Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi del 11/05/2017

LA SITUAZIONE E' GRAMMATICA...MA NON SERIA!

Post n°2228 pubblicato il 11 Maggio 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per firma anche tu per l'abolizione del piuttosto che...

 

E parliamone ancora, tanto non costa nulla e magari...un aiutino può servirci, può indurci a prestare maggior attenzione al nostro linguaggio. Innanzi tutto c'è una tendenza innegabile che a creare precedenti linguistici errati, siano i settentrionali: sarà perché siano unti, sarà perché siano eleganti anche nelle espressioni dialettiche (no dialettali), appena sparano una perla lessicologica poco corretta, entra di diritto nel linguaggio corrente di tutti. Per esempio: se a furia di ascoltare nella dialettica altrui un passaggio come: "Non c'è problema..." dovremmo già demandare all'Accademia della Crusca, il senso e la correttezza di quel intercalare. "Detto ciò"....ecco come si possa ancora estrapolare da un discorso, da uno scritto, un altro piccolo e poco digeribile "fuori campo". Libri che richiamino alla correttezza della lingua italiana e i suoi più ricorrenti strafalcioni oppure inserimenti poco corretti sotto il profilo sintassi, nel tempo recente ne sono stati scritti tanti: molti professori, molti studiosi della lingua italiana ci richiamano a restare sul binario della proprietà linguistica nostrana. Anche in campo politico, alcuni anni fa, vi fu un tentativo (andato a vuoto) di organizzare una commissione "ad hoc" per stabilire i fenomeni che da oltre un ventennio inquinano benevolmente la nostra madre lingua. In fondo la Crusca non ha poteri per entrare a gamba tesa legalmente, può solo suffragare o meno se "petaloso" possa entrare di diritto, dopo un certo periodo di tempo, nel dizionario italiano. Insomma, spesso si sbaglia (Berlusconi: sovvèrtere), Bossi (gabina) oppure i notissimi e diffusi "Un'attimino", "Quant'altro" e il "piuttosto che" che arricchiscono il nostro linguaggio corrente. L'ultimo che ho citato, il diffuso " piuttosto che", già nel 2002, veniva criticato dalla Ornella Pollidori Castellani: "...prima o poi scomparirà dal nostro lessico corrente...". Macché, indarno è passato il tempo, l'uso è ormai radicato e pochi comprendono (tante persone famosi ne fanno ampio uso) come sia errato inserirlo nel linguaggio: "Per Ferragosto perché non vieni con me a fare una breve, intrigante e intensa vacanza, piuttosto che rimanere a casa con tua moglie?". Ecco questa frase detta da Belen ad un marito infoiato, sarebbe corretta o no? L'avverbio piuttosto, combinato con che, assume la funzione della comparazione, ossia, preferiresti me o tua moglie? Mentre "piuttosto che..." è locuzione  intesa come disgiuntiva e sospensiva che lascia addirittura l'interlocutore che ascolti, in attesa che si finisca la frase. Pertanto, eliminiamo questo intercalare e sostituiamolo con un oppure, ossia, una semplice  ma sufficiente "O". 

 
 
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TARTASSATI'S KARMA

Post n°2227 pubblicato il 11 Maggio 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per tasse e balzelli vari

 

Non voglio affliggervi parlandovi di tasse, all'atto pratico, basterebbe già il carico esistente, tra i più gravosi in Europa se non fossero indirettamente proporzionali ai servizi corrisposti. Ne parliamo da anni ormai, oggi addirittura pesano sulle nostre spalle i carichi della "bella vita" degli anni '80 di craxiana memoria, i famosi anni rampanti, la famosa "Milano da Bere". E ne stiamo bevendo di amaro olio di ricino per quelle spese allegre, per le ruberie perpetrate a quattro e sei mani come pianisti impazziti e irrefrenabili. Oggi siamo ancora alti, debito su debito e si va avanti tassando e tartassando, come irresponsabilmente fatto dai governi che allegramente si susseguono. Vabbè, andiamo avanti anche se la rabbia ci divora sempre quando si discuta di questo insanabile problema. Parlavo di paraculi l'altro giorno, accennavo a questi fenomeni del nostro tempo che aumentano sempre più: siamo tutti paraculi, io per primo e lo dissi: sono paraculo per vocazione. Molti invece sono per necessità e tanti, ma tanti italiani, lo sono per scelta mirata e convinta: "per vendetta". Ancora una volta, nel 2016 i redditi inferiori vengono attribuiti ai commercianti, mentre i redditi maggiori ai notai. Spiegare perché, mi sembra superfluo: i primi hanno molte più possibilità per eludere o ridurre le tassazioni pertinenti alle loro attività, i secondi invece, sono costretti alle fatturazioni inevitabili. Generalizzo e mi sembra giusto rammentare che non tutti i commercianti evadano e non tutti i notai siano in regola. Insomma, se ognuno di noi potesse portare in detrazione tutti gli scontrini fiscali delle proprie spese anche minute   e giornaliere, certamente la redditività media dei commercianti salirebbe paurosamente. Non vi sarebbe più quella evidente evasione di cui oggi si parli: del resto scusate, ma i miliardi puntualmente evasi ogni anno e sottratti alle casse dello stato, da qualche parte devono pur arrivare, o no? Quindi, passando ad un principio d'equità, se aumentassero le entrate per l'erario e se si sconfiggessero gli evasori parziali o totali, avremmo una consistente  diminuzione  del carico fiscale, o no? Nel 2016 gli abbonati della Rai sono aumentati di 5 milioni e mezzo, cioè l'anno scorso abbiamo avuto un bel nutrito numero di utenti in più rispetto all'anno precedente. E' un caso oppure pensate veramente che siano tutte utenze nuovissime? Andiamo su, sapete come siano stati sgamati questi paraculi che fino al 2015 non si sognavano nemmeno di pagare, nonostante possedessero 4/5 televisori a casa. E facciano attenzione coloro che abbiano dichiarato di non avere nessun apparecchio tv in casa, perché chiedendo di non pagare sulla bolletta Enel il canone, ora saranno facilmente beccati. Io pago la tv da 50 anni, dal mio primo apparecchio tv comprato appena messo su casa! Da 113 euro siamo passati a 90 euro per quest'anno, gli onesti avrebbero diritto a pagar di meno l'anno prossimo se per il 2017 ne verranno fuori ancora un bel po' di persone che evadano il canone? E se funziona così, perché non sperare anche per le tasse? in più saremo a pagarle e meno pagheremo! Ipse dixit Renzi sulla scorta dell'esperienza canone Rai.

 
 
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