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« UNO NESSUNO CENTOMILAUNA GARA DA EVITARE: TRO... »

I SENSI DI COLPA QUANTO VALGONO?

Post n°2495 pubblicato il 20 Settembre 2017 da monellaccio19
 

 

Non riesco ad accettare nessun senso di colpa che induca una ragazza giovane, bella e mamma, a suicidarsi. Follia che se si insinua in una mente frastornata e costellata da tanti se e molti ma, alla fine prevale su tutti i sentimenti, su tutte le emozioni e porta all'annientamento del proprio io e del proprio corpo. Lei è Anastasia Lysukho, di Novocherkassk (Russia), una ventenne sposata e con una figlia che è stata colta da una pressante tentazione: approfittare dell'assenza per lavoro del marito, per guidare la sua auto. Il coniuge le aveva sempre proibito di guidare la vettura, temeva che la sua imperizia e la sua poca esperienza, causassero incidenti e/o danni. Beh, la povera Anastasia, non ce l'ha fatta, tentata come non mai dal veicolo a portata di mano, ha deciso di guidarlo mettendoci buona volontà e molta attenzione. Purtroppo il destino maligno era in agguato e appena uscita dal garage e percorsi pochi metri, si è scontrata con un'auto proveniente dal senso opposto e dopo l'urto, ha coinvolto altre macchine parcheggiate. Un capriccio che è ha procurato danni per 10.000 euro! La giovane mamma, dopo l'impatto che comunque non le ha causato nulla di grave così come all'automobilista coinvolto, è corsa subito a casa in lacrime, lasciando il luogo dell' incidente. Il dramma covava nella sua mente, la fredda lucidità di quegli istanti drammatici, le indicavano quanto la sua disobbedienza sarebbe costata cara a lei e alla sua famiglia. Non ha avuto molto tempo per pensarci e si tolta la vita colta dai sensi di colpa. La macchina che guidava non era assicurata, quindi maggiore è stato il suo pentimento, una tragedia che forse non avrebbe mai pensato di vivere. Ecco, come dicevo all'inizio, non riesco a pensare che ci si possa suicidare per i sensi di colpa. Una vita non può valere diecimila euro, un marito, una figlia, un famiglia con un futuro ancora da vivere vista la giovane età di Anastasia. Infine, quei sensi di colpa potrebbe viverli anche il marito: le sue proibizioni continue, il suo comando severo e perentorio forse andava esposto con pazienza e buona volontà: è come prendere cattivi voti a scuola e pensare di non ritirarsi a casa per i sensi di colpa! Chissà se il coniuge parlandole, confrontandosi con lei, spiegandole o addirittura guidando accanto a lei, avrebbe potuto farle intendere che sarebbe stato pericoloso. Insomma, la povera Anastasia ha scelto la via più breve per sciogliere il suo sincero pentimento, ha scelto di morire a 20 anni, giovane, bella e con famiglia. Morire così, non è un bel morire. Chissà se il marito avrà i suoi sensi di colpa.


 
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Commenti al Post:
gabbiano642014
gabbiano642014 il 20/09/17 alle 10:56 via WEB
I sensi di colpa non si devono monetizzare.E' proprio in quei definiti sensi di colpa,in quelle mancanze di "essenza" che si creano i vuoti. La causa naturale che viene definita movente psichico è quello che deve essere preso in considerazione:il valore della vita.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 20/09/17 alle 11:47 via WEB
Per lei è stato un duro colpo: se la sua sensibilità l'ha spinta al suicidio, presumo si possa spiegare solo con l'imposizione del marito. Fragile nell'essere, la ragazza era "ossessionata" dall'auto, un bene caro per l'uomo, forse anche preferita a lei stessa. Guidala significa per lei domarla e vincere una partita che l'avrebbe posta al di sopra della vettura. Ecco perché trasferirei al marito una buona parte dei sensi di colpa della Anastasia. Poi il destino contrario ha fatto la sua cattiva parte e non è servito altro per spingerla alla soluzione estrema, definitiva e peggiore.
(Rispondi)
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 20/09/17 alle 10:56 via WEB
Ti auguro una buona giornata Mon...
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 20/09/17 alle 11:48 via WEB
Buona giornata a te Patty.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ALDO il 20/09/17 alle 12:57 via WEB
Una pena infinita. Il suicidio per espiare un errore che a noi sembra banale e che invece per questa mamma-moglie-bambina ha avuto evidentemente il significato di un fallimento di tutta la sua vita. Fallimento così grave che non permette di prevedere alcun miglioramento nel prossimo futuro,alcuna speranza, alcuna via di fuga che non sia il suicidio.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 20/09/17 alle 16:35 via WEB
Curiosa quanto tragica situazione: il danno anche se grave non è poi insuperabile. Se mai è stata fatale la presa di coscienza di Anastasia, il rendersi conto di aver trasgredito è un colpo inferto alla sua voglia di trasgredire. E qui entra in campo la figura del marito: persona temuta, in grado di tenerla sul chi vive con velate minacce, magari pronto anche a essere severo oltre ogni aspettativa. Insomma, ha avuto la fortuna di procurare danni materiali, la pelle l'ha salvata e non ci sono state vittime. Ha temuto la reazione giusta (per lei) del marito. Ecco la classica scena del:"Te l'avevo detto io!".
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ALDO il 20/09/17 alle 13:22 via WEB
Quanto valgono i sensi di colpa? Tantissimo perchè distruggono l'esistenza e distorcono le relazioni. Quando, come in questo caso, il senso di colpa si trasforma in colpa vera e propria e non è possibile rimediare all’accaduto, l’emozione negative invade e pervade tutto tanto che l'autodistruzione sembra l'unica soluzione possibile.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 20/09/17 alle 16:38 via WEB
La gravità dei sensi di colpa, dipendono dalla sensibilità umana e dalla fragilità caratteriale della persona. Non è molto chiara la figura del marito: certo la mancanza della copertura assicurativa ha scatenato il pentimento eccessivo.
(Rispondi)
 
simona_77rm
simona_77rm il 20/09/17 alle 13:30 via WEB
Incredibile! Suicidarsi per un senso di colpa! °.° Forse davvero il marito doveva comportarsi meno severamente e stare più vicino alla giovanissima moglie, fin dai primi momenti della loro vita in comune. Ma con "il senno di poi" non si costruisce nulla...Mi dispiace profondamente per questa famiglia distrutta... *.*
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 20/09/17 alle 16:40 via WEB
Molti punti oscuri in questa faccenda. Temeva il marito? Capiva che questa non l'avrebbe passata liscia? Il danno grave ha scatenato la sua fragilità caratteriale ritenendo irrecuperabile ciò che aveva combinato? Tante domande eppure non certamente così gravi da spingerla al suicidio. Ciao Simo, buona sera.
(Rispondi)
 
lascrivana
lascrivana il 20/09/17 alle 15:04 via WEB
Nulla si può paragonare alla vita umana, penso che il marito alla fine avrebbe capito; in fondo non è il primo uomo che non vuole che gli si tocchi la macchina. Nel mio caso succedeva tutto il contrario: la macchina nuova mio marito preferiva lasciarla a me, e al lavoro si portava la vecchia. Puntualmente io le battezzavo, qualche graffietto qua e la, qualche fanale rotto, insomma niente di grave. Comunque la prima frase con cui esordivo a incidente compiuto era sempre la stessa: Pensa se avessi fatto un incidente mortale e avessi perso la vita, nessun meccanico avrebbe potuto riparare il grande dolo che avrebbe frantumato il tuo cuore!- E lui mi rispondeva -Ne sei proprio sicura?- E io con calma gli spiegavo,che a me della macchina dispiaceva, ma che mi sarebbe dispiaciuto di più se mi fossi fatta male io. Ciao Carlo.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 20/09/17 alle 16:45 via WEB
Questi sono i classici casi in cui l'uomo esordisce: "Te l'avevo detto io!". Ma non riesco ad andare oltre una litigata, alle lacrime, ai soldi che non ci sono ecc.ecc. Niente a che spartire con la morte. Buona sera Laura.
(Rispondi)
 
arw3n63
arw3n63 il 20/09/17 alle 15:53 via WEB
Sempre proibito di guidare? Disubbidienza? Ma cos'era il marito? Un marito padrone? I sensi di colpa possono portare a festi estremi in persone particolarmente deboli con scarsa autostima. Il marito? Mah! Una mano sulla coscienza se la dovrebbe mettere visto che probabilmente ha contribuito ad alimentare i sensi di colpa e non ha mai aiutato la moglie ad avere stima di se stessa, che genere di rapporto c'era tra loro? Vien da domandarselo. Ciao Carlo
(Rispondi)
 
 
arw3n63
arw3n63 il 20/09/17 alle 15:53 via WEB
Gesti non festi:-)
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 20/09/17 alle 16:49 via WEB
Molti punti poco chiari e sospetti. La causa scatenante potrebbe essere appunto, il rapporto tra lei e il consorte: lei sensibile e fragile e lui uomo virile e ferreo nelle sue posizioni. Questo ha pesato molto sul carattere di Anastasia. Ciao Lory, buona serata.
(Rispondi)
 
divinacreatura59
divinacreatura59 il 20/09/17 alle 15:58 via WEB
Alcune persone in anime fragili possono istigare al suicidio.Non condanno la povera donna ma il marito si dovrà far carico di un simile gesto.Buon pomeriggio Carlè e provo compassione per la giovane vittima.Divy.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 20/09/17 alle 16:52 via WEB
Peccato, buttare una vita a vent'anni per una ragione grave ma non risolvibile, è sconfortante. Il marito qualche domanda dovrà pur porsela. Buona serata Divy, smack!!
(Rispondi)
 
molto.personale
molto.personale il 20/09/17 alle 16:04 via WEB
Ciò molto spesso accade quando non vi è un dialogo disteso e sereno in famiglia..bisogna sempre preoccuparsi di far capire che qualsiasi cosa accada tutto è decisamente risolvibile ma è giusto far tener presente che sarebbe meglio evitare certe situazioni che potrebbero arrecare danni..le imposizioni, il voler troppo da una persona non porta mai a nulla di buono e questo è ciò che si è verificato. Buona serata a te amico mio
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 20/09/17 alle 16:53 via WEB
E come sempre, con la tua saggia visione di una vita di coppia, poni l'accento sui probabili lati oscuri di questa drammatica e tragica storia. Una felice serata Grazia.
(Rispondi)
 
mariateresa.savino
mariateresa.savino il 21/09/17 alle 14:38 via WEB
Che pena!
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 21/09/17 alle 17:35 via WEB
Già, che pena e che peso insopportabile la posizione del marito.
(Rispondi)
 
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