Creato da Coralie.fr il 19/11/2009

sous le ciel de ...

... Paris (Cronache Francesi e altro)

 

CONVENZIONI

Post n°124 pubblicato il 25 Marzo 2013 da Coralie.fr
 

1= 1 bacio; 2= 2 baci; 3= 3 baci ecc.


www.madmoizelle.com/se-faire-la-bise-13536

(La regione a sinistra staccata dall'esagono, è l'Île de France)

 

On se fait la bise ? (ci salutiamo) chiede madame Cudraz all’ingresso del cortile. La residenza è silenziosa in maniera sinistra. La temperatura glaciale ovatta l’aria. Con un gesto meccanico accosto il viso a quello della mia vicina e senza toccarlo scambio il saluto sulle gote arrossate dal freddo. Dopo un cenno della mano mi ha raggiunta davanti alla boîte aux lettres (cassetta della posta). Chantal, que vous avez maigri ! (quanto è dimagrita) ho esclamato prima di iniziare il mio racconto sulle ultime novità italiane. È allora che la mia dirimpettaia, dopo aver sorriso e risposto dix kilos, sorpresa mi domanda della bise (bacio). Ho perduto l’abitudine de faire la bise (di salutare con due baci sulle guance), o forse semplicemente il gesto non mi viene cosi naturale e spontaneo come ai francesi. Fa parte di una convenzione sociale, anzi socio-culturale, come le vouvoiement (il dare del lei) anche tra persone che lavorano insieme da decenni e gomito a gomito, anche fra amici, e anche tra vicine di pianerottolo che nonostante il vous (Lei) quando si incontrano si scambiano tre baci sulle guance. Il numero non è casuale, dipende dalla posizione geografica. Nella Île de France (regione parigina) se ne danno due.

Come siete soliti salutare?

 
 
 

ABITAZIONI

La Seine, in fondo: Notre Dame di spalle, a destra: facciate sull'isola Saint Louis

 

Il bateau-bus Isabelle Adjani solca la Seine all’altezza dell’Île Saint Louis. Le facciate alte e bianche immacolate strizzano l’occhio al passante ammirativo come a ricordargli che il suolo sul quale cammina è fra i più cari della ville lumière. Je me promène (cammino) sul bordo del fiume, a sinistra le sculture in ferro di Tino Rossi, dall’altra parte del boulevard Saint Bernard, l’enorme cancello segna l’entrata al jardin de plantes, davanti, sul trottoir, le casse metalliche dei bouquinistes, si aprono ai turisti, agli intenditori, ai ricercatori, ai collezionisti, ai curiosi. Il parapetto verde segna il tragitto che conduce a Notre-Dame. Costeggio le barche attrezzate ad abitazioni. Lo scorso anno, il sindaco di Paris ha arrestato la concessione sulle péniches perché sono troppe e non c’è più spazio. Da qualche tempo les parisiens preferiscono vivere sulla Senna in un appartamento galleggiante che puo' arrivare a misurare anche duecento metri quadrati. Non ci sono tasse di abitazione, si paga solamente il posto per ancorarsi all’acqua. Il vento ha cessato di soffiare, raggiungo la cattedrale alle spalle e mentre il sole disegna i contorni dei gargouilles, penso alla superficie abitata da Quasimodo.

Quanto tempo trascorrete a casa e in quale stanza stazionate di più?

 
 
 

UN DIMANCHE PARISIEN

Post n°122 pubblicato il 28 Gennaio 2013 da Coralie.fr
 

(la fotografia l'ho presa qui: www.frenchmomentsblog.com)

 

Sous le ciel de Paris il vento del nord soffia gelido. Si prepara il corteo dal 14° si sposta al 4° arrondissement passando per l’Île Saint-Louis. Il défilé pro mariages homos (matrimoni omosessuali) sfila in place de la Bastille e sfida ogni guillotine. Altrove le nuages (nuvole) trasudano acqua e minacciano pluie (pioggia) che non tarda a cadere. Lo scroscio sull’insegna di Roland mi coglie impreparata. Entro e le narici si riempiono di un profumo familiare unico e tanto mancato. Roland lascia la dame parlante davanti a lui e viene fuori dal bancone: f(r)onsescà, esclama, si avvicina coperto di polvere bianca e mi serre dans ses bras (abbraccia). Sa femme (la moglie) insieme alla figlia, è a Évry in un magasin Éphémère (negozio). Due francesi hanno inventato il negozio effimero: l’esercizio commerciale resta in un posto solo per un mese e mezzo, poi va via, in un’altra città. Gli articoli sono di marca e tutti a metà prezzo. Nella mia cittadina, gli dico, c’è un formo che vende il pane del giorno prima al cinquanta per cento. La baguette du jour avant? Chiede mentre me ne serve una. Il giorno prima in Italia si ricorda la notte dei cristalli, in Gallia, la giornata della memoria sembra caduta nell’oblio. Claire Chazal, giornalista televisiva (la mia preferita), racconta della conquista di Tombouctou, David Pujadas, concorrente (antipatico), fa una disamina critica sui matrimoni religiosi, civili e i pacs celebrati durante lo scorso anno. Nessuno dei due, né aux infos (TG) delle tredici né alle notizie delle venti, accenna alla Shoa, aux homosexuels mandati ai forni, all’Armata Rossa che il 27 gennaio 1945 libera Auschwitz. Ricordano invece l’appuntamento del 28 gennaio con il quarto CD di Madame Bruni-Sarkozy, la quale dedica il nuovo singolo al marito Nicolas.

Mangiate pane e, se si, di quale tipo?

 
 
 

AILLEURS

Post n°121 pubblicato il 04 Settembre 2012 da Coralie.fr
 

 

...Désormais chez maryse...

 
 
 

LE RETOUR

Livarot

 

Fa prima a dirmi il nome della persona che sta cercando, intima l’interlocutore distratto dalla sua battuta. Perduta in piena campagna, alla ricerca dell’abitazione della mia amica. Sauviac è immersa nel verde, lontana, tanto, dal mondo civilizzato e industriale, è a sud est di Bordeaux. Percorro la strada, l’unica, ad una corsia e non asfaltata, per scomparire fra distese di vigneti. A midi (mezzogiorno) davanti alla chiesa del villaggio, due autoctoni di giovane età, si lanciano in un campo anonimo una palla. La temperatura è estiva ed io sono in ritardo. Stéphanie, rispondo sul divertito e il dubbioso. La quinta di colore arancione, risponde indicandomi con la racchetta un gruppo di case, e la direzione da seguire, prima di tornare al suo servizio.

Nel servizio non è contemplato il formaggio alla fine del pasto, spiego al cognato di Cécile. Autotrasportatore, francese, della Champagne (regione ad est di Paris, dalla quale prende il nome il noto spumante), da qualche anno viaggia con il suo camion per il lungo e il largo del nord Italia. A tavola, al momento dei dessert, mentre mi serve del Livarot (formaggio a pasta molla della Normandia), mi ‘‘informa’’ che en Italie il n’y a pas de fromage, les italiens n’en mangent pas (in Italia non esiste il formaggio, gli italiani non ne mangiano). Sorrido. Ho giusto il tempo di comprendere, quando la commensale francese davanti a noi, insorge, citando una lista di formaggi del Belpaese, primo fra tutti il Parmigiano. I pasti francesi, che sia pranzo o cena, a casa o al ristorante, si concludono sempre con il vassoio o il carrello dei formaggi. La Francia ha un formaggio diverso per ogni giorno dell’anno. Sostengono fieri i cugini d’oltralpe. Il formaggio si consuma a fine pasto e spesso è l’alternativa al dolce. Anche in Italia, dico rivolgendomi alla tavolata stupita, non è inusuale terminare con il formaggio; ma è certamente più frequente in un qualsiasi ristorante, che sia servito a conclusione di un pasto semplice e veloce, del dolce piuttosto che del formaggio, che invece viene consumato anche come piatto principale o come entrée (antipasto) o perfino come accompagnamento.

La accompagno al nastro, dico alla distinta mamie (nonnina) mentre varchiamo la porta di vetro. Il volo che mi ha riportata in Italia è in anticipo ed io sono senza bagagli. Ho sentito il viaggio meno lungo e stancante, merito della dame francese di 83 anni in visita al figlio reporter a Roma.

 

Se doveste presentare l’Italia ad uno straniero, quale modo, cosa o chi scegliereste?

 
 
 

BORDEAUX

Post n°119 pubblicato il 23 Agosto 2012 da Coralie.fr
 

Cassolette, 20 Place de la Victoire Bordeaux

 

La città mi accoglie colorata e calda in un tardo pomeriggio di inizio agosto.

È bella Bordeaux, mi canta e mi sorride. La luce del sud ovest conferisce contrasto alle tegole in ardesia dei tetti delle échoppe (case tipiche bordolesi dietro alla quale facciata si cela un giardino segreto, chiuso nel perimetro dell’abitazione) dandone un’immagine maestosa e delineata. Il sole, qui, una volta arrivato si impregna nei vicoli e abita strade e l’aria e il cielo sopra di me fino alle 22.

Per questa ragione Bordeaux è magica.

Sono curioso di leggere le tue impressioni scrive Alex. Bordeaux è mutata da quando l’ho lasciata, ma non è cambiata nella sostanza. Juppé le ha ravalée la façade (restaurata, rifatto il viso), l’ha dotata di mezzi e strumenti nuovi, moderni, all’avanguardia, l’UNESCO ne ha fatto un patrimonio dell’umanità, ma resta la città che amo immensamente, sui quali trottoir (marciapiedi) si è sempre costretti a fare lo slalom per evitare le cacche dei cani, ovunque e disseminate ad intervalli brevi.

A Cours de l’Argonne è sorto un Casino, profondo, dotato e caro, come tutti i supermercati in città. Non c’era quando le assistenti abitavano all’ingresso di rue Clément, una delle tante vie che si gettano in uno dei corsi che portano alla Victoire. Seduta fuori di un, per me, ‘nuovo’ ristorante, le Cassolette, scruto una colonna che sorge in piena Place de la Victoire. È un obelisco mi dice il serveur (cameriere) e mi fa notare una gigantesca tartaruga accanto rivolta verso l’arco di rue Sainte Catherine. Quando l’hanno messo? domando. Nel 2005 risponde. Mi avvicino al ‘monumento’. Insieme alla scultura della grossa tartaruga, c’è quella di un tartarughino. La prima ha sul collo un omino seduto come se volesse cavalcarla e dai lati della testa della stessa e anche del figlioletto, fuoriescono dei grappoli prosperosi di uva.

(continua)

Avete un luogo del cuore? Come è cambiato?

 
 
 

L'ÉTÉ PARISIEN

Post n°118 pubblicato il 29 Luglio 2012 da Coralie.fr
 

 

Quando Pannonique rifiuta di pronunciare il proprio nome, chiudo il libro e gli occhi. Pannonique vive in un reality, la trasmissione si intitola Concentration. Come in 1984 di Orwell, una cinepresa spia e filma i sudditi e come in Brave New World di Huxley, il Soma seda il disordine pubblico, allo stesso modo i Kapo assomano con manganellate gli internati. «Secondo me dovrebbero dare qualche goccia di valium» mormora una voce alla mia destra «come quando volano gli animali». La giovane donna accanto a me, è disturbata dai singhiozzi del neonato nelle braccia dell’uomo per nulla imbarazzato seduto tre posti davanti. Nell’istante in cui l’apparecchio ha staccato le ruote da terra, l’infante ha iniziato a urlare, modulando nel corso della crociera, intensità e foga del pianto. Dal basso della cappelliera, attraverso il bocchettone vicino all’aria, giunge la consegna dell’assistente di volo per l’atterraggio. Appena liberata dalla cintura, infilo Amélie in borsa e tiro fuori il golfino. Il meteo fino ad un paio di giorni prima, annunciava una temperatura media di 22°C. Sulla pista, quando il portellone si apre, un’aria calda invade l’abitacolo e fuori 34°C accolgono i passeggeri disorientati e visibilmente infastiditi. Lo schermo in alto al nastro sul quale compaiono le prime valigie, mostra il concerto all’Olympia della nota cantante americana di origini abruzzesi e il lancio sul palco di vasetti di yogurt da parte dei fan delusi. Le telecamere hanno ripreso tutto. Mentre continua il défilé dei bagagli, torno a Acide sulfurique di Amélie Nothomb, e scorro gli ultimi righi aspettando l’affacciarsi del mio.

Quanto spesso ricorrete ai farmaci?

 
 
 

BONJOUR PARIS !

Post n°117 pubblicato il 28 Dicembre 2011 da Coralie.fr
 

 

"Appena un’ora. Si arriva da Port Maillot. È facile." Spiega l’uomo seduto davanti a me, lato finestra alla coppia di giovani italiani alla di lui destra. "Io sono stato dai nonni, ho mangiato tanto, i miei amici non mi riconosceranno. L’Italia è bellissima." Sospira. "Parlate francese?" Chiede rivolgendosi a lei. "Un po’" risponde il ragazzo. "Redressez votre tablette s’il vous plaît (rialzi il tavolino)". L’assistente di volo interrompe la conversazione, l’apparecchio inizia la manovra di atterraggio. È mattino avanzato quando arrivo a Paris, la città è imbevuta di nebbia, persone e oggetti si muovono tra nubi grigie. La visuale non si estende oltre i due metri. Tredicesimo arrondissement, il chapeau  (cappello) ben calato sulla fronte a coprire orecchie e nuca, bavero alzato e sciarpa che cinge collo e spalle, attraverso le boulevard d’Austerlitz, direzione Montparnasse. Alcun rumore, appena percettibile lo spostamento d’aria, dissimulato tra la foschia, a qualche metro da me, una macchinetta solca la strada dall’altra parte dello accotement (spartitraffico). Dal cinque dicembre nella capitale francese si circola in autolib, contrazione di automobile elettrica di libero servizio. Come per le vélolib (la bici) è possibile prendere a noleggio un’automobilina elettrica e spostarsi per Paris il tempo che si desidera. Sono tutte uguali, tutte allineate, tutte pronte per l’uso. Si ricaricano con delle pompe di elettricità sistemate ai bordi dei trottoir (marciapiedi) in più punti della città. Hanno un’autonomia di 230 km. Sono dall’altra parte dell’avenue, attenta ad imboccare la direzione giusta, mentre la macchinina sparisce silenziosa nella nebbia.

Quale tipo di inquinamento è più presente nel luogo dove vivete?

 
 
 

...LE RETOUR EN ITALIE

Post n°115 pubblicato il 21 Agosto 2011 da m.a.r.y.s.e
 

 

Bonjour à toutes et à tous, dopo qualche settimana in suolo gallico, eccomi di ritorno in Italia. Il mio risveglio è su m.a.r.y.s.e

 
 
 

AU REVOIR

Post n°113 pubblicato il 15 Agosto 2011 da Coralie.fr
 

Foto di Georges Dambier

 

Poi, d’improvviso, mi sciolse le mani e le mie braccia divennero ali, quando mi chiese: “Conosci l’estate?” io, per un giorno, per un momento, corsi a vedere il colore del vento. Fabrizio de Andrè

 

C’è stato un periodo in cui tutto pareva immobile nella sua perfezione, come se il tempo non fosse in movimento ma fissato sulla cartolina di un’estate felice. Giorgio Faletti

Un uomo verrà certamente, fra molti anni, in una calma sera d’estate, a chiedermi come si può vivere una vita straordinaria. Ed io gli risponderò certamente con queste parole: Rendendo abituali le azioni e le sensazioni straordinarie e facendo rare le sensazioni e le azioni ordinarie. Giovanni Papini

Non c'è che una stagione: l'estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L'autunno la ricorda, l'inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla. Ennio Flaiano

Nella profondità dell’inverno, ho imparato alla fine che dentro di me c’è un’estate invincibile. Albert Camus

Le estati dell'infanzia sono sempre migliori delle estati dell'età adulta. Elliot Perlman

 
 
 

BONNE FÊTE

 

Alla tele, la giornalista di M6 lancia la questione del sondaggio di oggi: ‘‘Y a-t-il un retour de la ferveur religieuse chez les jeunes ?’’ (c’è un ritorno del fervore religionso nei giovani?). E mostra le immagini di molti ragazzi in viaggio verso Madrid  in occasione della prossima Giornata Mondiale della Gioventù prevista per domani 16 agosto. Oggi qui tutti i negozi ad eccezione di quello di Karim e di Roland, sono chiusi. I Galli festeggiano il Ferragosto, come festa nazionale, pochi ne conoscono l’origine e la motivazione, quasi nessuno sa che è una festa religiosa e soprattutto cosa celebra. Intanto nel Gers, la regione proprio a nord del villaggio di Lourdes, si è tenuta ieri la gara della chiocciola più rapida di Francia. Sistemate su di un bersaglio in orizzontale di colore blu bianco e  rosso di 52 cm di diametro, una decina di chiocciole si affronta per battere il record di 0,0275 m/s, ‘correndo’ verso l’esterno del cerchio. Mentre Roland mi tende una baguette aux céreales, davanti al bancone patisserie (pasticceria) due ragazzini spiegano ad un papi (nonno) che Louis XIII desiderando un erede, consacra la Gallia à la Vierge Marie, obbligando tutti i sudditi a recarsi in processione in ogni chiesa il 15 agosto 1637; l’anno seguente nasce Louis XIV. Esco, il sole è alto, mi preparo a trascorrere gli ultimi giorni nella capitale.

Voi rispondente ai sondaggi e a quale vi piacerebbe partecipare?

 
 
 

JEUX DE SOCIÉTÉ

Post n°111 pubblicato il 11 Agosto 2011 da Coralie.fr
 

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(si è calmato) (simpatici i miei pantaloni) (mannaggia!)

(non importa: quando arrivo mi faccio una crêpe!) (zucchero e burro) (nutella)

(banana cioccolato panna) (...) ("chiuso")

(...) (puzzo di vecchio cane bagnato) (giochiamo a Cluedo?)

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Dal blog 'Le blog des paresseuses' (www.lesparesseuses.com)

 

Avete un gioco da tavolo al quale vi piace giocare?

 
 
 

LES CHATS

Post n°110 pubblicato il 10 Agosto 2011 da Coralie.fr
 

 

Ho lasciato i miei micini in pensione. La tata prende sette euro al giorno per tutti e due. Li ha sistemati in camera del figlio. Le ho consegnato due mesi di provviste (scatolette, croccantini, tonno al naturale, mousse e paté), tre ciotoline per il cibo e l’acqua, una decina di giochini, una ballerina estiva bianca, il trasportino, un cuscino, la lettiera con due buste di lettiera. I gattini sono in compagnia di due cagnoline meticce e due gattone, una cieca ad un occhio e l’altra monca ad una zampa anteriore. A giorni alterni prendo informazioni sul loro stato. Sembra che si divertano: hanno buttato giù una libreria, scalato una tenda della sala e acciuffato un piccione dalla finestra.

Esistono in letteratura testi in prosa e in metrica dedicati ai gatti. Moltissimi scrittori, pittori e musicisti hanno composto e creato per loro e alcuni persino ispirati e ‘guidati’ dai felini. Tra i tanti (ma ce ne sono davvero moltissimi di autori e di artisti ‘gattari’ o gattodipendenti) Baudelaire scrive che sia gli innamorati che i dotti amano "i gatti possenti e dolci (e) dai nobili atteggiamenti delle sfingi". Joseph Mery sostiene che "Dio ha creato il gatto per procurare all'uomo la gioia di accarezzare la tigre". Che sia stato Dio o l'evoluzione poco importa, a me piace perdermi per ore contemplando i loro gesti, affascinata da come i gatti possano essere buffi ed eleganti allo stesso tempo.

"Le donne e i gatti faranno sempre come pare a loro; gli uomini e i cani dovrebbero solo rilassarsi ed abituarsi all'idea." Robert A. Heinlein

"Adoro i maiali. I cani ci guardano dal basso, i gatti ci guardano dall'alto
I maiali invece, ci trattano alla pari." Winston Churchill

"Ho studiato diversi filosofi e tantissimi gatti; la saggezza dei gatti è decisamente superiore." Hippolyte Taine

"Un gatto, non vede perchè dovrebbe obbedire ad un altro animale...Nemmeno se questo cammina su due zampe." Sarah Thompson

"I cani vengono quando li chiami; i gatti si annotano la chiamata, poi ti faranno sapere..." Mary Bly

"L'apparato uditivo di un gatto è fatto in modo che la voce umana possa facilmente entrare da un orecchio ed uscire dall'altro." Stephen Baker

"Il più piccolo, tra i felini, è un capolavoro." Leonardo Da Vinci

"La definizione "gatto domestico" è un ossimoro." George F. Will

"La ragione per cui i gatti si arrampicano è perchè così possono guardare dall'alto al basso le altre specie animali...Ed è anche il motivo per cui odiano gli uccelli." KC Buffington

 

Da chi o da cosa siete affascinati? Chi o cosa vi seduce?

 
 
 

APÉRITIF

Post n°109 pubblicato il 09 Agosto 2011 da Coralie.fr
 

Assenzio

In ritardo per l’apéro (aperitivo). Poco male, mi dico mentre raggiungo Stéphanie e Laurent a Place Gambetta. Li trovo davanti ad un locale libanais (libanese) intenti a decifrare un leggio in arabo. «C’est tout fait maison, mesdames et monsieur (è tutto fatto in casa)» dice il ragazzo «j’ai préparé moi-même mes viandes, ce matin (ho preparato io stesso la carne questa mattina)» precisa con un forte accento maghrébin (magrebino) mentre sistema il tavolo sul trottoir (marciapiede). Un’insegna apposta sulla vetrina recita a lettere cubitali: viande halal (carne halal). Da mesi in Francia l’argomento di polemica preferito da molti Galli è la carne halal. I musulmani vogliono mangiare il cassoulet e pretendono quindi che le carni impiegate nella preparazione di questo piatto tipico della tradizione francese, siano halal. Cosi come gli hamburger a Quick o il poulet (pollo) al MacDonald.

Il termine Halal significa “lecito” e indica tutto ciò che è consentito dalle norme islamiche. In riferimento alla carne, esse prescrivono che l’animale sia in buone condizioni di salute, integro e che rimanga sveglio e cosciente durante la giugulazione (unico modo consentito per uccidere un animale destinato ad essere mangiato). Per praticare in maniera “lecita” la giugulazione, occorre servirsi di un coltello molto ben affilato e recidere, con un solo taglio (due tagli rendono l’animale non più puro e dunque non mangiabile), trachea, esofago e giugulari, senza però intaccare la colonna vertebrale, in quanto la testa deve rimanere attaccata al resto del corpo. L’operazione deve essere eseguita da un uomo adulto, sano di mente e di fede musulmana. Mentre si accinge a sgozzare l’animale, deve pronunciare la frase: “Bismillah al Rahman Al Rahim” (nel nome di Allah Clemente Misericordioso). La bestia, legata e immobilizzata, muore dissanguata e lentamente.

L’aria è lourde (pesante) e il cielo opaco. Si respira l’acqua. Dall’Atlantico si levano neri nuvoloni minacciosi. L’immobilità è rotta dal vento. Si prepara un temporale. Di nuovo. Da bambina, quando il cielo tuonava forte, la nonna allevata dalle monache, diceva che era Gesù Bambino che giocava a bocce con gli angioletti. Tiro fuori de mon sac (dalla borsa) il parapluie (ombrello) e mentre volto il palmo verso il nord-est mi chiedo a cosa e con chi gioca Allah.

Voi pregate?

 
 
 

BORDEAUX

Post n°108 pubblicato il 08 Agosto 2011 da Coralie.fr
 

Bambina con la trotinette

Percorro Cours Verdun a piedi. Esito davanti al Jardin Public: a quest’ora ci sono le Guignols (le marionette). Voglio arrivare a Meriadeck, il centre commercial in pieno centro città. Quando arrivai quindici anni fa, l’insegnante di italiano alla quale ero stata assegnata, mi disse che tutte le assistenti di lingua straniera amavano ritrovarsi a Meriadeck. Risi della sua sicurezza anche quando presi a frequentare le centre regolarmente. Attraverso Place des Quinconces coperta di foglie ambrate e mi fermo qualche istante nei pressi del Grand Théâtre. Più alcun veicolo a motore se non trotinettes, vélos (monopattini, biciclette) e pedoni. Sospiro  davanti all’ingresso di rue Sainte Catherine, la via dei negozi e a voce alta esclamo : que tu as changé ! Cerco tra i vicoli l’entrata di place du Parlement, la piazza più bella di Bordeaux. Intorno alla sua fontana si ergono palazzi dalle facciate gotiche ricordo della secolare dominazione inglese, dalle ampie finestre e dai tetti di ardesia. Proseguo verso Place de la Bourse. Una delle tre grazie sulla fontana ingrigita e ossidata in verde, rivolge lo sguardo verso lo specchio d’acqua riempito di gambette nude saltellanti, ma non solamente. Accanto ai bambini festanti, sui bordi bagnati, gli adulti scalzi sembrano apprezzare il refrigerio e tornare all’infanzia con i giochi d’acqua. Attonita guardo i riflessi di luce dall’altra parte della Garonne mentre il tram falcia l’aria e la linea solca la Rive Droite.

C’è un luogo al quale siete particolarmente affezionati? Una città alla quale vi sentite legati? Quale e perché?

Bordeaux, Specchio d'acqua davanti a Piazza della Borsa (a sinistra dietro al tram: fontana delle Tre Grazie)

 
 
 

COU COU

Post n°107 pubblicato il 07 Agosto 2011 da Coralie.fr

Pain au chocolat

 

La clime (aria condizionata) si è spenta prima dell’alba quando il cielo ha deciso di svegliare i Bordelais con saette, tuoni e tanta acqua. A farmi alzare non sono i boati, i bagliori e lo scroscio minaccioso, a scuotermi dal torpore notturno è il profumo di croissants chauds (cornetti caldi) proveniente dal basso. In strada come un topo il pifferaio, seguo non a orecchio ma a naso la scia. Il bar è sombre (scuro) e si estende in lunghezza. In mezzo alla sala un tavolo da biliardo, ad un lato attaccate alla parete in legno, delle panche in pelle e dei tavolini in finta formica. A destra il bancone largo e pulito. Dietro, una vieille dame (vecchia) porge della birra. Davanti a lei, appollaiato come una corneille (cornacchia) su uno sgabello in metallo, un signore in nero, gioca con delle monetine. Accanto all’ingresso dietro ad un quotidiano aperto come un paravento, una dame (signora) distinta e curata, sul tavolino tondo un mazzo di chiavi e una tazzina di caffé, francese. In fondo, due uomini, si stringono la mano e alzano al cielo due calici. «Un thé et un croissant, s’il vous plaît» chiedo scalando il trabiccolo in acciaio. «Désolée Madame, j’ai plus de croissants, il me reste qu’une chocolatine (pain au chocolat)» (mi dispiace, non ho più cornetti, ma solo una brioche con il cioccolato) risponde mentre mi serve un té russo.

In vacanza, siete mattutini o preferite indugiare a letto? E di solito come vi svegliate, naturalmente o avete bisogno della sveglia?

 
 
 

Me voilà de retour !

Post n°106 pubblicato il 31 Luglio 2011 da Coralie.fr
 

 

 

 
 
 

RICICLAGGIO

Post n°105 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da Coralie.fr
 

 

Le sapin est l'allié de nos soirées festives de fin d'année, mais une fois le nouvel an commencé, il est vite mis au rebut. Avant 2007, aucun traitement spécial ne lui était réservé. Ramassés par les éboueurs de la ville au même titre que les autres ordures ménagères, les sapins étaient incinérés.

Chaque année, le ramassage des sapins alourdissait la charge des éboueurs et le coût du traitement des déchets ménagers, désormais la récolte et le recyclage des sapins offre une alternative économique et écologique pertinente.

Beaucoup de communes comme Paris, Lille ou Montpellier organisent désormais des services spécifique de collectes des sapins afin de ne pas surcharger les services d'encombrant et d'éboueurs, d'éviter les décharges sauvages de sapins à tous les coins de rue et surtout de revaloriser ce déchet vert en le transformant en compost.

Du 27 décembre au 23 janvier 2011 les parisiens ont la possibilité de déposser leurs sapins dans des points de collecte installés dans les jardins municipaux, la liste de ces lieux est disponible à cette adresse.

Ces sapins seront ensuite transformés en broyat et utilisés comme paillage directement répandu sur les massifs des jardins parisiens, ou comme élément pour la fabrication de compost. Les sapins doivent être déposés nus, sans flocage, décoration ou sac. Ce sont 95 points de collecte qui ont été aménagés au sein des espaces verts parisiens. Des affiches et des bandeaux avec le sigle d'un sapin vert et de flèches blanches signalent la présence de ces points de collecte.

(Catherine Prat)

 
 
 

JOYEUSES FÊTES

Post n°104 pubblicato il 18 Dicembre 2010 da Coralie.fr
 
Tag: auguri

Auguri a tutti

 
 
 

ETOILE DE NOEL

Post n°103 pubblicato il 07 Dicembre 2010 da Coralie.fr
 
Tag: AIL

 

10, 11 e 12 dicembre in molte piazze italiane 12 euro per la Stella di Natale dell'AIL. Per la ricerca contro i tumori del sangue: leucemia, mieloma, linfoma; ma anche, e soprattutto, per rendere meno penosa la vita e più vivibile l'esistenza dei malati e di chi è loro vicino.

www.ail.it

 
 
 

 

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