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E I SOLDI? DOVE SONO FINITI?

Post n°2504 pubblicato il 24 Settembre 2017 da monellaccio19
 

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“Io ho avuto la fortuna di avere tanta solidarietà diretta da parte degli italiani. Però con la gestione di quelle donazioni degli sms si sta dando un messaggio profondamente sbagliato, perché io penso che tante persone in quelle giornate e quelle settimane, intendevano dare un aiuto diretto a quei paesi che vedevano devastati”. Sono parole pesanti queste di Sergio Pirozzi sindaco di Amatrice e se aggiungiamo che la Procura di Rieti abbia aperto un fascicolo sullo strano caso, signifca che qualcosa non sia andata nel verso giusto. Alla fine di Agosto del 2016, dai famosi SMS lanciati per raccogliere fondi da destinare ai paesi colpiti dal terremoto, risultava raccolta la somma di oltre trenta milioni di euro. In un mio post di alcuni mesi fa, citavo questo problema: dove sostano questi soldi? Che fine faranno? Invitavo quindi a vigilare tutti per  seguire il percorso della somma fino alla sua destinazione. Ebbene, Pirozzi sconfortato e ormai stanco delle inutili visite di stato fatte ad Amatrice e in altri luoghi toccati dal sisma, ha denunciato chiaro e tondo  che di quei soldi non è arrivato un euro, anzi, molte somme sono state destinate in altri posti per altri interventi esulanti da quelli per cui noi italiani abbiamo generosamente donato. Allora, diamo alla magistratura la possibilità di verificare, aspettiamo segnali più concreti. Se però verrà fuori che veramente i trenta milioni  o parte della cifra, abbiano preso strade diverse mentre erano gestite dal commissario Errani unico responsabile, allora non solo dovremo inveire contro il governo maldestro e distratto, ma saremo costretti a non fidarci più degli appelli! Desolante questo scenario, se siamo arrivati a questo punto dove la chiarezza va a farsi benedire, vorrà dire che non ci si potrà più fidare più di nessuno. Vorrò vedere poi se al prossimo appello vi saranno donazioni e attestati di generosità a carico dei cittadini pronti a dare una mano. Un'altra brutta faccenda all'italiana purtroppo, se un stato decide di mettersi in questa condizione, vuol dire che non ha più niente da perdere dopo essersi giocato anche la faccia!

 
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