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Un blog creato da miaitalia1 il 14/02/2011

Italia Mia!

L'Italia unita dai poeti

 
 

RACCONTARE L'AMOR PATRIO

’’Il Concerto ITALIA MIA vuole ‘raccontare’ l’amor patrio, l’anelito a una patria comune, l’aspirazione sofferta di tantissimi nostri grandi poeti che patirono di vederla schiava in mani straniere.
 

ITALIA MIA...CON FURORE|

Sono i versi fulminanti dei nostri più grandi poeti, da Dante a D'Annunzio e la sublime energia poetica di Petrarca, Alfieri, Foscolo, Leopardi, Manzoni, Carducci, Capuana, Rossetti... a rispecchiare con geniale lungimiranza la situazione attuale. I grandi padri della nostra lingua gridano i loro moniti per un viaggio verso la Patria e i valori che risuonano più che mai significativi dell'apporto della cultura nella costruzione di una Nazione. Un grande interprete come Cosimo Cinieri fa sentire la loro voce nello spettacolo-concerto Italia mia il 21 marzo 2011 (l'evento più importante dell'Unesco nella Giornata Mondiale della Poesia) presso la Sala Sinopoli dell' Auditorium Parco della Musica di Roma, dando un significativo apporto alle celebrazioni del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia.Lo spettacolo, ideato da Irma Immacolata Palazzo che ne cura anche la regia, si avvale del sostegno della Banda dell'Esercito Italiano, diretta dal M° Fulvio Creux. Le musiche sinfoniche, operistiche e popolari (con il soprano Carmela Maffongelli) accompagnano le tappe del percorso, mentre le immagini dei pittori del Risorgimento ne testimoniano la straordinaria avventura umana e politica. Lo spettacolo Italia mia, che ha ricevuto il patrocinio delle più importanti istituzioni e un premio di rappresentanza della Presidenza della Camera dei Deputati, darà maggior spazio alla poesia risorgimentale che rappresenta il momento culminante di un desiderio sottaciuto lungo i secoli: vedere l’Italia libera dal giogo straniero e unita, ‘raccontando’ le idee e le speranze di quegli uomini e quelle donne protagonisti del grande anelito a una patria comune, di una identità da ritrovare, di una lingua da amare, curare, coltivare e diffondere: testimonianza di una discendenza da culture fondanti l’umanità dell’Occidente.
 

COSIMO CINIERI

( Wikipedia)Dotato, fin da giovanissimo, di un grande talento nella recitazione, frequentò - dal 1961 - la scuola di recitazione a Roma, diplomandosi con Alessandro Fersen, nel 1963. Divenne presto un grande e rinomato attore teatrale e cinematografico, scrittore di testi e copioni e regista. La sua carriera teatrale, come attore ed autore, iniziò sperimentandone le forme più avanguardiste ed estreme, principalmente al fianco di Alessandro Fersen, Carlo Quartucci e Carmelo Bene. Recitò in due edizioni del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Dal 1978, insieme alla moglie, la regista e poetessa Irma Immacolata Palazzo (che fu assistente anche di Carmelo Bene), dirige la Compagnia Teatrale Cinieri-Palazzo.Ha lavorato con numerosi altri registi importanti, fra cui Franco Indovina, Lucio Fulci, Fernando Arrabal, Massimo Troisi, Luigi Magni, Bernardo Bertolucci ed Edoardo Winspeare.Nel 1968 fece parte del gruppo di attori che sostenne, alla Mostra del Cinema di Venezia, Carmelo Bene che presentava il suo capolavoro Nostra Signora dei Turchi, a seguito delle furiose e memorabili polemiche che la pellicola suscitò. Sempre con Bene produrrà S.A.D.E e L'Otello o la deficienza della donna, scrivendone anche delle parti.Tra i suoi lavori televisivi più famosi ce ne sono due con Lino Banfi: Il padre delle spose e la quinta serie di Un medico in famiglia ed in più c'è da aggiungere le due serie della fiction Vento di ponente con, tra gli altri, Serena Autieri ed Enrico Mutti, ed una piccola apparizione nella prima serie della fiction Gente di mare con Vanessa Gravina. Nella quinta serie della fiction R.I.S. - Delitti imperfetti interpreta il filosofo Andreas Morbegno, ispiratore della setta su cui il reparto dei Carabinieri indaga. Nel 2003, fu protagonista di uno spazio nella trasmissione Italia che vai, in onda su Rai Uno.Il rapporto singolare che Cosimo Cinieri ha con la poesia, viene così descritto dal noto poeta Elio Pecora: "Attore capace di tutte le scaltrezze e le soavità e le crudezze del primo attore, dice la poesia con voce ora estenuata, ora battente, ora segreta, ora imperante, ma una voce priva delle coloriture e dei movimenti dell’istrione; la voce interiore della poesia, quella che accenna e scioglie un canto; la grana di una voce, per dirla con Roland Barthes, ossia una voce che è insieme fiato, pronuncia e anima".Riconoscimenti (elenco parziale): Spesso in mostra nei principali festival del Cinema italiani (Venezia, Taormina, Milano, Sulmona ecc.) e stranieri (Cannes ecc.).Vinse il prestigioso Premio Ubu, nell'edizione 1978/1979, come Miglior Attore non protagonista, per l'interpretazione di Jago, nell'Otello diretto da Carmelo Bene.Nel 1985, fu conferito il Biglietto d’oro a Taormina Arte, allo spettacolo "COSIMO CINIERI è/o MACBETH di William Shakespeare" per 'il suo indiscutibile valore artistico'. Regia: Cosimo Cinieri & Irma Immacolata Palazzo.Nel 1996, vinse il 14esimo Sulmonacinema Film Festival, Premio Ovidio d'argento come Miglior Attore, protagonista di Pizzicata, di Edoardo Winspeare. Nella stessa manifestazione, il film ottenne il Premio Solo Sala (Premio del Pubblico) ed il regista la menzione speciale.Il 30 marzo del 2007, al Teatro Gioacchino Rossini di Gioia del Colle (Bari), gli fu conferito il premio internazionale alla carriera "Magna Grecia Awards" (alla decima edizione), categoria "Eccellenze", con la seguente motivazione: Figlio della Terra d'Otranto capace di percorrere le strade parallele della cultura e della ricerca della stessa, donando all'arte italiana profondi segni di intuito e genialità artistica.Nel marzo del 2009 vinse il premio come Miglior Attore al 4° "Festival Internazionale di cortometraggi" - "Solofra FilmFestival" - "La Manovella D'Oro", come protagonista del cortometraggio I passi dell'anima, diretto da Matteo Galante.
 

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Giornata mondiale della poesia all'Auditorium

Post n°10 pubblicato il 15 Marzo 2011 da miaitalia1

Cosimo Cinieri in "Italia mia" (Foto Daniele Lanci)

 

La Giornata Mondiale della Poesia è stata istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale UNESCO nel 1999 e celebrata per la prima volta il 21 marzo seguente. La data, che segna anche il primo giorno di primavera, riconosce all'espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali, della diversità linguistica e culturale, della comunicazione e della pace. "Tra le diverse forme di espressione, ogni società umana guarda all'antichissimo statuto dell'arte poetica come ad un luogo fondante della memoria ( Giovanni Puglisi, presidente della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO).

 

ITALIA MIA non è soltanto una commemorazione del Risorgimento, ma un'occasione per guardarci intorno e scoprire quanto sia appannata "la coscienza della Patria" come diceva Mazzini. E' diventato urgente, allora, un viaggio. Un viaggio alla ricerca dell'anelito ad una patria comune. Quest'anelito nasce ben prima del 1861, e forse può cominciare dall'Eneide, quando Virgilio racconta l'arrivo dei troiani sulle coste calabre e lui, mantovano, a Ecate fa gridare: Italia! e ai compagni, sulle altre barche, inneggiare: Italia! Italia! Una terra, circondata per tre quarti dal mare e da un lato protetta da alte montagne, è di per sè una terra unica, una nazione, un popolo. ITALIA MIA va ad esplorare il mistero di una lingua che fin dalla sua nascita cerca una patria naturalmente indivisibile. Dopo il lento accantonamento del latino, dovuto all'accavallarsi di popoli e idiomi dell'Impero Romano, furono i poeti a tracciare l'evolversi del "volgare" e quasi subito fu anelito ad una Patria comune, dalle Alpi all'ultimo lembo della Sicilia.

ITALIA MIA, quindi, parte dai versi di Dante e continua con Petrarca, Alfieri, Foscolo, Leopardi, Manzoni, ecc. fino ad arrivare ai poeti che decantarono nei loro versi la parte eroica del Risorgimento, le sconfitte, le vittorie, i sacrifici, di ragazzi e di adulti, di uomini e donne, di cittadini pronti ad immolarsi per raggiungere finalmente quell'unità tanto agognata.

La Banda dell'Esercito Italiano, diretta dal M°Fulvio Creux, si intreccia con musiche sinfoniche, operistiche e popolari con i versi dei poeti ripercorrendo le tappe essenziali, gli snodi cruciali, che di volta in volta si sono proposti lungo i secoli. Il soprano Carmela Maffongelli canterà alcune tra le romanze più famose.

Avvolgono la musica e la poesia immagini del Risorgimento in un montaggio che ci trasporti in quella straordinaria avventura umana e politica attraverso gesti semplici e quotidiani della gente comune e azioni eroiche nei campi di battaglia, interpretati dagli artisti dell'epoca.Questo Concerto-spettacolo vuole ricordare che sentirsi Italiano fino alla commozione è ancora possibile. Siamo figli dei nostri poeti, figli della nostra terra.

 

 

 

 
 
 

COSIMO CINIERI: ITALIA MIA

Post n°9 pubblicato il 08 Marzo 2011 da miaitalia1

Cosimo Cinieri con i colori italiani celebra la giornata mondiale della poesia e l'unità d'Italia il 21 marzo presso l'auditorium di Roma

Cosimo Cinieri nella foto di Daniele Lanci

  

MUSICA PER ROMA

 PATROCINIO DELLA COMMISSIONE NAZIONALE ITALIANA DELL’UNESCO

GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA

 150° ANNIVERSARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA

 

AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA ROMA

21 MARZO 2011 H 21 - SALA SINOPOLI

 

COSIMO CINIERI

ITALIA MIA

rapsodia poetica risorgimentale

con

LA BANDA DELL’ESERCITO ITALIANO

diretta dal M°FULVIO CREUX

e con Carmela Maffongelli, soprano

 

Ideazione drammaturgia e regia

IRMA IMMACOLATA PALAZZO 

ITALIA MIA non è soltanto una commemorazione del Risorgimento, ma un’occasione per guardarci intorno e scoprire quanto sia appannata “la coscienza della Patria” come diceva Mazzini. E’ diventato urgente, allora, un viaggio. Un viaggio alla ricerca dell’anelito ad una patria comune. Quest’anelito nasce ben prima del 1861, e forse può cominciare dall’Eneide, quando Virgilio racconta l’arrivo dei troiani sulle coste calabre e lui, mantovano, a Ecate fa gridare: Italia! e ai compagni, sulle altre barche, inneggiare: Italia! Italia! Una terra, circondata per tre quarti dal mare e da un lato protetta da alte montagne, è di per sè una terra unica, una nazione, un popolo. ITALIA MIA va ad esplorare il mistero di una lingua che fin dalla sua nascita cerca una patria naturalmente indivisibile. Dopo il lento accantonamento del latino, dovuto all’accavallarsi di popoli e idiomi dell’Impero Romano, furono i poeti a tracciare l’evolversi del “volgare” e quasi subito fu anelito ad una Patria comune, dalle Alpi all’ultimo lembo della Sicilia.

ITALIA MIA, quindi, parte dai versi di Dante e continua con Petrarca, Alfieri, Foscolo, Leopardi, Manzoni, ecc. fino ad arrivare ai poeti che decantarono nei loro versi la parte eroica del Risorgimento, le sconfitte, le vittorie, i sacrifici, di ragazzi e di adulti, di uomini e donne, di cittadini pronti ad immolarsi per raggiungere finalmente quell’unità tanto agognata.

La Banda dell’Esercito Italiano, diretta dal M°Fulvio Creux, si intreccia con musiche sinfoniche, operistiche e popolari con i versi dei poeti ripercorrendo le tappe essenziali, gli snodi cruciali, che di volta in volta si sono proposti lungo i secoli. Il soprano Carmela Maffongelli canterà alcune tra le romanze più famose.

Avvolgono la musica e la poesia immagini del Risorgimento in un montaggio che ci trasporti in quella straordinaria avventura umana e politica attraverso gesti semplici e quotidiani della gente comune e azioni eroiche nei campi di battaglia, interpretati dagli artisti dell’epoca.

Questo Concerto-spettacolo vuole ricordare che sentirsi Italiano fino alla commozione è ancora possibile. Siamo figli dei nostri poeti, figli della nostra terra.

 

 

 

 
 
 

IL 21 MARZO (GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA) COSIMO CINIERI PRESENTA "ITALIA MIA" CON LA BANDA DELL'ESERCITO ITALIANO

Post n°8 pubblicato il 07 Marzo 2011 da miaitalia1

 

Ci piace pensare l’Unità d’Italia come un racconto che parta da molto lontano, dalla nascita della lingua italiana. E non solo. Ma anche e soprattutto seguendo l’anelito di una patria comune nei versi dei più grandi poeti. Processo di secoli. Dopo la lacerazione dell’Impero Romano, l’accavallarsi di popoli e di idiomi, la contemporanea trasformazione del latino in un ‘volgare’ sempre più diffuso, affiorò ufficialmente il primo gemito della nuova lingua: Sao ko kelle terre…, documento notarile di compravendita di terreni risalente al IX sec. La poesia dimorava sotto le stratificazioni dialettali, ma il desiderio di esprimersi la spingeva verso l’alto. Così, lentamente, cominciò il suo cammino. Abbandonò il vecchio latino, lingua dell’impero ancora vigente nell’ufficialità, cercò abiti nuovi, suoni diversi, lampi espressivi. Doveva uscire all’aperto, diffondersi nei nuovi secoli, sbocciare nelle valli e sui monti, davanti ai mari, trovare una forma, una regola, una sapienza artistica. Finalmente cominciò a sgorgare attraverso il cratere della genialità dei poeti. Furono proprio loro a creare la lingua o fu la lingua vitale, non accademica, popolare, la lingua parlata, vissuta e necessaria a trovare i suoi poeti? Come sia sia, la lingua italiana era germogliata. La Scuola siciliana, Francesco d’Assisi, Cecco Angiolieri e tutti gli altri poeti di quell’epoca furono i primi bagliori di questo flusso magmatico. La bocca principale della colata ardente si chiamò Dante Alighieri. Questa lingua, nata nella culla siciliana di Federico II, attraversando Toscana e Umbria, diffondendosi fortemente nel Rinascimento, arrivò ad essere ‘sciacquata in Arno’ e stabilizzata da un lombardo (Manzoni). Per sette secoli si espanse e nel frattempo nel cuore dei poeti affiorava una nuova necessità: l’unità della nazione Italia. Quanti poeti hanno invocato l’Italia prima del 1861? Tanti, anelanti un’identità da riscattare, abbagliati dalla bellezza di questa donzella danzante, dai nobili natali, discendente da culture fondanti l’umanità dell’occidente. L’Italia è nata anche dalla sua lingua che i poeti, precursori da sempre di ogni azione umana, hanno creato, amato, curato, trasmutandola in sentimenti, suoni emozionanti, immagini evocate, testimonianza altissima della presenza dell’animale uomo sul pianeta Terra, nella terra d’Italia.

LO SPETTACOLO

Quanti poeti hanno invocato un’Italia unita prima del 1861? L’anelito a una patria comune, a una identità da ritrovare, a una lingua da amare, curare, coltivare e diffondere, è testimonianza di una discendenza da culture fondanti l’umanità dell’Occidente.  Il Concerto ITALIA MIA vuole mettere a fuoco questo percorso e soprattutto far rivivere i valori per i quali si combattè per l’Unità d’Italia, e preservare le idee, le speranze vissute da quegli uomini e quelle donne protagonisti di un momento così importate per tutti noi. I protagonisti di questo travagliato viaggio verso una Patria sono: Virgilio, Dante, Petrarca, Alfieri, Leopardi, Manzoni, Foscolo, Carducci, Capuana, Berchet, Maroncelli, Rossetti, Giusti, Mameli, Dall’Ongaro, Mercantini, Poerio, D’Annunzio e altri. Ma vi sarà anche qualche anonimo, testimonianza del desiderio di partecipare alla creazione di una storia che degli italiani ha fatto un solo popolo e una sola nazione.

La Banda dell’Esercito Italiano, diretta dal M°Ten. Col. Fulvio Creux, si intreccia con musiche sinfoniche, operistiche e popolari con i versi dei poeti ripercorrendo le tappe essenziali, gli snodi cruciali, che di volta in volta si sono proposti lungo i secoli. Avvolgono la musica e la poesia immagini del Risorgimento in un montaggio che ci trasporti in quella straordinaria avventura umana e politica attraverso gesti semplici e quotidiani della gente comune e azioni eroiche nei campi di battaglia, interpretati dagli artisti dell’epoca.

Questo Concerto-spettacolo vuole ricordare che sentirsi Italiano fino alla commozione è ancora possibile. Siamo figli dei nostri poeti, figli della nostra terra.

 

M° Fulvio Creux

Nato nel 1956 a Pont st. Martin (AO), Fulvio Creux si è diplomato ai conservatori di Torino e Milano in strumentazione per banda, musica corale e direzione di coro, composizione e direzione di orchestra, perfezionandosi ai "Wiener master courses" con C. Maskerras. Ha diretto oltre 60 concerti con varie orchestre (orchestra da camera Eporediese, pomeriggi musicali, angelicum, sinfonica di San Remo, orchestra da camera del cantiere dell'arte di Roma). Nel 1982 ha vinto il concorso nazionale per la Guardia di Finanza, dirigendo in questa veste oltre 200 concerti. Lasciato l'incarico nel 1992, si è dedicato all'attività didattica insegnando strumentazione per banda ai conservatori di Bologna, Avellino ed all'accademia pescarese. Nel 1995 ha vinto il concorso nazionale per direttore della Banda dell'Esercito, della quale è direttore dall'ottobre 1997. E' recentemente risultato vincitore del concorso nazionale a cattedra in "strumentazione per banda" presso i conservatori italiani. Oltre all’esperienza con le bande militari, ha detto in una recente intervista il M° Creux -  sin dagli inizi della carriera mi sono confrontato con le varie realtà della banda in Italia, ad esempio lavorando sia con le cosiddette ‘bande da giro’, in altre parole le bande tradizionali del Sud, che suonano musica lirico sinfonica soprattutto nelle feste patronali, sia con le bande civili, che si esprimono anch’esse in un variegato campo: parliamo di quelle amatoriali di paese, sino ad arrivare ai migliori complessi italiani che hanno vinto concorsi di livello internazionale. Inoltre, sono il primo direttore italiano ad avere un costante rapporto di collaborazione con le celebri bande delle migliori Università americane, dove sono frequentemente ospite sia come direttore che come formatore degli studenti che diventeranno, a loro volta, direttori, alcuni dei quali, spesso, sono stati selezionati dall’Associazione delle bande americane, vero e proprio culto musicale negli Stati Uniti, per venire a studiare con me a Roma, dove ho potuto contare sulla collaborazione della banda dell’Esercito”.

La Banda dell'esercito italiano

Ogni esercito ha sempre avuto necessità, nel proprio ambito, di complessi musicali, che svolgessero una funzione sia di tipo prettamente militare (portare il passo, effettuare segnali, ecc…) che di tipo ricreativo (sollevare l’animo dei soldati); per questo motivo le bande costituite nei singoli reparti delle varie armi e specialità dell’Esercito sono sicuramente le più antiche tra le bande militari, perdendosi la loro origine con la storia stessa di questi reparti; nessuna di queste bande era però rappresentativa dell’intera Forza Armata, per cui nel 1964 fu fondata quella che è l’attuale Banda dell’Esercito.

La sua struttura organizzativa prevede il Comando, attualmente alle dipendenze del Ten. Col. A (ca) Marco Mastrantonio, che si occupa delle esigenze amministrative, logistiche ed organizzative e la Banda Musicale, attualmente diretta dal Maestro Ten. Col. Fulvio Creux, che è formata da esecutori diplomati al Conservatorio e reclutati attraverso selettivi concorsi nazionali.

La Banda dell’Esercito ha avuto alla sua guida, nel passato, i Maestri Amleto Lacerenza, Francesco Sgritta (f.f.), Marino Bartoloni e Domenico Cavallo (f.f.).

È attiva sia per servizi istituzionali di rappresentanza (Giuramenti, Cerimonie, Guardie d’Onore al Quirinale, ricevimento di Capi di Stato stranieri in visita ufficiale in Italia), sia in un’ intensa attività concertistica, che l‘ha vista presente in innumerevoli città italiane, dove ha suonato nelle principali piazze, sale e teatri (ricordiamo tra questi il Massimo di Palermo, il Bellini di Catania, il Petruzzelli di Bari, il S. Carlo di Napoli, l’Opera di Roma, la Fenice di Venezia, il Regio di Torino e la Scala di Milano).

Tra le sue presenze all’estero si ricordano quella del 1965 a Nancy (Francia) ed Arnhem (Olanda), quella del 1975 a Malta, Lussemburgo, Mons ( Belgio), Lubiana (Jugoslavia), quelle del 1991 a Salisburgo (Austria), del 1992 a Tarascon (Francia) ed ancora quelle del 2002 ad Alessandria d’Egitto, del 2003 a Berlino (Germania) e del 2004 a New York (USA).

Oltre a queste attività la Banda dell’Esercito compie un’ampia funzione educativa, effettuando presso il proprio Auditorium “A. Lacerenza” concerti lezione per le scuole e collaborando con le classi di strumentazione e direzione di Conservatori ed Accademie. A questo proposito ha collaborato, nel 2002, 2003, 2004 e 2005, ai Corsi di Perfezionamento dedicati alla musica per banda italiana tenuti dal M° Fulvio Creux per gli allievi di alcune Università americane e per la National Band Association; nel novembre 2003 ha effettuato un incontro di studio ospitando l’Orchestra di fiati del Conservatorio di Salerno e, nel marzo 2004, gli allievi del Conservatorio di Trento; identica iniziativa è stata realizzata nel 2006 per il Conservatorio di Roma.

Negli ultimi anni è stata tra le altre cose ospite delle Celebrazioni Nazionali Verdiane (2001, 2007), delle Feste Musicali (Bologna, 2001), del Festival Internazionale delle Bande Militari di Modena ed ha partecipato, con altri artisti tra cui Placido Domingo, al Concerto di Gala per i 90 anni di Giancarlo Menotti (Spoleto, 8 luglio 2001). Ha preso parte allo “Spoleto Festival” nelle edizioni 1998, 1999, 2001, 2005 ed ha tenuto il concerto inaugurale dell’edizione 2002; nel 2005 è stata ospite d’onore al Concorso internazionale “Il Flicorno d’oro” di Riva del Garda; nel 2004 e nel 2005, su invito dell’ Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ha preso parte, presso il Parco della Musica di Roma, alla serata inaugurale del “K Festival”, Festival triennale dedicato a Mozart; nel 2006 è stata inserita nel cartellone di Settembre Musica a Torino e nella stagione sinfonica della GOG di Genova; nel 2007 ha di nuovo partecipato al Festival Verdi per il Teatro Regio di Parma.

Ha collaborato con solisti di fama internazionale quali Jacques Mauger e Steven Mead.

È il primo ed ancor unico complesso militare italiano ad aver avuto sul podio “direttori ospiti”, quali Daniele Carnevali (docente al Conservatorio di Trento), Thomas Fraschillo (direttore delle bande dell’ Università del Southern Mississippi) e David Gregory (già Presidente della National Band Association degli USA).

Il suo repertorio spazia da quello celebrativo (marce, inni) a quello lirico sinfonico, con particolare predilezione per la musica originale per Banda, approfondita sia in pagine storiche che in brani dalla più viva attualità.

A questo proposito è stato il primo complesso militare italiano ad eseguire in concerto (dal 2001) una pagina monumentale della letteratura originale per banda quale la “Grande Sinfonia funebre e trionfale” di Berlioz.

Negli ultimi tempi è stata particolarmente attenta alla proposta di iniziative miranti alla miglior conoscenza dell’ Inno Nazionale Italiano, che ha registrato (con i Cori dell’Accademia Filarmonica Romana e della Basilica di San Pietro diretti da Pablo Colino) nella versione fedele alla partitura autografa di Novaro; questa versione è stata scelta ed inserita, tra i simboli della Repubblica, alla voce “Inno Nazionale” sul sito internet del Quirinale (www.quirinale.it).

La Banda dell’Esercito ha al suo attivo la presenza a numerose trasmissioni radio - televisive ed un’ intensa produzione discografica, recentemente ampliata con i CD contenenti le registrazioni live dei concerti tenuti nel 2001 e nel 2003 per il “Festival Internazionale delle Bande Militari” di Modena, con i CD “Cinecittà”, “Flumen” e “The Age of Mozart” realizzati per le Edizioni Scomegna, del CD “Bella Italia” (realizzato con la presenza come solista di Steven Mead per le Edizioni Bocchino di Londra), con il CD “Divagazioni musicali” edito dalle Edizioni Eufonia e, nel 2007, con un CD di musiche di Luigi Zaninelli registrato in una coproduzione con le Università americane del Southern Mississippi e dell’Illinois.

 

 

 
 
 
 
 

ITALIA MIA, COSIMO CINIERI ATTORE "BANDITO"

 foto di Daniele Lanci

Attore affermatissimo e di lungo corso, COSIMO CINIERI è diventato "bandito" con la teatralizzazione della poesia producendo negli anni un repertorio dove, al di là del tempo e delle mode, si può viaggiare a suon di banda. Facendo un percorso lungo gli 800 anni della lingua e della poesia italiana (CANZONIERE ITALIANO); vivendo una storia d'amore di 2.500 anni nei versi di tutto il mondo, tra una fisarmonica ed un violoncello (DUETTO D'AMORE); incontrando un cantastorie che snocciola, come un antico aedo tra due cetre, le storie, le pene, i tormenti e la beatitudine di monaci, prelati e papi abitanti della Divina Commedia (DANTE RACCONTA...); trovandosi in inferni metropolitani, periferici al seguito dei poeti beats, cavalcando ogni genere di musica (LA BEAT GENERATION); ritrovandosi sotto la luna a guardare le immagini incantate, evocate dalla voce "infantile"di Garcìa Lorca, tra flamenco, chitarre e canti (GARCIA LORCA IN FLAMENCO); ed altro ancora spesso a  suon di bande! Per "DANTE VIANDANTE tra Inferno e Paradiso...",che ha debuttato a dicembre 2004 in Piazza Farnese a Roma, la Banda dell'Arma dei Carabinieri e ora con "ITALIA MIA" la Banda dell'Esercito Italiano, poeticamente legato anche ad accompagnamenti con bande di paese in RIDERDIVERSI (2006), con fisarmonica e...vino in VERSI DIVINI (2008) e così via, inanellando spettacoli indimenticabili come CONCERTO PER MORO (2008), CIAO, CECE'(2008), IL POETA E' UN FINGITORE-FERNANDO PESSOA IN RAPSODIA (2009), ADONIS, ecco il mio nome; in collaborazione con Musica per Roma il Concerto sulla poesia migrante VIANDANDO QUI E ALTROVE; CARPE DIEM e METAMORFOSI in jazz; LETTERE DAL CARCERE di A. GRAMSCI.
Un  "bandito" e lui stesso "poeta" per il rapporto singolare che ha con i versi, così descritto da Elio Pecora: "Attore capace di tutte le scaltrezze e le soavità e le crudezze del primo attore, dice la poesia con voce ora estenuata, ora battente, ora segreta, ora imperante, ma una voce priva delle coloriture e dei movimenti dell'istrione; la voce interiore della poesia, quella che accenna e scioglie un canto;la grana di una voce, per dirla con Roland Barthes, ossia una voce che è insieme fiato, pronuncia e anima".

 

 

 
 
 
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ITALIA! ITALIA!

Avea l'Aurora già vermiglia e rancia scolorite le stelle, allor che lunge scoprimmo, e non ben chiari, i monti in prima, poscia i liti d'Italia. - Italia! - Acate gridò primieramente. - Italia! Italia! - da ciascun legno ritornando allegri tutti la salutammo. Allora Anchise con una inghirlandata e piena tazza in su la poppa alteramente assiso: "O del pelago - disse - e de la terra, e de le tempeste numi possenti, spirate aure seconde, e vèr l'Ausonia de' nostri legni agevolate il corso". Eneide, 22 a.C. circa, di Publio Virgilio Marone (Mantova 70 a.C. – Napoli 19 a.C.). Traduzione dal latino all'italiano di Annibal Caro (Civitanova Marche 1507 - Roma 1566).
 

QUANDO SARAI UN UOMO...

“L'amor di Patria”.“[...] Lo sentirai quando sarai un uomo, quando ritornando da un viaggio lungo, dopo una lunga assenza, e affacciandoti una mattina al parapetto del bastimento, vedrai all'orizzonte le grandi montagne azzurre del tuo paese; lo sentirai allora nell'onda impetuosa di tenerezza che t'empirà gli occhi di lagrime e ti strapperà un grido dal cuore. Lo sentirai in qualche grande città lontana, nell'impulso dell'anima che ti spingerà fra la folla sconosciuta verso un operaio sconosciuto, dal quale avrai inteso, passandogli accanto, una parola della tua lingua. Lo sentirai nello sdegno doloroso e superbo che ti getterà il sangue alla fronte, quando udrai ingiuriare il tuo paese dalla bocca d'uno straniero [...]”.Un estratto dal libro Cuore di De Amicis.
 

IL SODALIZIO ARTISTICO CON IRMA PALAZZO

Dal 1978 Cosimo Cinieri e Irma Immacolata Palazzo hanno aperto la strada alla teatralizzazione della poesia con "LA BEAT GENERATION-Show in versi-da una lettura in periferia dei versi e della prosa di Burroughs, Corso, Ginsberg, Ferlinghetti, Kerouac, McClure" che debuttò al Teatro Piccinni di Bari, suscitando interesse tra gli addetti ai lavori e un successo da parte del pubblico. Seguono: Drammaturgia e Regia di Irma Immacolata Palazzo: 1982: "Cherchez la famm... - poesia oscena da Catullo a Henry Miller"; "Dante racconta l'avventura del monachesimo"; 1988 "DUETTO D'AMORE-dialogo in versi dalla grecità ad oggi" con Piera Degli Esposti 4 puntate per RAI 3 Lazio;1991: "CANZONIERE ITALIANO-POESIA IN CONCERTO-da F.D'Assisi a P.P.Pasolini" con la BANDA DELL'ARMA DEI CARABINIERI, in tournèe da 20 anni in Italia e all'estero; 1992: "GARCIA LORCA IN FLAMENCO-voce,danza,chitarra e canto"; 1994: "DEI SEPOLCRI" con il Quartetto d'archi di Santa Cecilia: 1996:"OGGI IN VERSI-PIANO BAR CONTEMPORANEO-versi del 900 scelti da Mario Luzi; "AMARE A MARE-60 minuti di navigazione a voce"; 2004: DANTE VIANDANTE tra INFERNO, PURGATORIO E PARADISO-Concerto per voce e banda con la BANDA DELL'ARMA DEI CARABINIERI; 2006: "RIDERDIVERSI-Poesia Giocosa per Voce e Bande di paese"; 2008: "VERSI DIVINI-Concerto per vino, voce e fisarmonica"; 2009: "IL POETA E' UN FINGITORE-FERNANDO PESSOA IN RAPSODIA con le fisarmoniche di Marcello Fiorini e Saria Convertino e musiche originali di Marcello Fiorini; 2010: "ADONIS,ecco il mio nome" con un quartetto etnojazz e le musiche originali di Roberto Bellatalla e Fabio Caricchia; 2010: "VIANDANDO QUI E ALTROVE-rapsodia poetica contemporanea di italiani migranti e di migranti in Italia" con la partecipazione straordinaria di Michiko Hirayama; 2010: "ODISSEA MEDITERRANEA-RAPSODIA IN 10 MOVIMENTI" con le musiche originali di Maurizio Trippitelli; 2011: "CARPE DIEM e METAMORFOSI in jazz" con le musiche originali di R.Bellatalla e M.Fiorini; "LA COSCIENZA DI ZENO"; "LETTERE DAL CARCERE".
 

SOCCORRETE, O GIOVANI ITALIANI...

Soccorrete, o Giovani Italiani, alla patria vostra, date mano a questa afflitta e giacente, che ha sciagure molto più che non bisogna per muovere a pietà, non che i figli, i nemici. Fu padrona del mondo, e formidabile in terra e in mare, e giudice dei popoli, e arbitra delle guerre e delle paci, magnifica, ricca lodata, riverita, adorata [...]. Tutto è caduto: inferma, spossata, combattuta, pesta, lacera e alla fine vinta e doma la patria nostra, perduta la signoria del mondo e la signoria di se stessa, [...] non serba altro che l'imperio delle lettere e arti belle, per le quali come fu grande nella prosperità, non altrimenti è grande e regina nella miseria. [...] Io vi prego e supplico, o Giovani Italiani, io m'atterro dinanzi a voi; per la memoria e la fama unica ed eterna del passato, e la vista lagrimevole del presente, impedite questo acerbo fatto, sostenete l'ultima gloria della nostra infelicissima patria. [...]Giacomo Leopardi (Recanati, Marche, 1798 – Napoli 1837) 
 

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