CARICO A CHIACCHIERE

Una recente indagine eseguita in rete e sui social, ha posto sotto la lente di ingrandimento giovani dai 16 ai venticinque anni per comprendere quali orientamenti avessero in particolare, per cibo e tipo cucina. Considerando le "porcherie" che spesso e volentieri i ragazzi mangino fuori casa, vi parrà strano che vi sia un segnale in controtendenza: ovvero, il 55% di 1500 giovani tenuti sotto osservazione, è orientato verso la cucina della nonna. Anzi, al di là del mangiare e del cibo classico, emerge un dato ancora più significativo: i nonni sono i referenti preferiti dai giovani in genere. Fatemi compiacere per questo elemento visto che si parli di nonni e di nonni "moderni" per la loro predisposizione alla vita attuale, digitalizzata e vissuta anche in rete. I nonni sono ampiamente preferiti per essere sempre pronti verso i nipoti, credetemi non è per quella paghetta magari data sottobanco, ma sono scelti per la pronta disponibilità al dialogo, al confronto teso per sfruttare la saggezza e ricevere eventuali consigli utili. Prediligiamo quindi il rapporto costante, continuo con i ragazzi, non ci dispiace e non dispiace nemmeno a loro. Ci scelgono anche perché spesso i genitori, occupati entrambi, non hanno molto tempo da dedicare loro e i ragazzi, come ben sapete, non sono abituati alla pazienza, vogliono tutto e subito e quando non trovano riscontri immediati in famiglia, puntano altrove senza reticenze. Pertanto i nonni sono una sponda ideale: un buon 64% li preferisce perché sanno tirare su i nipoti nel momento della necessità e la nonna in particolare, è sempre pronta a perdonare tutto e infine, quei manicaretti che fanno scordare i Burger King, i Mac Donald's, le friggitorie, i pub, i cinesi, i kebab e tutto lo scibile immaginabile; beh fatemi dire che non è una indagine "ad capocchiam" e mi permetto confermare tutto per esperienze dirette: da noi i nostri nipoti mangiano bene, sanno quel che mangiano e trovano ciò di cui abbiano bisogno sempre e per ogni evenienza. Mi do una bella pacca sulla spalla...anzi ora la vado a dare anche sulla spalla di mia moglie!

Saprete che Alfonso Signorini sia direttore di due riviste: il settimanale "CHI" ormai attivo da anni e il nuovissimo "SPY" nato un mese fa per affiancare "Chi", ma con un taglio editoriale molto più ficcante, pruriginoso e gossipparo. In fondo, come le tante riviste in commercio, se non si è originali nella proposta, pungenti nella forma, si finisce per non dire nulla di nuovo, nulla di interessante e ci si confonde nel pentolone della noia e delle news farlocche. Ieri, sul primo pomeriggio, ha cominciato a serpeggiare in rete una notizia bomba lanciata da "SPY": Signorini è una vecchia volpe e in questo lavoro se non ha le carte in regola, rischia di perdere il lavoro. Ebbene, grazie a degli indizi raccolti in giro da qualche bocca amica che racconta presunte verità, pare che la Tatangelo e il D'Alessio stiano per lasciarsi. Una vera bomba, uno scoop che se vi fossero riscontri precisi e attendibili, concederebbe molti punti al settimanale berlusconiano. Ma per lanciare una notizia, bastano pochi indizi? Per essere corretti e informare debitamente un lettore, è sufficiente avanzare sciocchezze? So che i lettori bramino questo genere di colpacci: vivono per questo e non so spiegarmi perché. Pertanto se Signorini azzarda, è perché non è importante che la notizia sia vera, ma è importante la gratificazione di aver scritto pr primo una notizia bella grossa, fresca e... falsa. Va bene, ma se dopo alcuni giorni la notizia fosse smentita, chi l'ha pubblicata che fa? Si vergogna? Se ne frega? Si nasconde per non farsi vedere in giro? Allora, che tra i due vi siano problemi non è un segreto, che la Anna abbia tenuto a precisare proprio l'altro giorno che tutto fili perfettamente tra lei e D'Alessio, è anche un modo di fare che metta a tacere momentaneamente la ridda di voci ma che non  taccia affatto le voci sospette. Se prendessimo l'esempio eclatante di Belen, a quest'ora saremmo fuori di testa e ben cotti sulla graticola del gossip. Pertanto e concludo, non vi riporto nemmeno i cinque indizi che farebbero ridere Poirot e i suoi colleghi storici, ma del resto, non ci interessa più di tanto quel che succederà tra i due, invece, assodati i fake delle notizie fasulle magari create anche con la partecipazione dei diretti interessati, accertati i modi di fare che senza alcun rispetto per etica e morale dell'informazione, si trasformino in scoop esplosivi, la domanda nasce spontanea: perché i lettori, i diretti fruitori di questo mercato assurdo teso a prendere per i fondelli coloro si interessino delle notizie vomitate giornalmente dalle riviste specializzate in gossip, non si rendono conto di come siano strumenti di "consumo"  nelle mani di questi pseudo giornalisti subordinati ad altri interessi e pronti a pubblicare con tanto di foto manipolate, che gli asini volino? Che Belen sia pronta a farsi monaca se De Martino non si rimetterà con lei? Oppure che la Naike Rivelli, grazie alla sue foto nude e plastiche, lavorerà in un grande circo visto che con gli animali a riposo, siano aumentati gli spazi da riempire?