Un blog creato da molinaro il 04/06/2007

Carlo Molinaro

Pensieri sparsi, poesie e qualsiasi cosa

 
 
 
 
 
 

ONE MAN TELENOVELA

Attenzione! Chi volesse vedere le puntate della mia ONE MAN TELENOVELA, tutte in bell'ordine, una per una, in fila, può cliccare qui sulla giocalista di YouTube. Se poi qualcuno ritenesse che tanto lavoro merita un compenso, come gli artisti di strada quando fanno passare il cappello, può mettere le banconote in una busta e mandarmele: via Pinelli 34, 10144 Torino. Grazie!

 
 
 
 
 
 
 

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Messaggi di Ottobre 2015

 

Burlesque in Turin

Post n°1305 pubblicato il 31 Ottobre 2015 da molinaro

Small summary of a burlesque show in Turin, Italy, on October 25, 2015.
See all the show here

 
 
 

Oceano

Post n°1304 pubblicato il 31 Ottobre 2015 da molinaro
Foto di molinaro

OCEANO

Morrò convinto che non sia l'amare
uno o tanti il problema. Il problema
sono le relazioni, la strana invenzione
dell'umano consorzio. Come dighe o sponde
le relazioni vogliono tenere
l'amore in spazi e limiti, mandarlo
in una direzione, come l'acqua
in un canale. Ma l'amore è oceano,
non si chiude in bacini o condotti,
non serve a fare girare mulini
per la farina, né a irrigare campi
di cereali. Sostanzialmente
l'amore non serve a niente: sta in questo
la sua bellezza che tutto travolge
e fa paura - come la felicità.

 
 
 

Trasloco

Post n°1303 pubblicato il 30 Ottobre 2015 da molinaro
Foto di molinaro

TRASLOCO

 

Abiterai al quinto piano e io

verrò su per le scale e arriverò

un poco ansante alla tua porta. Tu

aprirai e so che sarai bellissima:

più bella della luce giù dai vetri,

più bella della musica del tempo

che addormenta le case, più del ritmo

dei giorni che si perdono: sarai

bella d'una bellezza incontenibile,

quella che non ho mai saputo dire.

 
 
 

Tre immagini

Post n°1302 pubblicato il 30 Ottobre 2015 da molinaro
Foto di molinaro

TRE IMMAGINI

Della tua fica brilla la fessura
come i tuoi occhi, in una buona foto
pubblicata in Met Art: stai appoggiata
a un muro, il capo un poco reclinato.

Cammini lesta e dici «su, pedala!»
al tuo bambino sulla bicicletta,
vestita d'una tuta, in una via
dietro corso Tortona, il tuo quartiere.

Sorridi in piedi al bancone del bar
prendendo dalla cassa le monete
per dare il resto a un cliente che paga
un piattino di roba da mangiare.

Vorrei spiegarti questo: non sei l'unica
a fare la modella, la barista,
la madre e mille cose che si fanno
o non si fanno, nelle vite umane.

Ma tu nelle tre immagini che ho detto
sei uno strappo nella tela grezza
che fingendo realtà vieta ai mortali
l'immensa indivisibile armonia.

Ma tu nelle tre immagini che ho detto
e in tutte le altre immagini di te
sei un taglio che s'apre per un attimo
sulla bellezza vera, che non muore.

Ho avuto io la fortuna d'accorgermene
e sono corso verso te per dirtelo,
per fartelo vedere. Ma non vuoi.
Non vuoi che io mostri a te la tua bellezza.

 
 
 

Un attimo il mare

Post n°1301 pubblicato il 25 Ottobre 2015 da molinaro

UN ATTIMO IL MARE

 

Su un treno per Genova, preso a caso, penso

che amore senza prigionia

è come in quelle fiabe popolari romene

giovinezza senza vecchiaia

e vita senza morte - ci sono

queste cose nelle fiabe romene

ma poi alla fine si scopre l'inganno:

è solo una fiaba.

C'è banalmente il prezzo da pagare,

una faccenda burocratica, di catasto:

giovinezza però poi c'è vecchiaia,

vita però poi c'è la morte,

amore però c'è la prigionia.

Pura follia ribellarsi

a questo regolamento condominiale

del condominio dell'umanità.

 

Su un treno per Genova, preso a caso,

il primo treno che partiva da Torino

quando sono arrivato in stazione,

l'autunno morde nella campagna

come un serpente velenoso le foglie

e le fa gialle. Anche questo è naturale.

Ad Asti in una siepe fiori forse

o forse bacche, non ho fatto in tempo

a distinguere - comunque arancione.

 

E lontane le persone alle quali

non so più cosa dire, non so

cosa spiegare. Guardo le pietre brunite

della massicciata. Ho sempre amato

le pietre brunite delle massicciate dei treni:

le ho amate come donne, come odori.

 

Il vagone è quasi vuoto. Ho scelto il posto

vicino al cesso, in fondo, perché è importante

avere vicino un posto per pisciare, ma

anche su questo non c'è accordo: una volta

una mi disse: non qui sulle ruote,

voglio stare nel centro del vagone.

Su quasi nulla c'è accordo mai fra le persone.

Spesso per fortuna si può transigere,

trovare un compromesso. Ma certe volte no.

 

Certi arbusti sono più verdi di altri,

non so se siano più forti o più stupidi:

l'inverno viene per tutti, è meglio

resistere o precocemente adattarsi?

 

Ho il telefono spento. Forse qualcuno

è in pensiero, forse no. Non lo so.

Ho bisogno di stare da solo. Una volta

non si comunicava così tanto e così continuamente.

Ora sembra di essere

sempre collegati, sempre sotto sorveglianza:

sotto sorveglianza persino i pensieri nella testa.

 

Campi di terre arate, riquadri,

uccelli neri, uccelli chiari, cielo grigio,

boscaglia, sterpaglia, capannoni

e paesi: il treno va verso il mare

ma qui ancora non lo si potrebbe capire.

 

Se sapeste prendere quello che so dare

almeno un poco mi vorreste bene.

Volete invece altro, che io nemmeno

so cosa sia.

Ma sono stanco di questi pensieri:

prendete il vostro buono

da chi ve lo sa dare

e lasciatemi stare.

 

Un sole pallido, filtrato dalla nebbia,

dà ombre tenui, garbate, alle cose.

Io socchiudendo gli occhi mi ci mescolo,

leggero coso fra leggere cose.

Vado a vedere, un attimo, il mare.

 
 
 

Mala Fede Model

Post n°1300 pubblicato il 20 Ottobre 2015 da molinaro
Foto di molinaro

Quarantacinque fotografie della modella Mala Fede, scattate da me a casa mia, le potete vedere con bell'agio CLICCANDO QUI. Godétevele con calma. Il libro che compare in alcune delle foto è il mio L'odore dele gambe delle donne. Anche quello, se ve lo comprate, ve lo potete godere con calma.

 
 
 

Siamo seri

Post n°1299 pubblicato il 14 Ottobre 2015 da molinaro
Foto di molinaro

SIAMO SERI

Da un amore non dico vero perché
«vero» è aggettivo senza verità, ma
da un amore, dico, percepito come amore,
per quanto si trasformi in abbandono
o distanza o rifiuto o ferita o dolore
o perdita, da un amore che senti e sai amore
come puoi desiderare
di liberarti?

Non metterò sordine al mio furore,
non cercherò saggezze, tantomeno
comode fughe per il vostro tedio:
il mio sguardo è la lama del coltello:
la mia è la poesia dell'irrimedio.

 
 
 

Magma

Post n°1298 pubblicato il 09 Ottobre 2015 da molinaro
Foto di molinaro

MAGMA

una donna del cinquantotto
s'arrabbia poi sorride
vuole andare a camminare in un bosco
telefona dietro l'angolo

due ragazze dell'ottantatré
portano entrambe il bambino in bicicletta
senza caschetto
con una parlo e con l'altra non si può

una ragazza del settantadue
facevamo l'amore
una volta con il preservativo
e una volta senza
ma non rimase incinta
è da tanto che non la vedo più

tre ragazze del settantasette
sono state scopate pressoché perfette
ma poi ci si è persi per le strade del mondo

una ragazza del settantasei
volentieri la rivedrei
mi vuole ancora bene
e una ragazza del settantacinque
mi vuole ancora bene anche lei
volentieri la rivedrei

una donna del sessanta
mi ha lasciato tre cassetti
di reggiseni e mutande

una ragazza del settantotto
parla con me
un'altra del settantasei
ci prendiamo un caffè

un'altra ragazza dell'ottantatré
a sedici anni (i sedici anni suoi)
la sverginai
discorrevamo d'arte lungo il Po

una ragazza del novantadue
fa bei disegni ma baci non mi dà
forse ormai pretendo troppo
per via dell'età

una donna del trenta
pare sempre non senta
ma forse invece sì

una ragazza del cinquantasei
fu la prima che baciai
non so se con amore
una del cinquantacinque
l'unica che sposai
non so se per errore
una del settantaquattro
ci feci poco l'amore ma bene

una ragazza del settanta
mi diede il primo vero bacio volante
poi in volo morì

con altre donne d'altri anni
ho seminato gioie e danni
entusiasmi ed affanni

stanotte ho sognato che c'era una festa
di compleanno per un bambino
e c'era anche una messa
e mi coinvolgevano
a dare la comunione
e io la davo
ma invece di dare
pane preso dall'altare
davo frittelle di mela
prese dal banco della merenda
e nessuno s'accorgeva
perché era sacro uguale
ero molto soddisfatto dell'inganno
ben gli sta
a questi qua

poi il prete si avvicinava al bambino
e gli chiedeva: «che cosa farai ora?»
e «niente!» rispondeva il bambino
scuotendo il capo

la vita è magma
la vita è sintagma
la vita è pragma
ma non per me

 
 
 

Il semiridere

Post n°1297 pubblicato il 06 Ottobre 2015 da molinaro
Foto di molinaro

IL SEMIRIDERE

Ciao Nadia
dice un ignoto a un'ignota
nella piazza di Volpedo
e nel breve saluto
c'è quel semiridere,
quel semiridere della Bassa
che mi ha sempre creato problemi.

Salve
risponde Nadia
e anche in lei c'è il semiridere
che io non capisco, il semiridere
che non capisco se importa
o non importa
ciò che si dice,
ciò che si fa:
forse c'è dappertutto,
quel semiridere
c'è in tutto il mondo, ma
nella Bassa pianura
fra Piemonte e Lombardia
io lo colgo di più.

Io sono patologico,
ne sono consapevole:
con tutte le persone
non colgo la misura:
e se guardo una donna
cercando di stimare
il suo per me provare
un ribrezzo o un amore,
fatico a trovare un punto
su una scala graduata:
io sono patologico,
ne sono consapevole.

Però quel semiridere,
quel semiridere
mi ha fatto comunque soffrire
tutta la vita:
non saprò mai se a Volpedo
Nadia e l'ignoto si vogliono bene,
se a uno importa dell'altra
e quanto
e cosa vogliono
salutandosi: non saprò che cosa
c'è sotto il semiridere

- e fin da bambino
quando semiridevano
(o così mi pareva)
un po' gli adulti tutti
io del mondo non ho capito un cazzo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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