah, scusate, dimenticavo la sortita nellapuntata precedente.

Ahahah! No, non ci credo! Questa sarebbe la fuga dalla Mota? Eeeeh??? Cesareva a Jativa? E a Gandìa? No, va be’, io rinuncio. Sarebbe sufficiente conoscereun minimo di geografia per capire quanto ciò sia finto. Tutto molto romantico etutto molto falso. Non è accaduto nulla di tutto ciò, né per Cesare, né perLucrezia, né per Giulia. Ancora Giulia.

Va be’, lasciatemi ridere ancora, vi prego! L’arrivo di Cesare allacote di Navarra è una vera buffonata! Ma scusate, sono confusa: non avevamo giàvisto Giovanni quando Cesare lascia la Francia e arriva a Milano? E chi è oraquesto re che si dice suo cognato? Charlotte aveva un unico fratello che sichiamava Giovanni ed era re di Navarra. E dunque chi mi aiuta a capire?

Naaaah! Ma che cosa sto guardando? Cesare e de Beaumont che si parlanoa Viana? Ahahah! Gli dice pure che ha letto il Principe di Machiavelli, quandoquesto capolavoro è uscito nel 1513! Stupendo! Che fantasia!

Ci mancava l’arringa di Cesare per istigare i soldati contro i ribellidi Viana. Ma che libri ha letto lo sceneggiatore?

America??????????????????????????

Ho finito.

Cosa dire di questa puntata finale? Non c’è una cosa vera. Per di più,Cesare viene privato della gloriosa morte sul campo e questo schiaffo morale ilValentino non se lo merita proprio.

Quando ho deciso di commentare puntata per puntata questa fiction inmodo da sottolinearne gli errori, avevo immaginato di divertirmi e di fardivertire i lettori. E così è stato. Almeno all’inizio. I problemi sono giuntia mano a mano che guardavo e scuotevo la testa demoralizzata. Quello che avevointrapreso a scopo ludico, mi si è poi rivoltato contro. Non è un caso che hosempre lasciato il cappello introduttivo e la chiusura a ogni puntata, perchéla fiction è fatta e ricostruita bene, e gli attori bravi e belli. Le location,poi, sono stupende. Sarà perché amo lo stile architettonico medievale e mentreguardavo mi brillavano gli occhi.

Il vero grosso problema di Fontana, è che ha preso spunto dalle vicendedei Borgia per creare una famiglia che ha poco a che vedere con i Borgia. E ladomanda mi sorge spontanea: poiché c’era già tanta letteratura infamante, perchécontinuare a mostrare questa famiglia per ciò che non era? Non mancano i gossipreali: perché inventarne altri? Solo per fare audience? Sì, sicuramente. E dicerto molti spettatori si saranno avvicinati ai Borgia vedendo questa storia eritengo che sia l’unica nota positiva di questa fiction. Ma spero altresì chequesti spettatori si siano andati a documentare per rendersi conto che quasi nulladi vero è stato narrato. Purtroppo so già che la stragrande maggioranza siaccontenterà di quello che ha visto e se qualcuno chiederà loro chi ha uccisoJuan, risponderanno Lucrezia, poiché nella fiction è andata così. La differenzatra realtà e fiction è labile, badate bene, perché è vero che Alessandro VIebbe come amanti Vannozza e Giulia, è vero che amava i suoi figli; è vero cheLucrezia si sposò tre volte, che divorziò dal primo marito e rimase vedova delsecondo; è vero che Juan morì assassinato e che fosse un pavido condottiero; èvero che Cesare era cardinale e che si spogliò per intraprendere la conquistadell’Italia ed è vero che fu prigioniero degli spagnoli. Ma su queste verità,regista e sceneggiatore si sono divertiti a inventare situazioni paradossali, acapovolgerle per incanalarle nella loro storia e renderle verosimili, renderlecommerciali. A partire dallo stravolgimento delle date storiche per calcaremeglio la narrazione al limite del fantasy. Fantasy sì, perché altrimenti nellafiction non si spiegherebbero presenze di personaggi in un determinato contestoquando nella realtà non c’erano. Un esempio per tutti: la scena di Lucrezia cheuccide Juan. È ridicola, poiché nella realtà la giovane era da una settimanachiusa in convento. Pertanto era impossibile che si trovasse in Vaticano euccidesse Juan. Ma potrei citare anche le ultime puntate, dove si vede unCesare prigioniero che però è libero di andare in giro ad attentare alla vitadi Ferdinando il Cattolico. È follia pura, poiché Cesare non lasciò mai lacella che lo ospitava. Basterebbero questi esempi -e mi fermo qui altrimentidovrei elencare tutte le puntate delle tre serie- per rendersi conto di quantosia storicamente attendibile questa serie televisiva.

Ci dimentichiamo troppo spesso che la Storia è fatta di persone comenoi, in carne e ossa e che queste persone hanno agito e si sono comportate incerti modi. Purtroppo mi rendo conto che è più facile credere a ciò che sivuole, anziché ai fatti realmente accaduti. L’interpretazione della Storia èpiena di esempi simili. Nerone che incendia Roma: falso. Caligola che è folle:falso. Maria Antonietta che ordina di dare brioches al popolo affamato: falso. Gesùdi Nazareth nato il 25 dicembre: falso.

Io spero con tutto il cuore che chi ha apprezzato questa fiction, sisenta anche in obbligo morale di andare a controllare se veramente le cose cheha visto siano andate così. E non mi riferisco ai vari romanzi sui Borgia,poiché ne esistono a bizzeffe e quasi tutti inventati. Sì, perché se ci fatecaso, sono tutti incentrati sulla parte iniziale della vita di Lucrezia e diCesare, quella parte che è priva di documenti storici e, pertanto, facile predadi scrittori fantasiosi. Un minimo di licenza narrativa non la disdegno, madeve essere minima. In questi tre decenni ne ho letti una marea e vi assicuroche sono solo bei romanzi ma che non hanno nulla a che vedere con i Borgia.

E ora, terminata questa fatica, concludo dicendo che occorre fare unanetta distinzione tra la fiction e la Storia: la serie televisiva è moltobella, ci mostra come poteva essere la vita nel Rinascimento, inventando unafamiglia intrigante che si è destreggiata tra delitti e tradimenti; la Storia deiBorgia è tutta un’altra cosa. Pertanto, la premio come storia fantasiosa, ma,poiché ha come titolo “I Borgia”, e presuppone la vita di questa famiglia, laboccio dal punto di vista storico.

 
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