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ALITALIA: UN MALEDETTO DEJA VU

Post n°2201 pubblicato il 26 Aprile 2017 da monellaccio19
 

Risultati immagini per alitalia

 

Amo molto il cinema, non sono un esperto, ma la passione per il cinema è sempre viva sin da quando ragazzino i miei mi portavano alla "Casa del Soldato" a Bari: un locale dove potevano accedere solo i militari e familiari. Il bianco e nero era la normalità e seguivo volentieri tutti i generi. Ancora oggi, a parte la passione anche per le nuove produzioni, rivedo spesso anche più volte, tutti quei film che mi abbiano affascinato nel tempo. Insomma, non rivedo volentieri quelle "pellicole" che poco mi siano piaciute. Oggi, mi e ci toccherà vedere un film già visto, più volte pure, e credo che se accadrà ciò che sospetto, saremo ancora una volta a mettere mano alla cassa dello stato (i nostri soldi). Il no al referendum proposto ai lavoratori Alitalia per decidere se essere consenzienti agli accordi piuttosto duri e severi presi al tavolo delle trattative, sembrerebbe una scelta sbagliata e avventata: in un momento di crisi economica, finanziaria e con i livelli lavorativi ai minimi storici, respingere il lavoro anche se a condizioni peggiori rispetto a ieri, è un schiaffo, un sonoro ceffone dato a coloro che non possono e non riescono più a lavorare, anche se siano ancora in età e pronti a rientrare. Credo che essere consapevoli del particolare momento, sia una priorità in questo contesto particolare, per cui, il NO espresso dai lavoratori dell'Alitalia sulla accettazione delle trattative già avviate, sia un insulto bello e buono a prescindere da tutto. Il governo aveva ben ribadito: se vinceranno i SI, si procederà alla riprese della attività e soprattutto all'ingresso di danaro fresco per ripartire alle nuove condizioni. In caso di vincita dei NO, le banche non avrebbero erogato il danaro, il governo avrebbe commissariato l'Azienda e proceduto alla liquidazione o vendita della società ad altre compagnie, la Lufthansa parrebbe interessata. Ebbene la follia ha indotto la maggioranza ad esprimere il proprio dissenso e tutto dovrebbe andare secondo quanto già stabilito prima di degli esiti. Stanno giocando sporco i lavoratori, è una partita a carte già vista, sono anni che è sempre la stessa storia: si arriva al dunque e chiunque segua un po' queste situazioni, verificherà come si ripeta il solito, consunto e vecchissimo film: qualcuno deve mettere le mani ai soldi! E secondo voi chi potrebbe essere? Il colpo di scena è bello che servito: la palla dopo la nuova richiesta dei sindacati espressa subito dopo gli scrutini delle schede, è passata in mano al Governo: "Riapriamo la trattativa" chiedono i sindacati. Nemmeno Jerry Lewis e Dean Martin mi facevano ridere tanto oltre sessanta anni fa. Aprire la trattativa, il gioco prevedibile dei lavoratori: per cui è evidente che abbiano puntato al No sicuri che anche questa volta, come tutte le altre volte scorse, il governo, il buon padre di famiglia, si sarebbe commosso e come accade con i bambini, passerà dalla voce grossa alla fatale comprensione e quindi dai NO decisi e severi, ai NI e alle risoluzioni dove a mettere il danaro come sempre sia accaduto, saremo noi per il carrozzone bacino di voti per tutti coloro che ci "viaggiano" su; insopportabili, ricattatori ed egoisti. Prendono soldi più di tutte le altre compagnie e pretendono di mantenere i loro benefici alla faccia di tutti coloro che abbiano perso il lavoro in anticipo, di quelli che non riescono ad entrare e noi poveri fessi che ancora una volta dovremo aiutarli. Ora basta, anzi vista la protervia, la spocchia di costoro, sarebbe bello se la compagnia fosse ceduta tutta con i suoi miliardi di debiti. Vadano a fare i furbi con i nuovi padroni, vediamo se sono fessi come noi! 

 
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