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Crepuscolando ..

Post n°770 pubblicato il 28 Aprile 2016 da Vince198

 

Saudade - che sarà? Saudade non so... l'ho cercato
in certi dizionari polverosi e antichi
e in altri libri che non m'han dato il significato
di questa dolce parola dai profili ambigui.

Dicono che le montagne azzurre sono come lei,
che in lei s'oscurano gli amori lontani,
e un nobile e buon amico mio (e delle stelle)
la pronuncia in un tremito di trecce e di mani.

Oggi in Eca de Queiroz senza guardare l'indovino,
il suo segreto evade, la sua dolcezza m'ossessiona
come una farfalla dal corpo strano e fine
sempre lungi - cos
ì lungi! - dalle mie tranquille reti.

Saudade... Senta, amico, sa il significato
di questa parola bianca che come un pesce evade?
No... Mi trema sulla bocca il suo tremito delicato...
Saudade...
(Neruda, da “Crepuscolario”)

..

Ogni tanto amo rivangare nelle opere di Neruda, anche se su questa raccolta (Crepuscolario) ho scritto qualcosa tempo addietro: un “sedicenne” Pablo Neruda che, ispirato chissà da cosa, compose un gran numero di splendide poesie. Sembra impossibile eppure lui scrisse quei versi a soli 16 anni: un inizio pieno di curiosità in un mondo a lui poco conosciuto fino a quel momento. Fu cosa normale per lui  procedere con una certa attenzione, badando ad approfondire quello che poi diventerà il suo terreno di vita, sia reale, che sentimentale. La parte più importante di Crepuscolario, probabilmente la meno conosciuta, è quella centrale intitolata “I crepuscoli di Maruri” (da cui derivò il titolo della raccolta). Lui la spiegò, in seguito, così:
“Nella Calle Maruri n. 513 terminai di scrivere il mio primo libro. Scrivevo due, tre, quattro poesie al giorno. Alla sera quando il sole tramontava, davanti al balcone si svolgeva uno spettacolo giornaliero che io non perdevo per nulla al mondo. Era il tramonto del sole con un grandioso accumularsi di colori, con zone di luce, con ventagli immensi di arancione e di scarlatto..”
Ho provato ad immaginare lo scenario: si, qualcosa di grandioso, ai nostri giorni probabilmente irripetibile, visto come stiamo trattando (malissimo) madre natura..
Mi sono soffermato su questi versi perché il termine saudade ha sempre esercitato una particolare attrazione su me.
Nel gergo comune il significato di questa parola porta da pensare a termini come rimpianto, rimorso. No, non sono daccordo con queste terminologie: penso semmai ad altro..

Ad esempio mi piace  come l’ha descritta il cantante Gilberto Gil..

Ogni  saudade è la presenza dell'assenza
di qualcuno, un luogo o un qualcosa, infine
un improvviso no che si trasforma in sì
come se il buio potesse illuminarsi.
della stessa assenza di luce
Il chiarore si produce,
il sole nella solitudine.
Ogni saudade è una capsula trasparente
che sigilla e nel contempo porta la visione
di ciò che non si può vedere
che si è lasciato dietro di sé
ma che si conserva nel proprio cuore.


Cesaria Evora, in un suo celebre brano (Saudade) la descrive in modo ancor più semplice chiamandola “Nostalgia”. E mi piace ugualmente..

Chi ti ha mostrato
Questo lungo cammino?
Chi ti ha mostrato
Questo lungo cammino?
Questo cammino
Verso Sao Tomé
Nostalgia, nostalgia
Nostalgia
Di questa mia terra, Sao Nicolau
Se mi scriverai
Io ti scriverò
Se mi dimenticherai
Ti dimenticherò
Fino al giorno
In cui tornerai..
Nostalgia, nostalgia
Nostalgia
Di questa mia terra, Sao Nicolau

Neruda la definì – secondo me - in modo (volutamente) vago, una parola “bianca” ..

Saudade ... Senta amico, sa il significato
di questa parola che come un pesce evade?
No... Mi trema sulla bocca il suo tremito delicato...
Saudade... 

In fondo quel che probabilmente più conta è il tremito delicato insito in questa parola quando la pronunciamo, pregno - anche - delle sensazioni espresse dai due cantanti.
Qualcosa di tenero, impalpabile, un’assenza che avvince l’anima, un momento terminato della propria vita che, secondo me, non fa soffrire eccessivamente perché non è un rimpianto o, peggio, un rimorso: è ciò che si è vissuto fin nei più profondi meati del cuore nella piena consapevolezza che ci sono eventi, spesso dolorosi nel loro epilogo, che in seguito fortificano il proprio carattere e lo rendono meno permeabile a certo genere di emozioni.
Fin quando restano tali...

 
 
 
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