Creato da mjago il 09/12/2007

Cioccolata con panna

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Una chiamata non risposta

Post n°58 pubblicato il 06 Agosto 2008 da mjago

"Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi…"
(Proverbio popolare)

Racconto ( inizia al post.57)

La sera in cui Camilla era impegnata a tentare di nascondere il brufolo che le era spuntato sul naso, a qualche chilometro di distanza, un ragazzo armeggiava dentro il cofano di una vecchia Fiat nel tentativo di metterla in moto.

- Irene, prova adesso!
- Corrado niente, si accende solo il quadro!
- Non so che dirti, dai lasciamo stare ti accompagno io in albergo!
- Grazie!
- Vado un attimo in Garage a sciacquarmi le mani.
- Tieni le chiavi, fai presto però che sono in ritardo!
- Tu intanto siediti in macchina.

La macchina di Corrado non era certo una vecchia Fiat. Irene la chiamava l’ “Olimpica” per via dello stemma con i “quattro cerchi” (era un Audi), in realtà , come noi tutti sappiamo, nel simbolo del CIO di cerchi ce ne sono cinque, ma lei non è la tipa che sta a sottilizzare. Per Irene le macchine sono tutte uguali, l’unica cosa a cui fa caso è il numero degli sportelli e quella di Corrado ne aveva solo due. Quando le aveva detto quanto aveva speso per comprarla lei era rimasta sbalordita:

“Hai speso tutti questi soldi per una macchina con solo due sportelli?”

Una volta accomodatasi in macchina, Irene avrebbe voluto accendere la radio, ma non sapeva come fare. Corrado sulla sua auto non le faceva toccare mai nulla, nemmeno l’alzacristalli elettrico. Prima di combinare qualche danno, pensò che fosse meglio lasciar stare. Tirò fuori il suo portacipria dalla borsetta e iniziò a sistemarsi il trucco.
Irene studiava lingue, e quell’estate aveva trovato un buon posto stagionale come portiere di notte in un albergo della sua città, erano solo due mesi di lavoro che però gli avrebbero permesso di mettere da parte qualche soldino. Stava insieme a Corrado da due anni, una relazione serena senza particolari problemi.
Quella sera, però, Corrado era abbastanza scocciato, ma cercava di dissimulare il suo disappunto come meglio poteva. Quando Irene l’aveva chiamato perché la macchina non partiva, lui si era immediatamente precipitato da lei, convinto di liberarsi in pochi minuti, invece era passata più di mezz’ora. Con la scusa di lavarsi le mani, si era allontanato ed entrato nel Garage di Irene, frugò disperatamente nelle tasche dei suoi jeans, sicuro di avere con se il cellulare, ma purtroppo per lui si sbagliava!

“ Porca miseria lo devo aver lasciato in macchina!”

Si avvicinò al lavandino del garage, aprì il rubinetto e mentre si sciacquava le mani cercò di tranquillizzarsi.

“Devo stare calmo, ora l’accompagno in Albergo, torno indietro, ritarderò al massimo di un quarto d’ora”

Il cellulare di Corrado si trovava effettivamente in macchina, più precisamente nel bracciolo porta oggetti sopra il freno a mano e squillò proprio in quel momento:

“Drin, drin, drin….”

Irene si fermò, chiuse il suo portacipria e lo mise nella borsetta. Sapeva dove Corrado metteva il cellulare in macchina. Sollevò il bracciolo e lo vide, era ancora illuminato, con la scritta “Una chiamata non risposta”. Lo prese in mano e pensò:

“ Chi sarà ?”

(continua…)

 
 
 
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