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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Credo sia giunto il momento di passare al sabbatico, al periodo che mi terrà lontano dallo scrivere e mi limiterò solo alla bacheca (?). Per quel che valgono oggi i post, i miei quasi 5.000 sono ormai pietre d'inciampo, essi erano improntati all'ironia e alla satira, il materiale non mancava e molti di voi mi chiedevano: "Ma dove kakkio le trovi 'ste notizie?". Ora provate a leggere come faccio io da quattordici anni ormai, e vedrete che le notizie sono di tre tipi: politica, vip che raccontano caxxi loro e cronaca nera a iosa. Scusatemi ma sono al punto critico, sono a star male, poiché sono notizie che toccano il mio spirito e la mia insofferenza, per tali storie di tutti i generi che finiscono drammaticamente e tragicamente. Pertanto, nel ringraziarvi tutti e sperando che vi faccia un "favore" togliendomi dalle scatole, la mia scelta "sabbatica" non ha tempo e spazio: ovvero non so quanto potrà durare e tutto dipenderà dalla mia salute personale: ho i miei problemi da tempo e recepire, somatizzare tutta 'sta robaccia da mane a sera, credetemi, è insopportabile. Tornerò? Scriverò? Voi decisamente mi mancherete e me ne farò una ragione, aspettando la luce che mi manca, il gradimento che latita e le presenze che un tempo, suffragavano la mia presenza quassù. Abbiate pazienza, vedo che ve la cavate e poiché abbia perduto molti amici, so come funziona questo perfido giocattolo. Grazie ancora e....
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Cominciamo male, tante chiacchiere ma la lingua batte dove il dente duole. E' appena iniziata la scuola e un segnale preoccupante, lo cogliamo in un liceo del basso Salento: un gruppo di ragazze si è ritirato nel bagno e per festeggiare l'inizio dell'anno scolastico, ha bevuto vodka contenuta in una borraccia dell'acqua. Tra sorrisi, sorsi e lazzi, purtroppo una quattordicenne si è sentita male ed è stata subito soccorsa dall'ambulanza intervenuta immediatamente ed è stata condotta all'Ospedale di Tricase. "Coma etilico" è stato il referto medico e non è in pericolo di vita. Orbene, sarà un caso limite, un'occasione unica e solitaria, ma sappiamo bene come a 14 anni si possano combinare tante puffanate. Siamo a discutere sui giovani, si pensa a limitare i cellulari, si parla di assistenza necessaria per coloro che siano depressi e poco inclini alla disciplina, ma ora sarebbe il momento per passare ai fatti. Non è poi difficile comprendere quali siano le loro sofferenza: pressione sociale, ansia e depressione, disuguaglianze e mutamenti climatici. Operare su queste motivazione è determinante, questi sono i punti salienti "incriminati" e tutti dovrebbero muoversi in queste direzioni, per dare una mano a questi giovani che non si possono lasciare indietro. La scuola deve essere un luogo sicuro e accogliente, dove i ragazzi possano sentirsi valorizzati e supportati. È fondamentale investire nella formazione dei docenti e nell'aggiornamento dei programmi scolastici. La famiglia svolge un ruolo fondamentale nell'educazione dei figli, offrendo loro affetto, sostegno e un ambiente stabile e infine la società nel suo complesso, deve impegnarsi a creare un ambiente più giusto e inclusivo, dove i ragazzi possano crescere e svilupparsi al meglio. Farsi di vodka a 14 anni non è normale, cadere in coma etilico e impensabile per una ragazzina e spero che le chiacchiere che si facciano dappertutto specie nei luoghi più deputati, vengano immediatamente sostituite dai fatti. Stiamo perdendo tempo con i giovani! Muoversi subito è la soluzione.
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Cinzia Dal Pino, in quel di Viareggio, è titolare di uno stabilimento balneare: la sessantacinquenne scippata da un clochard, ha deciso di rincorrere il ladruncolo a bordo del suo SUV: ci teneva a riprendersi la sua borsa. La corsa non è durata molto, senza esitare appena l'ha raggiunto, non ha decelerato, l'ha centrato in pieno e dopo la retromarcia, l'ha travolto ancora per due volte, sbattendolo mortalmente contro la vetrina di un negozio. Indi è scesa, ha ripreso la sua borsa e dopo la rabbiosa vendetta, si è dileguata. L'uomo ucciso è un algerino di 47 anni, credeva di averla fatta franca, ma non ha considerato la reazione brutale della donna che era decisa a tutto. La vicenda è passata sotto tutte le telecamere della zona e la polizia, dopo aver visionato i vari video, è risalita alle generalità della donna, procedendo all'arresto: giovedì mattina la Dal Pino comparirà dinanzi al giudice per le formalità del caso. Rischia molto la signora: l'accusa sarebbe omicidio volontario. Dobbiamo pensare che col tempo si giunga a questo modo di risolvere tutti i problemi che oggi sono all'ordine del giorno? Basta un arma, basta la voglia di procedere verso chi ci abbia offeso, rubato, danneggiato ecc.ecc. per vendicarci e riprenderci il maltolto? Già, situazione molto delicata: come si fa a frenare l'ira? Come si fa a sopportare questi che ormai fanno il loro sporco "lavoro" senza se e senza ma? E noi perché dovremmo reagire? Perché non affidarci alle forze dell'ordine per ottenere giustizia e protezione? Quanti interrogativi potrei aggiungere, tuttavia uno solo è il punto che conta: ci si può fare giustizia da soli? Dovrebbe essere lecito in un paese civile, procedere eludendo le forze dell'ordine e intraprendendo la strada più diretta del "fai da te?". A questo dobbiamo arrivare come connotazione generale, della nostra florida e pingue società?
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"Libero nato digitale" è il logo della nostra piattaforma. Nostro perché siamo ospiti e abbiamo la possibilità di esercitare liberamente il nostro hobby: scrivere post, riempire la bacheca, chattare, fare amicizia con i colleghi e tanto altro ancora. Poiché è trascorsa una intera stagione (quella estiva) senza avere alcune segnale di riscontro dalla nostra piattaforma, credo sia giunto il momento di porsi qualche domanda. Tutto è fermo sulla pagina centrale di LIBERO: ultimi post pubblicati alla metà di giugno sono là fermi a indicare una immobilità inspiegabile! La direzione, i collaboratori e tutti coloro che generalmente sono impegnati per il perfetto funzionamento della grande struttura, che fine hanno fatto? Il primo pensiero che abbia catturato l'attenzione dei tanti blogger, è stato: "Molto probabilmente, sono impegnati a ristrutturare l'impianto, stanno provvedendo a migliorare tutto il macchinoso congegno che ci consente di operare al 100% e provvedere ai piccoli inconvenienti che molti hanno incontrato in questi tre mesi di blocchi e malfunzionamenti nei vari segmenti, persino nelle caselle di posta e-mail. Orbene, dovremmo essere ormai tutti a lavoro, noi ci siamo, e loro? La macchina continua ad essere ferma e nessun segnale è rilevabile circa le intenzioni di Libero per quanto riguardi la ripresa a pieno a ritmo. Pertanto chiedo (e non solo a mio nome) se possiamo conoscere le intenzioni della direzione, ovvero, ci sono i presupposti per sapere come e quando saremo a pieno regime? Vorremmo (in altri termini) sapere: "Di che morte dobbiamo morire?". Ci piacerebbe che qualcuno facesse qualche cenno in tal senso. La domanda retroattiva è: "Se Libero è nato digitale, come ha deciso di...morire?". Grazie per ogni attenzione che vorrete rivolgere ai vostri ospiti... all'oscuro di tutto!
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