Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi di Gennaio 2018

AVETE VISTO UNA MERLA IN GIRO?

Post n°2741 pubblicato il 31 Gennaio 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per merla


So che porrò una domanda sciocca, ma è importante capire a che punto siamo con i cambiamenti climatici e con le famose leggende metropolitane. Sapete tutti che i famosi giorni "della merla" si riferiscono agli ultimi due giorni di gennaio e il primo di febbraio. Sarebbero per consuetudine, i giorni più freddi dell'anno! Ebbene sono 120 anni che non avviene e noi continuiamo a parlarne. Milano è un esempio eclatante: 120 anni di temperature che nulla hanno a che vedere con le freddissime giornate tipiche invernali. Mah....da me oggi una giornata splendida e accettabile con una buona temperatura. Da voi invece come va? O meglio, la domanda da porre sarebbe: "Scusate, qualcuno ha visto un uccello? Precisamente una merla?".

 
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CHI SONO I BULLI? I GENITORI SPOCCHIOSI

Post n°2740 pubblicato il 31 Gennaio 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per scuola media

 

Quando frequentavo la scuola media, se avessi riportato un sette mio padre mi avrebbe accusato di aver corretto il voto. Pertanto analizzava la pagella servendosi di una lente di ingrandimento per notare eventuali segni sospetti. Altri tempi è vero, ma i voti buoni sono stati sempre un miraggio per chi studiasse poco e fosse svogliato. Non è certamente il caso curioso dei genitori di un ragazzo studente presso l'Istituto Verga di Canicattì (Sicilia) che in sede di esami ebbe a conseguire un nove in una materia mentre, secondo il loro "insindacabile giudizio" avrebbe dovuto meritare un bel 10. Tanta la loro spocchia e sconfinata arroganza, che si sono rivolti al TAR per contestare il nove attribuito e richiedere di modificarlo in un bel dieci! Si può arrivare a tanto? Sì...ci sono arrivati e devo dire che la sentenza li ha smentiti pienamente. Ben vi sta! "Il voto finale di 9/10 si presenta, pertanto, coerente con quelli di ammissione e con quelli conseguiti nelle prove d'esame, tanto più che il voto di 10/10 presuppone il raggiungimento dell'eccellenza in tutte le prove". Giustamente con questa sentenza e prove alla mano, il TAR non ha potuto far altro che rigettare la richiesta dei genitori e imputare loro le spese del processo! Orbene, a prescindere dalla sentenza giusta e argomentata pienamente dalla corte, facciamo qualche considerazione su costoro, su papà e mamma di questo bravo ragazzo: i bulli sono stati loro con questo atteggiamento arrogante e pretestuoso, cosa credono di aver "insegnato" al figlio comportandosi così? Non si sono presi la briga di controllare le votazioni nel contesto dell'esame? Ammesso con la media di 9/10, lo studente ha preso un 10/10 in italiano, 10/10 in matematica, 8/10 in francese, 8/10 in inglese e 9/10 sul colloquio pluridisciplinare. Beh, andiamo su: bravissimo studente, ma la media del 10 non ci sta proprio visto che ci sono due "pessimi" otto che rovinano lui e la famiglia. La coerenza del TAR è mancata ai genitori, lasciano un brutto segno per l'educazione del ragazzo e specie quando sarà più grandicello, per lui cosa potrà significare bullismo a scuola, per strada e in società? E pensare che mio padre fosse certo delle mie "marachelle" : non ho mai falsificato i voti, né in pagella, né sui compiti in classe. Sapevo falsificare bene la sua riverita firma sulle giustificazioni e poi alle superiori anche quelle del vicepreside che era il vero direttore dell'Istituto poiché si occupava di tutto anche di visionare le giustifiche per le assenze. Altri tempi dicevo più su, ma oggi direi che siamo peggiorati, o no?


 
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COME PAGA? CONTANTI CARTA O BANCOMAT?

Post n°2739 pubblicato il 30 Gennaio 2018 da monellaccio19
 

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Ho avuto modo si dirvi, in più di una occasione, quante sorprese ci attendono nel futuro di...domattina. Novità, invenzioni, applicazioni, nuove frontiere per il lavoro giovanile che si apre sempre più alle sfide del terzo millennio. Quante cose, noi ragazzi anziani, dovremo dimenticare, cancellare dalla memoria attrezzi e oggetti semplici, visti tante volte nella nostra vita e destinati a scomparire da un momento all'altro. Sapete cosa sono quelli che vedete: sono cestini generalmente usati in chiesa per la raccolta delle offerte dei fedeli. Passano i questuanti tra i banchi e ognuno se vuole e se può, porge la sua offerta secondo le proprie possibilità. A volte, invece dei cestini, si usano sacchetti di panno pesante con un lungo manico per agevolare le offerte da parte di coloro che seggono in posizione più lontana. Avviene così da tanto e il procedimento è sempre lo stesso.

 Risultati immagini per cestino in chiesa per la questua

 

Abituiamoci a vedere in un prossimo futuro, il nuovo modello, la nuova proposta: un "touchscreen e un lettore di carte di credito contactless", praticamente un POS per le offerte. Offerte da 2, 3, 5 e 10 euro e avvicinando la propria carta di credito al  lettore, la cifra scelta è già...in cassa. Ora per non sorprendere le persone anziane, devote e pie, pronte a rovistare nei loro borsellini alla ricerca degli spicciolini da mettere insieme, gireranno ancora, in contemporanea, i cestini tradizionali affinché tutti prendano atto della nuova condizione e delle diavolerie che nemmeno la chiesa potrà mettere alla porta. La chiesa di Saint-François de Molitor di Parigi, è stata la prima a sperimentare l'orpello e i responsabili dell'iniziativa, assicurano la massima riservatezza, un procedimento spiccio e veloce, per cui conoscendo le abitudini dei francesi, dovrebbe prendere piede la nuova questua elettronica poiché pare che non giri più nessuno con gli spiccioli in tasca. Facciamocene una ragione e adeguiamoci. A Parigi sostengono che se l'esperimento andrà bene, tutte le chiese si forniranno dell'apparato da mettere e presentare nel cestino della questua. Immagino il tempo che si perderà per procedere e il rischio che potrà distrarre l'assemblea, se avvenisse durante le Sante Messe.



 
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MOBILI? BEH...NON ESAGERIAMO!

Post n°2738 pubblicato il 29 Gennaio 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per ingvar kamprad


E' deceduto alla veneranda età di 91 anni il  fondatore, l'anima e il patron assoluto, dell'Ikea. Un uomo semplice, minimalista nelle sue idee, nella sua vita personale e nella sua visione dell'habitat umano. Ha cominciato dai fiammiferi e con questi ha dato "fuoco" alle polveri per stravolgere e rivoluzionare sin dagli anni cinquanta, il mercato dell'arredamento. Una potenza mondiale l'Ikea, una produttività mostruosa estesa in tutto il mondo con un solo scopo: vendere arredamento, mobili per la casa a prezzi bassissimi, competitivi e alla portata di tutti. Beh, scusate, ma il termine "mobili" mi sembra eccessivo: per quel che si intende generalmente, con mobili si indicano manufatti costruiti quanto meno con il legno, sapete quello che si ricava dagli alberi? Bene, proprio quello! Lui invece per mantenere bassi i prezzi non solo disdegna il legno, ma tutto ciò che costruisce è fabbricato con materiali alternativi al legno. Ovvio che i prezzi siano bassi, non c'è nemmeno l'ombra di una "scheggia" derivante da un...albero! Mi direte: meglio così, non si abbattono gli alberi, evviva il rispetto per la natura. Giusto, tuttavia la qualità del mobile è appena sufficiente per definirlo tale e spesso sono venuti meno articoli venduti in centinaia di migliaia di pezzi perché difettosi e/o non consoni per sicurezza e garanzia. Non si sono mai tirati nell'accettare le loro responsabilità e bisogna dare atto che siano stati sempre corretti nelle loro funzioni. Sono morte anche persone per la qualità e soprattutto, per l'ingegnosità appena sufficiente nel progettare alcuni componenti. Vabbè, la gente sa, deve sapere quel che compra e non v'è nessuna remora. Vale sempre il detto poplare: "Come spendi mangi!". Un'ultima cosa: se gli ecologisti godono per gli alberi risparmiati dall'Ikea, gli animalisti dovrebbero sollevare una protesta per tutti i tarli che muoiono di fame nel mondo a causa del legno mancante nei milioni e milioni di pezzi venduti dal colosso svedese. Chi arreda con l'Ikea sappia che non c'è legno e quindi i tarli muoiono senza speranza. Meditate gente, meditate.

 
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UN CAMBIO EPOCALE

Post n°2737 pubblicato il 28 Gennaio 2018 da monellaccio19
 
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Risultati immagini per preghiera del Pater Noster

 

Tanto tuonò che piovve! Se ne parla da tanto: teologi, clericali, laici e quanti abbiano studiato i testi sacri, da tempo esortavano a cambiare quella parte del "Padre Nostro". Una preghiera fondamentale per i cristiani cattolici, una preghiera che Gesù ha espresso per primo e che nei secoli dei secoli, è divenuta la base del cristianesimo: in poche righe c'è tutta la fede, la devozione, la gloria e la lode che si deve a Dio Padre Onnipotente. "...Non indurci in tentazione..." è questo il punto messo in discussione. Come può Dio indurci in tentazione? Perché Nostro Padre dovrebbe tentarci a peccare? Biblisti famosi, teologi molto preparati indicavano la "nota stonata" che poi non passava inosservata. Non è Dio che ci suggerisce il peccato ma il demonio, è Dio quindi che aiuta a uscire dal peccato, è LUI che ci tende la mano per venirne fuori. Finalmente ora si cambia e Papa Francesco non si smentisce con le sue scelte; sono passati tanti Papi, eppure nessuno ha mai preso in considerazione il passo molto noto e discusso non solo in seno alla Chiesa ma anche fuori: quanti fedeli e credenti, recitando il Padre Nostro, avvertivano un senso di disagio per la "provocazione" fuori luogo? Diciamo che i Papi che abbiano preceduto Francesco, non hanno forse voluto toccare la sacra preghiera, hanno avuto timore e si saranno detti: "Chi siamo noi per cambiare una preghiera espressa da Gesù Cristo?". Monsignor Galantino ha dato la buona notizia facendo notare che: "La questione del Padre Nostro non era all’attenzione solo dei vescovi italiani, ma anche di altri episcopati”. Pertanto teniamo presente che quel improvvido "Non indurci in tentazione" viene sostituito con un consono e rispettoso "Non abbandonarci alla tentazione". E' stabilito, è giusto e Gesù non se ne avrà a male. Il tempo è galantuomo e conta solo la fede, anche nelle forme espressive delle nostre preghiere.


 
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