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IL VITTIMISMO DI 60 MILIONI DI CT

Post n°2608 pubblicato il 14 Novembre 2017 da monellaccio19
 

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Partiamo dal solito vittimismo italiota: se non ci lamentiamo non siamo italiani, se le vicende calcistiche  azzurre  sono finite in malo modo ieri sera, lo sapevamo tutti e se non ne avevamo la certezza, era solo per quel pizzico di speranza che abbiamo nutrito fino al fischio finale dell'arbitro. Piangiamo come Buffon, ci lamentiamo perché in tutte e due le partite siamo stati vittime dei due arbitraggi: un turco e uno spagnolo non sono stati giusti nei nostri confronti. Poi la solita tiritera dei 60 milioni circa di commissari tecnici che vanta il nostro paese: dovremmo tutti sedere una volta per uno in panchina, per esperire le nostre scelte tecniche che non coincidono mai con quelle del CT designato. Questa nazionale sapevamo tutti quanto valesse: sia Ventura, operaio volenteroso, onesto e di livello medio/basso, sia i calciatori della rosa, non sono mai stati all'altezza della situazione. Tutti talentuosi, tutti capaci e tutti bravi; ma la caratura, lo spessore, il carisma dei predecessori, quelli che abbiamo visto all'opera fino a qualche tempo fa, dove è finito? Tavecchio il presidente della Federazione, sapevamo tutti che fosse una scartina messa lì per giochi politici dei veri capi che sono operosi, ma nell'ombra. Questa federazione, questa nazionale, sono uniformi, omologate alla nazione. Vivono gli stessi problemi d'identità, non hanno un profilo definito, non hanno un piano strutturale per costruire in 4/5 anni, una squadra forte e valorosa. Si improvvisa, si procede a lume di naso e alla fine, come tutte le situazioni italiane, quando si arriva al capolinea con un uscita clamorosa dal mondiale che si terrà in Russia nel 2018, non c'è un colpevole, una persona che si assuma la piena responsabilità e dica: "Ho sbagliato e faccio un passo indietro!". Ha sempre funzionato così da noi, è nel nostro DNA e non aspettiamoci altro. Vedrete i balletti, le finte prese di posizione, sarà tutto inutile. Parliamo tutti, siamo tutti esperti, suggeriamo le formazioni, indichiamo chi debba sedere sulla panchina; persino Salvini ha trovato il modo per strumentalizzare questa uscita mesta dal mondiale, attribuendo la colpa ai forestieri, agli stranieri, alla mancanza delle razza bianca e italiana, nei vivai delle società di calcio che puntano solo sugli stranieri  di ogni nazionalità. Forse non ha torto il nostro populista pronto a cavalcare ogni tigre che gli passi davanti: il problema dei vivai, dei giovanissimi sui quali investire, è serio e i risultati si vedono: pochi talenti nostrani. Ma tutte le nazioni europee vivono questa situazione eppure, alcune sono ai vertici del calcio mondiale, vedi Spagna e Germania. Dimentichiamo senza troppi drammi la sberla di ieri sera, la vita riprende, chi ha sbagliato paghi, si tolga di mezzo senza mezzi termini e si proceda con una rifondazione reale e concreta: lavorare sodo per i prossimi anni, impostando una forte squadra e investendo sui giovani talenti. Improvvisare e campare alla giornata non serve a nessuno e guarda caso, vale per il calcio e per la politica: insieme e a braccetto, procedono con profonde similitudini deludendoci giorno dopo giorno. 

 
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lascrivana
lascrivana il 15/11/17 alle 07:13 via WEB
Le uniche partite di calcio che vedo, sono quelke dell'Italia nei mondiali, mi sa che dovrò aspettare il 2022. Rimandiamo i commenti. Buongiorno Carlo
 
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