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Submergé

Post n°434 pubblicato il 26 Novembre 2015 da Disegnorupestre
 
Foto di Disegnorupestre

Non avrei mai creduto che, anche tu, saresti stata lì...

 

Eppure... Eppure... Ti ho vista.

 

Ed è stato come dimenticare tutto il resto.

 

Che frase ovvia!

 

Che frase scontata!

 

Il mio approccio laico e pragmatico, all'esistenza, mi impedisce di lasciarmi andare a sogni troppo vividi. Certamente, mentirei a me stesso se io non ammettessi di lasciar volare il cuore, e l'anima, a volte. Mentirei a me stesso se non confessassi di commuovermi, ammirando la bellezza della creazione, vivendo l'intensità di un affetto, esprimendo un desiderio profondo.

 

Non sono soltanto studio ed arte militare. Non sono soltanto questo.

 

Sono piuttosto capace di lasciarlo intendere, però. Alle persone alle quali non voglio mostrare altro.

 

Lucido nell'uso delle armi, critico nell'approccio alla conoscenza.

 

Due strade che scorrono, parallele. Io gioisco dell'immagine che proietto sugli altri. Su tutti gli altri che mi sono estranei. Gli uomini, e le donne, che non voglio far entrare nella mia sfera più intima.

 

Avevo studiato, e ripetuto nei minimi dettagli, la mia relazione. L'ho confrontata, ancora ed ancora, con tutte le possibili segnalazioni contrarie che il pubblico, infido, avrebbe potuto portare alla mia attenzione.

 

Avevo risposto, nella mia mente, a tutto ciò che, immaginavo, avrebbe potuto imbarazzarmi. Farmi cadere in contraddizione.

 

Non avevo contemplato te.

 

Non ho mai amato. Nessuna delle donne che mi circondano ha suscitato il mio interesse. Sono troppo giovane. Diciassette anni non è tempo d'amore.

 

Per qualcun altro, forse.

 

Non per me.

 

Ho ascoltato la notizia delle pratiche del mio fidanzamento come se si fosse trattato dell'acquisto di un nuovo abito. Ho accennato, ho ringraziato e sono tornato alle mie occupazioni.

 

Non avevo immaginato. Non avrei mai potuto credere che tu fossi così bella!

 

Un fulmine.

 

Una scarica che mi ha lasciato stordito. Ho dubitato di poter iniziare. Ho dubitato di poter continuare. Ho dubitato di poter concludere.

 

Per la prima volta, nella mia vita, ho sentito un sentimento che ho catalogato come gelosia. Avrei voluto sedere accanto a te, non in cattedra! Avrei lasciato il mio posto a chiunque avesse voluto prenderlo! Che importa! Niente è paragonabile a te!

 

I miei genitori avevano tentato di descrivere le tue grazie, ma io ho pensato che fosse un'astuzia, per rendermi rosea l'idea del matrimonio. Un passo che, per me, non è mai valso granché.

 

Finora.

 

Fino ad oggi.

 

Fino a che non ti ho identificata con quei racconti... Fin che il nostro incontro è stato voluto dal destino.

 

Tu non sai, di me. Non sai.

 

Niente.

 

Vivi beata. E sei splendida. Dio, Anaïs! Come sei bella!

 

Ed io, ora? Ora non mi basto più. Non potrò mai competere con te! Non sarò mai abbastanza!

 

Antoine e Fabien possono restarti accanto. Io, invece, no. Io posso soltanto, e questo fin che non avremo concluso il nostro corso di studi, e tu verrai informata della mia esistenza, sognarti.

 

Fabien mi osservava riservandomi uno sguardo strano. Non sempre, ma, in qualche istante, sì. Amica mia... Ti ama, forse? Tu e Fabien vi amate?

 

Hah!

 

Da parte sua, qualcosa di simile all'amore cova, certamente, nel suo cuore. Credo che abbia notato il mio sguardo, su di te, e che non abbia apprezzato.

 

Antoine è troppo immediato. Attratto da altro. Me ne sarei accorto. A meno che...

 

Un momento...

 

A meno che Fabien non ami te e che tu non ami Antoine!

 

L'eterno inseguirsi dei cuori infelici!

 

A me, onestamente, il piccolo Antoine è parso la pace e la serenità fatte persona... Non si strugge, certamente, per amore! Fabien ha lo sguardo cupo dell'amante incompreso... A volte. Sì... L'ho notato... Qualche secondo... Ma...

 

Tu, invece, eri troppo lontana da me, per permettermi di vedere i tuoi occhi. Mi dicono che sono neri. Neri come la notte. La notte del dieci agosto.

 

Un drappo di velluto nero, infinitamente stellato.

 

Bene...

 

Questo tormento non era previsto. Non nella mia tiepida e pacifica esistenza.

 

Non tra i miei libri e le mie pistole.

 

Sei arrivata. E mi hai sorpreso. Un temporale. Un temporale che si abbatta su un guscio di noce perso nell'Oceano.

 

Sommerso.

 

 

 

 

 

 
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