collinett

blog personale

Creato da collinett2 il 11/05/2009

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

FACEBOOK

 
 

 

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 05 Ottobre 2012 da collinett2
Foto di collinett2

Monsano, l' eco-paese che sfida la CaliforniaBiodiesel e pannelli solari su ogni tetto. «Più di Schwarzenegger e senza incentivi»Il Caso

 

DAL NOSTRO INVIATO MONSANO (Ancona) - L' odore di patatine fritte è intenso, lo senti in tutte le strade del paese. Ma non ci sono fast food a Monsano. Tutto quel «fritto» che impregna l' aria, per la verità persino stuzzicante, vien fuori dai tubi di scappamento delle auto. Roba da non crederci. Sono tutte auto a diesel. Che però vanno a biodiesel. È questo carburante ecologico - olio di colza, di soia, di girasole - che da qualche anno, ogni giorno, muove gran parte del traffico di Monsano e dintorni. In questo paese di tremila abitanti, tra Jesi e Ancona, si sta anticipando il futuro. Qui, bevono biodiesel non solo i mezzi municipali (quattro auto, un minibus e due macchine agricole), ma anche altri cinque o seimila autoveicoli privati. L' unica differenza, fra autotrazione pubblica e privata, la fa il prezzo, determinato dalle accise, cioè le imposte di fabbricazione (come per le sigarette). E così, mentre il Comune è obbligato a comprare il carburante ecologico - diesel addizionato di etanolo - da un' azienda petrolifera, e lo paga 90 centesimi al litro, i privati lo comprano «puro» ed esentasse, in bottiglie da litro, nei supermercati. Dove costa 60 centesimi e non fa in tempo a riempire gli scaffali. In entrambi i casi, risparmiano (e quindi guadagnano) tutti. E in più respirano meglio. Detto in due cifre, ricavate dal nuovo Piano energetico regionale: se il biodiesel sostituisse il diesel per autotrasporto che si consuma nell' intera Regione Marche, ogni anno verrebbero emesse centomila tonnellate di CO2 in meno. E se anche le 35 mila tonnellate di gasolio attualmente impiegate per il riscaldamento fossero soppiantate dal biocombustibile, altre centomila tonnellate annue di CO2 non ammorberebbero l' aria. A Monsano però non hanno aspettato il Piano regionale. Qui, ragionano in termini di ecobusiness già da alcuni anni. Non solo per le auto, ma anche per gli edifici pubblici e privati. La riduzione di inquinamento ed emissioni di gas serra è considerata «obiettivo politico primario» dai giorni della Grande Paura, vent' anni fa, per colpa di una gigantesca contaminazione da cromo esavalente. E per colpa di uno sviluppo circostante che ha risucchiato anche questo piccolo Comune in una delle quindici «Aerca» (Area a elevato rischio di crisi ambientale) d' Italia. Ma in paese hanno scoperto la nuova ecofrontiera anche per merito di un gruppo di ragazzi, che con la cooperativa «MonsanoInforma» - ramo pannelli solari e fotovoltaici - hanno scommesso sull' ecologia come opportunità di lavoro, di guadagno, di qualità della vita. Il sindaco di sinistra Gianluca Fioretti, allora, sulla scia del predecessore Sandro Sbarbati, ha lanciato la campagna «Un pannello solare su ogni tetto». Né più né meno di quel che ha fatto recentemente in California il governatore di destra Arnold Schwarzenegger, con l' iniziativa «Un milione di tetti solari». Anche in questo caso, tuttavia, come per il biodiesel, la vera differenza la fanno i soldi. Schwarzenegger, scrive l' Economist, offrirà 2,9 miliardi di dollari di incentivi, nell' arco di dieci anni, alle famiglie e alle aziende che installeranno pannelli fotovoltaici. Fioretti invece non ha ottenuto, e quindi non può offrire, nemmeno un euro né dallo Stato né dalla Regione. E ha poche speranze anche per il futuro, dal momento che il nuovo Piano energetico delle Marche si limita a «proporre» l' assegnazione di «eventuali» risorse economiche a impianti solari e fotovoltaici. (Del resto, mentre in Italia il limite totale previsto per il fotovoltaico è di 150 Megawatt, in Germania nel solo 2004 sono stati installati pannelli per 200 Mw). L' unico «contributo» sul quale può contare l' iniziativa, e che spiega perché, nonostante il sole, Monsano è meno californiana della Germania, deriva dal cosiddetto «Conto energia»: 46 centesimi che Grtn, il gestore della rete nazionale, paga per ogni kilowatt di energia prodotto da altri soggetti e immesso nella rete elettrica. Sui tetti della scuola Santa Maria, per esempio, frequentata da cento bambini, ci sono pannelli fotovoltaici per 10 Kw. Costo, 85 mila euro. Risparmio annuo sulla bolletta, 17 mila euro. Che per vent' anni (il periodo pagato da Grtn) fa 340 mila euro. Senza contare il guadagno in termini di emissione di CO2 e l' assenza di rischio black out. «Ma non basta, in tema di energie alternative la maggiore spinta dovrebbe venire dal governo e dal Parlamento - dice Fioretti -. Se invece mancano gli incentivi, o addirittura si creano ostacoli tali da rendere il tutto non conveniente, perderemo per strada anche quelli che si sono convertiti al pannello solare sul tetto di casa». Peccato, se l' ecobusiness finisse prima di incominciare. Proprio ora che abbiamo scoperto che l' olio di semi non serve soltanto a friggere il pesce.

Vulpio Carlo

 
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

collinett2andreadialbineashhinpuntadipiedisusannadisperataThe.Black.Swaneclissi72sidopaulzema200Colombina2002lamiaborsarossaviaggiemiraggi74amorino11
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963