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Messaggi del 18/11/2017

IL DE PROFUNDIS E' SERVITO

Post n°2616 pubblicato il 18 Novembre 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per carta stampata quotidiani


Non occorrono sfere di cristallo e veggenti patentati, questa previsone la potrebbe fare anche il mago Otelma e...ho detto tutto. La fine annunciata già da tempo della carta stampata, dei quotidiani, è solo questione di tempo. Non avremmo bisogno di prove, ma quanto accaduto ieri è un caso palese di come una notizia in anteprima, battendo sul tempo la opportuna e immediata informazione cartacea, possa giungere più veloce attraverso il web. La morte di Riina, sarà perché accaduta ad un orario improprio per una testata giornalisitica, è avvenuta alle 3.37 e la rete subito ha battuto la notizia diffondendola immeditamente: chi ha aperto i giornali già sapeva ed era abbastanza informato. Fatte fuori le fonti a che servirebbe leggere un quotidiano? E' vero, ci sarebbero gli approfondimenti ma sempre per la stessa ragione, leggerli su carta sarebbe come leggere/ascoltare un profeta che guarda...all'indietro! I bilanci delle società editrici di giornali sono impietosi nel confermare quanto il loro passo non riesca a mantenere i ritmi di web, tv, radio: tempi non sopportabili e pure veloci nel recepire una notizia, la pubblicazione fatalmente allarga i tempi e giunge in ritardo. Dovranno riciclarsi nel prossimo futuro, la situazione è destinata a divenire inostenibile per loro e a comincare da me che sono il loro peggior nemico, sfoglio tutto il cartaceo in rete. Presumo lo facciano già in tanti e le vendite calano così come cala la fonte essenziale di sostentamento: la  pubblicità. Ancora un segno maligno del nostro tempo, della nostra dilagante e inesorabile tecnologia. Eppure sembra ieri quando la mattina, prima di andare al lavoro, si passava dall'edicola e fidelizzati come al supermercato, manco la bocca dovevamo aprire e avevamo sotto braccio il nostro bel pacco di qotidiani, almeno quelli che ci interessavano e che l'edicolante sapeva a memoria. Ora, basta un tablet, uno smartphone e senza avere tanta "carta" da portare sul posto di lavoro, siamo ugualmente pronti per avere sottomano tutto ciò che ci informa. Sono dispiaciuto per i lavoratori (tutti) dell'editoria, mentre non lo sono per alcuni giornalisti che dovranno riciclarsi diversamente per raccontare le loro balle e i loro scoop da mercato rionale. Ci voleva un "de profundis" per capirlo?

 
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OCCUPARE PER COSA?

Post n°2615 pubblicato il 18 Novembre 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Virgilio occupato (Jpeg)


Sapete cosa irritino di più? I pretesti, le scuse e gli argomenti per mettere su una bella occupazione e non farsi intimidire nemmeno da una minaccia di sgombero da parte della polizia. E' durata parecchi giorni l'occupazione del Liceo "Virgilio" di Roma, un continuo trattare per giungere ad una conclusione, ma i fighetti non hanno mollato: troppo bello fare casino e soprattutto non fare lezioni. Andiamo dai, se vogliamo prenderci per i fondelli va bene, ci possiamo convincere e la chiudiamo qui, ma se almeno una volta qualcuno di voi ha provato a fare un occupazione, allora sa benissimo di cosa intenda parlare. Ogni scusa è buona, ogni pretesto va sfruttato. Questa è una regola non scritta ma tacitamente osservata sin dagli inizi anni sessanta. Bastava una buona scusa, trovare il capopolo, magari intruppato in movimenti giovanili politicizzati, e il gioco era bello che preparato. La maggior parte, nonostante il capo della piccola rivoluzione si sgolasse per enfatizzare e rendere legittima l'occupazione, tutti gli studenti implicati, se ne fregavano e facevano i loro comodi. Ebbene, non è cambiato molto da allora, passa il tempo e i problemi sono sempre gli stessi, anzi, peggiorano se pensiamo alla libertà immensa di cui godono i ragazzi oggi, specie i "goden boys" che hanno tutto e non hanno conosciuto le uniche due sigarette che compravamo sfuse dal tabaccaio (una Nazionale senza filtro e una Esportazione con filtro solo 20 lire)  e che servivano a far fumare una comitiva di una mezza dozzina di persone: "Oh, fammi fare due tiri". In quella scuola è accaduto di tutto nei giorni dell'occupazione: due grossi petardi fatti scoppiare nel momento più affollato davanti all'edificio che hanno preoccupato molto per il forte botto: polizia allertata immediatamente, preside agitata e alla fine, il solito (genitore) presidente della "Associazione dei Genitori" ha ribadito: "Tranquilli non è successo niente, un paio di petardi, una goliardata e basta!". Ecco, quello non manca mai: il genitore testa di cazzo c'è sempre. La scuola l'hanno ridotta malissimo: danni gravi alle strutture, alle aule e alle suppellettili. Roba da paura, a parte l'immondizia e il casino lasciato dappertutto. Infine, giusto per non farsi mancare nulla, se noi 50 anni fa potevamo permetterci una bella e ricca pomiciata con una lei riottosa per ovvi motivi, nel liceo "Virgilio" hanno scopato alla grande un lui e una lei e il film girato (purtroppo) ha fatto il giro della rete! Allora, che facciamo? Chiudiamo come sempre gli occhi perché so' ragazzi e si divertono oppure vogliamo tornare a render la scuola, nonostante i tanti problemi, la palestra di civiltà che tutti dovrebbero rispettare? A noi, dopo alcune ore o al massimo un paio di giorni, ci venivano a prelevare no i poliziotti, ma i genitori: se penso alle mazzate che io abbia preso per questi gesti politici (cortei compresi), avrei bisogno di pagine e pagine per raccontare. Questi invece, hanno dalla parte i genitori che li coccolano e li legittimano per fare ciò che non dovrebbero. E' vero, ci sono problemi, ma oggi al contrario di ieri, si discutono, ci si relaziona e si evitano le menate di un tempo ormai passato. Protestate pure ragazzi,  ma cambiate registro: i danni, le  porcherie e tutto quanto accaduto nel "Virgilio" li paghiamo tutti tranne voi e i vostri genitori pronti a coprirvi anche se tiraste una sedia in testa ad un prof. "Dai Carle'...so' ragazzi!".

 
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