Un blog creato da mitomarcomane il 02/07/2009

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io: due occhi, dieci dita, un'infinità di pensieri

 
 
 
 
 
 

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Sempre provarci comunque!!!

Post n°20 pubblicato il 24 Ottobre 2009 da mitomarcomane
 
Foto di mitomarcomane

 

Eravamo su una spiaggia della riviera adriatica, io e il mio grande amico Jean.

Non distante da noi c’erano tre ragazze piuttosto carine. Durante il pomeriggio avevamo cercato di incrociare il loro sguardo e ci era parso che non fossero maldisposte nei nostri confronti.

Cominciarono a prepararsi per andare via. Non c’era più tempo da perdere.

Posto che nè io nè Jean possiamo essere definiti gente timida, l’approccio rimane comunque una mossa che può rovinare tutto, quindi va fatta in modo decente. Possibilmente senza offendere o mettere in imbarazzo e soprattutto senza manifestare eccessi di stupidità o goffaggine.

Jean  si alzò e disse: “ci penso io: andrò a chiedere se hanno un pettine da prestarmi”. La scusa era ridicola, forse persino fastidiosa per una ragazza (dubito sia molto gradito prestare il proprio pettine ad uno sconosciuto), però qualcosa dovevamo inventarci, subito!

Senza esitazioni, Jean andò da loro. Lo vidi sorridere e gesticolare. Ognuna delle ragazze cercò nella propria borsa. Dopo qualche istante di ricerca, allargarono le braccia. Jean, allibito dall’assenza del pettine, della cui presenza era certo, mancò di qualsivoglia prontezza di riflessi e disse qualcosa tipo: “ah, ok, grazie lo stesso”. Quindi tornò miseramente alla base, cioè da me, distante una decina di metri.

“Bè?”

“Eh, non ce ce l’avevano”

“Ma, idiota, e te ne sei tornato indietro così?”

Jean scosse la testa ammettendo la propria imbecillaggine.

Mi alzai. Ormai la scena era diventata ridicola, il che è negativo fino ad un certo punto. Una figura barbina può, con una certo mix di presenza di spirito, fortuna e autoironia, essere ribaltata a proprio favore, tramutandola in una cosa divertente.

Bene. Andai dalle ragazze con l’idea di presentare un sorriso a tuttidenti e scherzare sull’idiozia del mio amico. Una volta davanti a loro rimasi però, il mix fu di timidezza, goffaggine e balbuzie... e dalla mia bocca uscì un espressivo e imbarazzato:

“ehm...”

Seguito da una mezza parola balbettata che non ricordo.

Al che, ad un passo dal fallimento più totale, l’abbordaggio più goffo di tutta la riviera (e della mia vita!), si trasformò senza alcun merito in un successo totale.

“Dai, siediti” – disse una.

“Chiama pure il tuo amico” – disse un’altra.

Non ci fu bisogno di pregarci...

 

Il fatto è che nella vita le cose spesso vanno male. Altre volte invece vanno a meraviglia, e non si sa perchè, non sempre c’è una ragione prevedibile.

La cosa sicura è che vale sempre la pena di tentare.

Stare seduti sui nostri asciugamani e lasciarle andare via era l’unico modo per sbagliare e dopo il misero naufragio dell’operazione-pettine, un errore ancora peggiore sarebbe stato arrendersi.

Nella vita ci si deve sempre provare, questa è l’unica regola.

E ovviamente non parlo solo di abbordaggi da riviera romagnola.

 

 
 
 
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