Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi del 03/07/2017

THE DAY AFTER... 1 2 3 PROVA....

Post n°2353 pubblicato il 03 Luglio 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per pulizia del parco ferrari modena dopo il concerto

 

In un luogo vasto dove si sia esibito Vasco, 220.000 persone avranno pur perduto qualcosa? Succede comunque e sempre: sarà la voglia di stare insieme vicini, vicini, sarà che in quei momenti si perda ogni inibizione, sarà  che nella calca non ci si avveda e non si badi, certo è che il giorno dopo, nel momento delle pulizie generali, chi ha provveduto a spazzare tutto ciò che è rimasto sul campo di "battaglia", ha trovato di tutto e di più. A parte i vuoti (a rendere e a non rendere) lasciati sul terreno alla fine delle grandi manovre, l'elenco degli oggetti rinvenuti è ricchissimo e indica di cosa siano capaci di portare con loro i fans di un mostro sacro come Vasco. Ebbene partiamo dalla normalità: 111 smartphone (direi pochini in verità, non vorrei che qualcuno abbia messo da parte qualche pezzo pregiato), 3 tablet, 1200 mazzi di chiavi (questo è un classico), 670 paia di occhiali, 1 rolex submarine in acciaio, 51 carte di credito, 170 scarpe (non è dato sapere se accoppiate e/o singole), 1 pigiama da uomo (giusto, se ha fatto le notti per prendere un buon posto, avrà dormito col pigiama), 2 stampelle (beh, Vasco fa miracoli quando si esibisce), 29 felpe, 2 materassini gonfiabili, 2.000 euro (tra spicicoli e cartaceo sparsi nei vari portafolgi ritrovati), 33 sacchi a pelo, 1 statuetta in legno di Padre Pio e una marea di cappellini,polsiere e bandane. Un bazar vero e proprio, roba che si perde, si lascia momentaneamente e per la foga poi si dimentica, però....c'è un però e qui passiamo all'origanalità dell'oggettistica scordata, persa e/o volutamente mollata: si accettano i 60 reggiseni che molte donne abbiano tolto quando Vasco abbia cantato "Rewind", ma comela mettiamo con le 120 confezioni di preservativi intonsi? E la confenzione intonsa di 12 assorbenti per adulti incontinenti? E infine, i 28 sextoys lasciati sul campo, che senso hanno? Che strani siamo: perchè andare a ficcarsi tra 220.000 persone, accalcate, eccitate e festanti, incontrollabili e prtar con sè questa roba? Capisco le chiavi, gli smartphone e tutta la roba che abbia elencato nella prima parte, ma quest'ultimi accessori vari, specialmente nuovi, perché non riportarli a casa?

P.S. Questo è un lampante e palese esempio di fake o bufala.

 
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LORO NON MOLLANO

Post n°2352 pubblicato il 03 Luglio 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

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Un migliaio di veneziani doc, ieri hanno partecipato ad un corteo per vantare, la loro dignità di cittadini, i loro limiti imposti da una città ormai invivibile e il diritto ad avere una dimensione civile in un contesto che sembra un pentolone dove ci sia di tutto, tranne i veneziani veraci. Partiti dall'Arsenale hanno raggiunto i luoghi più frequentati dai turisti e con uno striscione in testa al corteo hanno dichiarato guerra proprio ai turisti: "Venezia è il mio futuro". Mi spiace dirlo, ma credo che questo coraggioso manipolo di veneziani, nonostante le loro buone ragioni, non caverà un ragno dal buco e dovrà optare per la dura scelta già fatta dalla maggior parte dei veneziani: mollare la città e vivere nelle immediate "periferie". Da anni questi problemi sono attuali, si parla, si discute ma non si è mai giunti a nulla di concreto, accadrà lo stesso anche oggi. I veneziani devono decidere quale deve essere la loro economia di base, la loro redditività ha una solo fonte: il turismo e l'indotto. Detto questo si può procedere a ristabilire ordine e compostezza, vivibilità e rispetto per chi ci vive. Ormai i cittadini residenti a Venezia si contano sulle dita ed è evidente come la maggior parte abbia fatto le sue scelte discutibili o meno. Tutte le abitazioni (la maggior parte) sono divenute alberghi, pensioni e una marea di Bad&Breakfast, non c'è un palazzotto, uno stabile che non sia stato adattato. Le visite mordi e fuggi che vorrebbero evitare sono proprio quelle che danno i maggior introiti e magari i peggior problemi; i locali sono tutti negozi di souvenir e cianfrusaglie diverse, ristoranti, pizzerie, pub e mangereccio in genere. Ovvio che gli affitti e le locazioni siano alte, è alto il flusso, è alto il consumo, è alto il costo della vita. Le grandi navi bianche dei croceristi non smetteranno di passare davanti a S.Marco: pagano un dazio per quel pseudo inchino e se vietassero il passaggio, le navi non farebbero più scalo nella città lagunare.  E' vero, Venezia è patrimonio dell'umanità, sotto l'egida dell' Unesco è protetta: per ora si occupano d'altro e nel tempo non credo che possa cambiare molto. I veneziani non possono lamentarsi molto anche se ne hanno ben donde: gli affari là in città, li fanno tutti, sono tutti implicati nei servizi e nelle offerte commerciali, quindi raccontiamola giusta. Se il manipolo avrà la forza di convertire tutti gli altri concittadini a rinunciare al reddito del turismo (sia quello che sia) allora decidano se stare dentro al business o meno. Due piedi nella stessa scarpa non si possono tenere. Io sono pronto a riconoscere che la situazione generale possa precipitare da un momento all'altro, ma loro i cittadini devono dire esattamente cosa vogliano fare da grandi. Provassero a chiudere la città!

 
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ADDIO A PAOLO VILLAGGIO

Post n°2351 pubblicato il 03 Luglio 2017 da monellaccio19
 

Risultati immagini per paolo villaggio 2016


Addio Paolo, te lo devo, te lo meriti perché in fondo sei stato me, sei stato un italiano vero, genuino nelle tue interpretazioni. Come Sordi, hai rappresentato un pezzo di storia italiana e anche se enfatizzavi, accentuavi, ogni nostra minima mania, ogni piccola ossessione, eri veramente uno di noi. Ognuno si riconosceva, fosse operaio, impiegato, padrone, politico, tu lo raffiguravi come lo vedevi, cioè com'era esattamente. Te ne vai a 84 e con l'amarezza che in tanti si siano scordati di te: non ti cercavano, non ti chiamavano e tu ne soffrivi un po', ma con la tua solita cinica ironia, alla fine dicevi: "Non me ne frega più di tanto". Addio Paolo, i tuoi film resteranno nella storia del cinema italiano, magari non per gli snob da salotto radical chic, ma per gli italiani veri, quelli che si sono sempre riconosciuti in te.

 
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