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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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STA CAMBIANDO L'ARIA?
Non tutti i mali vengono per nuocere e spesso, sollevando polveroni piuttosto fumosi e pregni di vizi, malvezzi e stupide trovate commerciali, si evidenziano casi in cui sarebbe opportuno dare una vigorosa svolta. Pare che le wag, le famose modelle, pin -up e giovani donne bellocce desiderose di farsi strada mettendosi in bella vista durante le gare internazionali di Formula 1 e Moto GP, saranno fuori dai famosi preliminari in pista prima delle gare. Sulla scia dell'ormai sempre aperto caso Weinstein, sono tutti a temere denunce, polemiche e dichiarazioni da parte di donne più o meno celebri che abbiano subito attenzioni di vario genere da parte di chi abbia avuto il potere di gestire il loro lavoro. Sappiamo tutti come sia andata nel passato e ancora oggi, vi sono molte donne a rinvangare fatti e avvenimenti boccacceschi di cui siano state vittime: il tempo lontano non conta, basta denunciare (anche con forte ritardo) e i signori di cui venga fuori nome cognome e attività, sono belli che sputtanati. Quindi via le wag e taciamo le coscienze oltre che mascherare opportunamente gli scheletri negli armadi dei tanti che bazzicano piste e gare. Sono convinto che ci sarebbe da scrivere intere enciclopedie sulle molestie e violenze avvenute fino a ieri in quell'ambiente. La paura fa novanta e chi non è sereno nel grande circo mediatico dei circuiti, ritiene più giusto cancellare ogni elemento di discussione. In realtà, erano ben altre le ragioni per cui avrebbero dovuto eliminare già da tempo questa poco elegante e discutibile professione. Le ragioni essenziali sono due: l'uso e l'abuso di donne destinate a fare le reggi-ombrellino e indi poscia, la strumentalizzazione della donna bella in quanto tale. Due ottime ragioni e la soluzione da prendere in tempi non sospetti, era quella di destinare a tale compito, ragazzi giovanissimi appassionati di auto e moto, che provvedessero a tener su l'ombrello per proteggere dal sole o dalla pioggia il campione pronto alla partenza. E no, il ragazzo non avrebbe attizzato gli spettatori, non poteva stare scosciato con tette e culo ben in vista. Perciò la scelta cadde sulle donne, ma no donne qualunque, donne bonazze e disposte e mostrare la mercanzia. Che spregevole atto: un mancato rispetto alla dignità di una donna, non solo strumentalizzare il corpo, ma destinarla al compito di servetta reggi ombrello. Ci mancava solo la pulizia del vetro, il pieno alle vetture e una controllata alle gomme e sarebbero state perfette addette alla stazione di servizio con lavoro dignitoso e vestite di tutto punto. Oggetti, solo "cose" da impiegare per acquisire visibilità nei loro affari. Speriamo che il caso Weinstein resti aperto per sempre, almeno i maschietti porcelloni che abusano, saranno sempre sotto schiaffo!
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