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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Messaggi di Marzo 2017
La curiosità quando punge, insiste e ci pressa, dobbiamo scovare il perché. C'è chi non ci dormiva la notte per colpa di Tom & Jerry; quante volte, svegli a pensare, a cercar di capire perché proprio Tom & Jerry. Alessia è fantasiosa, creativa, donna intelligente e aperta in tutti i sensi. Sa affabulare i suoi fans, sa attizzarli e sa cosa dire e fare per non perdere la sua visibilità tra click selfiosi e instagram prezzemolini. Tutti a chiedersi allo spasimo perché la Alessia pronuncia spesso e volentieri i nomi di Tom & Jerry: saranno gattini? Saranno cagnolini? Saranno pesciolini? Saranno criceti, tartarughine? Roba da impazzire, non può tenere i suoi ammiratori in sospeso in questo limbo mediatico; azzarola, vuoi dire chi sono Tom & Jerry visto che non sono i personaggi dei cartoni animati? Finalmente la sciagurata si è decisa e ha svelato candidamente chi fossero i due: Tom & Jerry sono i suoi capezzoli, li chiama così per la particolare conformazione anatomica (sic!). Carinamente, come tutti i particolari dettagli che ci riguardano da vicino e intimamente, la bella Marcuzzi, ha avuto la felice idea di chiamarli così. Lo so che non ci dormivate la notte, ma almeno ci siamo tolti un pensiero. Mo' la curiosità è un'altra: chissà come Rocco chiami suo "fratello" nell'intimità? Delfino curioso?
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Durante la campagna elettorale USA, ne abbiamo dette di cotte e di crude su Trump, magari non siamo stati nemmeno teneri perché lo abbiamo giudicato più per il personaggio che per il politico. Ammettiamo che intimamente speravamo in una vittoria della Hillary e pertanto il tycoon l'avremmo solo ricordato per le sparate dette durante i comizi elettorali. Poi le elezioni le vinse, sorridevamo e ne parlavamo con sussiego e moderazione, tendevamo più a tranquillizzare noi stessi che gli interlocutori. Era quello il frangente in cui cominciava a far paura più il politico che il pittoresco personaggio. Ora siamo passati al pieno esercizio delle sue funzioni presidenziali e non c'è più spazio per le perplessità e le riserve: siamo a dover veramente preoccuparci delle sua scelte, alcune (poche) già in cantiere, altre paventate a gran voce per ora. Trattasi di posizioni che ci interessano molto, perché riguardano la politica estera, riguardano trattati mondiali dove sono in discussione temi importantissimi che riguardano la salute del pianeta e la nostra personale, per gli effetti che ne deriverebbero nel tempo se non passassero gli accordi. Siamo in una posizione che oggi si aggrava ancor di più, peggiorerà se i suoi piani saranno attuati nella misura stessa in cui li sventola ai quattro venti, li spiffera a denti stretti come se la rabbia fosse repressa e incontenibile. Quest'uomo è fuori di se, capisce bene il grosso potere che abbia sedendo sulla poltrona dello studio ovale, e spara caxxate come fossero manganellate da dare a destra e a sinistra, secondo chi abbia sui gorgioni in quel momento. Vi avverto: la storia dei dazi al 100% contro la UE in genere, colpirà chi finora abbia piazzato bene la sua mercanzia in America. Allora, vi saranno nazioni come la Francia che potrà essere colpita nel suo celebre formaggio Rocquefort, noi italiani potremo essere colpiti sulla mitica e prestigiosa Vespa che in USA è un must apprezzato, altre nazioni EU potrebbero essere presi di mira sul meglio delle loro produzioni che ben si attestino sul suolo americano. Non vi sono ancora leggi e norme in tal senso per ora, tuttavia conosciamo ormai molto bene il giullare che minaccia perché chi deve intendere intenda, mostra i muscoli per spaventare e ricondurre a miti pretese gli europei che magari alla notizia dei dazi hanno cominciato a sudare freddo. La sua estemporaneità è tale che al tavolo da gioco non sia facile capire se bluffa o meno, certo è che non spara cazzate a vuoto: quelle che potrebbero sembrare senza un bersaglio preciso e diretto, sono lanciate solo perché sia ben recepite dagli interessati. E' iniziato un gioco al massacro, ebbene che tutti gli stati europei siano attenti e vigili. Il bambino Trump vuole toglierci il pallone col quale giocavamo amichevolmente, perché lui vuole un altro ruolo in campo, altrimenti non gioca più, se ne va e ci porta via il pallone. La sua carne di manzo non ci interessa, non la vogliamo perché imbottita di estrogeni; nonostante la varie assicurazioni, io non ci credo e accerterei ogni carico che malauguratamente arrivasse dagli USA. Insomma, siamo ai ricatti e per ora, a proposito di carne, non ve ne è tanta al fuoco, però conoscendo l'elemento, nel giro di poco tempo vedrete quanta ne metterà a cuocere per...cuocerci. Le graticole caro "Ciuffo Ribelle" rimarranno vuote se aspetti che gli europei cedano. Ora sono io che tremo: e se Bruxelles abboccasse? Che figura di m...a.
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Come spesso sostengo, sono le notizie che vengono a cercarmi, io non faccio altro che selezionarle. Credetemi, ne cestino a centinaia. Codesta è Erika Aurora, pare che sia attrice (sic!) e modella (ahmbè), come tante colleghe sta lì, si agita, lavora, contatta l'agente per sapere le novità e alla fine deve convincersi: come insegna la patrona delle italiane al cazzeggio (la Belen), se non vai in sovraesposizione, non sei nessuna. Allora, con la pazienza e la testardaggine che è prerogativa di queste signorine, Erika non si perde d'animo e trova posti, luoghi, media, giornali e social dove apporre la sua "bellezza". Alla fine qualcosa dovrà pur sortire: questo è nuovo mestiere, non esisteva la trafila che ho citato e con questi presupposti, oggi così funziona! Va bene, però non è abbastanza, è necessario trovare, sapere, il "quid" giustificativo perché si faccia presa; non è sufficiente mostrare belle foto, bisogna chiosare, argomentare perché si sia lì in bella esposizione. Che ti trova l'Aurora per apporre l'azzeccata didascalia sotto le foto? Essendo sarda, lei è tifosa del Cagliari. Non vi racconto come a Cagliari impazziscano appena appreso che lei tifi per la squadra locale, un po' come Marika Fruscio che tifi per il Napoli e come tante altre che pur di dare un senso alle loro foto da book fotografico, indichino una prerogativa tanto per. La domanda quindi nasce spontanea: "Perché le tifose delle nostre squadre di calcio sono tutte bonazze?". Quando vado allo stadio, ovunque segga, mi guardo attorno ma di 'ste belle ragazze non è che ve ne siano poi tante. Quindi, c'è qualcosa che non funziona e la prova è subito fornita: c'è una donna molto nota a Bari che tifi per la squadra locale che milita in serie B. Orbene, questa donna dopo anni e anni di tifo incondizionato, di amore sfegatato per la sua squadra biancorossa, non è mai apparsa, non se l'è filata mai nessuno e non ho mai visto una foto in bella mostra da qualche parte, eppure è tifosa incallita. Allora e concludendo, come funziona? Se non sono bone, non le vogliamo? Oppure è solo una scusa quella del tifo? Voglio giustizia perché anche Genoveffa Laracchia, la nota tifosa del Bari calcio, ha i suoi diritti inalienabili.
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Non sempre fake e bufale sono da cestinare, da criticare, da discutere. Questa si accetta così com'è...punto! Il creatore, il noto cazzaro e bufaloso Ermes Maiolica, ha approntato a modo suo e con spirito collaborativo, questo manifesto invito per l'AVIS. Come notate, interpretando verità ineludibili, ha usato ottimi argomenti, se vogliamo veritiere, per sollecitare le donazioni che come spesso accada e con le stagioni più miti, scarseggiano. L'AVIS dal canto suo non ha potuto sottrarsi dal ringraziare sentitamente il bravo Ermes per l'opera approntata senza commissione specifica e senza compenso. Resta la verità di un manifesto/invito che vuol toccare e sensibilizzare le coscienze: coraggio è tutto vero quel che dice Maiolica, a parte le infermiere che non sono bonazze (???) ci sono veramente vantaggi tramite le varie convenzioni tra l'associazione, le sagre e i ristoranti. Se non ora, quando? Serve sempre sangue, coraggio e...rimbocchiamoci la manica.
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Ho da lanciare un appello. Poiché temo che pochi calciatori abbiano appreso quanto sia accaduto in Guatemala, mi premuro ragguagliarli su un particolare cambio avvenuto in seno alla formazione calcistica del "Deportivo Suchitpequez", una delle squadre che gioca nel campionato guatemalteco occupando posizioni di media classifica. E niente, volevo solo segnalare che da poche settimane la signorina Laura Bariatti (in foto) è stata assunta come fisioterapista della squadra. Di origini venezuelane la brava massaggiatrice ha preso in mano tutta la squadra e pare faccia miracoli con le sue sedute fisioterapiche. Pertanto considerando che il Guatemala sia un paese dove convenga trasferirsi per il basso costo della vita in genere, e pensando ai benefici della Bariatti, se qualcuno fosse propenso o avesse pensato ad un trasferimento, credo vi siano buoni presupposti per avviarsi verso il paese delle meraviglie. Non dite che non vi abbia avvertito.
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