CARICO A CHIACCHIERE

Parliamo del famoso sporco difficile, di quelle macchie che non sempre è facile lavare mettendo l'indumento sporco in lavatrice. Sapete benissimo quanti e quali prodotti siano ostinati e difficili da rimuovere, non vi annoio elencandoli perché siete più preparati di me, tuttavia, c'è una grande industria, la "Panasonic" che si è presa la briga di studiare attentamente tutte le sostanze riottose ai lavaggi in lavatrice e quindi avviare la ricerca proprio su quelle più ricorrenti e difficili da rimuovere. Per l'India, dove le salse al curry sono composte da coriandolo, curcuma e cumino, il problema dello sporco specifico causato da queste sostanze, è tale da richiedere più attenzione da parte dei produttori di lavatrici. Questo è il lavoro svolto dalla Panasonic e con i risultati ottenuti, ha approntato una nuova macchina specifica per eliminare direttamente le macchie del sugo più popolare in India. Visto il successo ottenuto, la grande azienda non si fermerà qui: per il mercato cinese la macchia più ricorrente, è quella delle salse a base di soya, pertanto per quel mercato ci sarà la lavatrice apposita destinata a combattere le difficili macchie che fanno dannare le donne. Funziona così: c'è un tasto specifico che appena premuto, riscalda l'acqua ad alte temperature con una velocità sei volte meno della media. Se si stanno preoccupando per ogni angolo del paese, per noi penseranno a far sparire le macchie di ragù, delle fragole, ciliege, sangue, inchiostro di biro, ecc.ecc. Ho parlato con mia moglie, le ho riferito della sensazionale scoperta e....mi ha detto che non le interessa il prodotto: lei sa come fare, e pare che tutte le casalinghe del mondo sappiano come si faccia. Sono rimasto basito, ammutolito e scettico, mi chiedevo se mi prendesse per i fondelli. Ci ho pensato su e mi sono convinto che forse è la Panasonic che ci sta marciando. Mah...sto pensando a cosa potrà inventarsi per le macchie dei popoli africani che non mangiano nulla, no per non sporcarsi, ma perché non hanno niente di cui nutrirsi e quindi niente macchie per loro.

Ho letto sul blog di una carissima amica, un post molto bello sulla solitudine. Ecco, per associazione di idee e senza togliere nulla alle argomentazioni di Giovanna, mi permetto chiosare su questa notizia che ho colto al volo. L'unico essere vivente nella foto in alto, è la cara signora Catherine Bloemen una vispa ottantaseienne belga che vive a Bruxelles con oltre 20.000 peluche, piccoli ninnoli, giocattolini ecc.ecc. Una passione partita oltre 65 anni e mai sopita, una voglia di circondarsi di tantissimi amici per tutta la casa: non v'è stanza del suo appartamento che non contenga parte dei suoi peluche e dei suoi giocattoli. Oggi Katherine vive da sola, ha perso il marito e i figli, non ha più nessuno e non esce più di casa, si dedica con passione e soprattutto tanta voglia, ai suoi prediletti compagni e si prende la briga di pulirli (come accudirli) una volta alla settimana e ancora meglio, cambia di posto a tutto ciò che la circonda. Questo è un modo per non essere soli e non sentirsi tali, avere compagnia inanimata ma reale e presente. Badare a loro è uno scopo, è un modo per sentirsi realizzati e impegnati. Le restano gli amici di cui non sa esattamente il numero, ma invita tutti a portarle, mandarle i vecchi peluche destinati alla spazzatura: per lei sarebbe un piacere arricchire la collezione unica al mondo, avere nuovi amici e preoccuparsi di loro. Catherine da un senso alla sua vita, rendendola speciale e meritevole di essere vissuta. Gli amici, quegli amici, sicuramente non l'abbandoneranno mai e lei non sarà mai sola.