Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
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The dark triad

Post n°124 pubblicato il 19 Giugno 2008 da middlemarch_g
 

Io mi diverto molto quando certi assunti da trionfo del luogo comune, buoni al massimo per passare un pomeriggio di gnagna al bar, assurgono a ipotesi scientifiche perché qualche augusto istituto accademico finanzia una ricerca sul tema. Non perché le ricerche in sé debbano essere necessariamente inattendibili - magari quello che affermano è anche vero - ma perché quasi sempre il rilevamento di un’evidenza empirica viene poi brandito come conferma della logica intrinseca del luogo comune di partenza, secondo una derivazione causa-effetto che suona scontata perfino per gli ultimi cultori del meccanicismo puro, ammesso che ce ne siano ancora in giro. Per cui figuriamoci per gli altri.

Facciamo un esempio. Oggi su New Scientist - che è un autorevole periodico peer reviewed, non una cosetta pizza e fichi che comprate dall’edicolante di fiducia tipo Riza Psicosomatica – c’è un articolo secondo cui sembra proprio accertato che gli uomini con un lato oscuro della personalità cucchino molto di più dei bravi ragazzi. Avete presente quella storia con cui ci sfiniscono fin dalla prima età del Ferro, secondo cui se sei dolce, tenero, carino e premuroso, non ti cagherà nessuna neanche di striscio. Mentre se fai il maledetto, sporco e bastardo, ti ritroverai le mani piene di gnocca da non sapere più a chi dare i resti? Ecco, quella storia lì. Gli adepti della mia generazione lo chiamano il Teorema Ferradini, perché non provate neanche a negarlo, prendi una donna, trattala male, l’abbiamo cantata tutti a 16 anni e con un buon margine di intimo convincimento.

L’articolo in questione individua i 3 tratti essenziali alla definizione dell’ontologia del bastardo, ve li elenco perché possiate fare un rapido raffronto e verificare come state messi in proposito. Primo: essere egomaniacamente pieni di sé. Secondo: andare alla spasmodica ricerca di emozioni forti mostrando al tempo stesso sostanziale insensibilità per quelle degli altri. Terzo: fare uso sconsiderato e fondamentalmente strumentale del machiavellismo dialettico e di pensiero.

Quello che non capisco è come da tutto ciò possa derivare la conferma del luogo comune di partenza. Ovvero: le donne sono attratte dagli stronzi perché sono creature incapaci di badare a se stesse e di tutelare i proprio interessi.

Secondo me invece le donne vorrebbero essere attratte e basta, e questa cazzata tenta semplicemente di occultare che abbiano desiderio di un’attività sessuale ricca e appagante a favore di qualche poetica cagata che avrebbe fatto vomitare anche Carolina Invernizio. Le povere creature non chiedono che un compagno fedele e innamorato! Un marito presente! Un  padre affettuoso per i loro figli! E invece finiscono per cadere nelle orribili trame di individui perversi che strappano loro con l’inganno quel che hanno di più caro al mondo, per poi dileguarsi nell’ombra. E il bello è che sono le donne per prime a convincersi di queste cazzate. Per cui siccome vengono catechizzate a credere di volere ciò che in effetti non desiderano – o almeno non come alternativa assoluta al sesso – poi la psicosi che ne consegue è inevitabile. Perché sebbene le due cose siano altrettanto importanti, in termini evoluzionistici il Sesso precede la Sicurezza. Se offri un futuro insicuro ai tuoi figli, hai il 50% di possibilità di vederli sopravvivere. Ma se ti neghi il sesso, di figli non ne avrai mai, e la possibilità di garantire la continuità della specie scende a zero. Punto.

Io non mi stupisco di vedere le donne preferire il modello dello stronzo quando l’alternativa è un bovino in pantofole che sbava addormentandosi di fronte alla televisione. E mi disturba quando si cerca di insinuare che è perché non sanno fare i propri interessi e hanno una speciale abilità a rovinarsi con le proprie mani. Magari un po’ inconsciamente, ma sanno benissimo quello che vogliono. E per fortuna. Basta cominciare a dirlo. E smetterla una buona volta di vergognarsene.

 
 
 
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