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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Messaggi del 30/03/2017
Come spesso sostengo, sono le notizie che vengono a cercarmi, io non faccio altro che selezionarle. Credetemi, ne cestino a centinaia. Codesta è Erika Aurora, pare che sia attrice (sic!) e modella (ahmbè), come tante colleghe sta lì, si agita, lavora, contatta l'agente per sapere le novità e alla fine deve convincersi: come insegna la patrona delle italiane al cazzeggio (la Belen), se non vai in sovraesposizione, non sei nessuna. Allora, con la pazienza e la testardaggine che è prerogativa di queste signorine, Erika non si perde d'animo e trova posti, luoghi, media, giornali e social dove apporre la sua "bellezza". Alla fine qualcosa dovrà pur sortire: questo è nuovo mestiere, non esisteva la trafila che ho citato e con questi presupposti, oggi così funziona! Va bene, però non è abbastanza, è necessario trovare, sapere, il "quid" giustificativo perché si faccia presa; non è sufficiente mostrare belle foto, bisogna chiosare, argomentare perché si sia lì in bella esposizione. Che ti trova l'Aurora per apporre l'azzeccata didascalia sotto le foto? Essendo sarda, lei è tifosa del Cagliari. Non vi racconto come a Cagliari impazziscano appena appreso che lei tifi per la squadra locale, un po' come Marika Fruscio che tifi per il Napoli e come tante altre che pur di dare un senso alle loro foto da book fotografico, indichino una prerogativa tanto per. La domanda quindi nasce spontanea: "Perché le tifose delle nostre squadre di calcio sono tutte bonazze?". Quando vado allo stadio, ovunque segga, mi guardo attorno ma di 'ste belle ragazze non è che ve ne siano poi tante. Quindi, c'è qualcosa che non funziona e la prova è subito fornita: c'è una donna molto nota a Bari che tifi per la squadra locale che milita in serie B. Orbene, questa donna dopo anni e anni di tifo incondizionato, di amore sfegatato per la sua squadra biancorossa, non è mai apparsa, non se l'è filata mai nessuno e non ho mai visto una foto in bella mostra da qualche parte, eppure è tifosa incallita. Allora e concludendo, come funziona? Se non sono bone, non le vogliamo? Oppure è solo una scusa quella del tifo? Voglio giustizia perché anche Genoveffa Laracchia, la nota tifosa del Bari calcio, ha i suoi diritti inalienabili.
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Non sempre fake e bufale sono da cestinare, da criticare, da discutere. Questa si accetta così com'è...punto! Il creatore, il noto cazzaro e bufaloso Ermes Maiolica, ha approntato a modo suo e con spirito collaborativo, questo manifesto invito per l'AVIS. Come notate, interpretando verità ineludibili, ha usato ottimi argomenti, se vogliamo veritiere, per sollecitare le donazioni che come spesso accada e con le stagioni più miti, scarseggiano. L'AVIS dal canto suo non ha potuto sottrarsi dal ringraziare sentitamente il bravo Ermes per l'opera approntata senza commissione specifica e senza compenso. Resta la verità di un manifesto/invito che vuol toccare e sensibilizzare le coscienze: coraggio è tutto vero quel che dice Maiolica, a parte le infermiere che non sono bonazze (???) ci sono veramente vantaggi tramite le varie convenzioni tra l'associazione, le sagre e i ristoranti. Se non ora, quando? Serve sempre sangue, coraggio e...rimbocchiamoci la manica.
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