Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi del 14/10/2017

NEL CAVO ORALE...INFERNALE

Post n°2546 pubblicato il 14 Ottobre 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per SALA D'ATTESA DI UN DOTTORE


Sono trafile che bene o male e  più o meno, facciamo tutti. L'odiosa attesa per una visita presso una struttura pubblica, oppure lo studio del medico di base, o ancora lo studio di uno specialista. Persone diverse per censo e cultura: c'è chi attacca discorso per non farsi pesare l'attesa, chi prende una rivista stropicciata dai precedenti lettori, chi nervosamente fa avanti e indietro rompendo le scatole a chi già è nervoso di suo, insomma, una bella e varia compagnia aspettando il proprio turno. Non andavo dal dentista da un bel po': sapete che oggi i dentisti mandano su "What's up" gli inviti: "Ti ricordo che sono 16 mesi che non provvedi alla pulizia dei  denti. Che faccio ti aspetto?". Un modo evidente per dire: "A' Carle', se non incasso non mangio". Sembrerebbe premura professionale la sua, ma in realtà è solo in attesa di soldini. Ho la "fortuna" (sic) di avere molti amici tra medici e professori, caratterialmente sono sempre pronto a fare il compagnone, quello del ciao e delle pacche, quindi, avendo riscontrato che per una serie di ragioni sia venuto  meno al mio classico appuntamento con l'amico dentista, ho replicato con un lapidario: "Fatt' akkia'!". Sarebbe "fatti trovare" in barese! Non l'avessi mai fatto, dopo 16 mesi mi sono ritrovato in un girone dantesco: erano le 14.30 quando sono entrato in una caverna dove non c'era nessuno ad...aspettare.


Vaccata

 

Roba da pazzi, mi sentivo venire meno. Mi sono accasciato su un...dente (ricordo solo che fosse un comodo  premolare, scelto per evitare un canino...scomodo), e ho chiamato lui (il criminale) e quella racchietta dell'infermiera. Appena giunti e aiutato a riprendermi, la prima domanda che ho posto è stata: "Non voglio nemmeno pensare allo studio che abbia messo su tuo cognato!". Fa il ginecologo!?!?!?


 
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SCUOLA E BUONA CONDOTTA

Post n°2545 pubblicato il 14 Ottobre 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per voto in condotta a scuola media

Quanto lo abbiamo temuto quel sette in condotta, faceva paura più di un quattro in un'altra materia. Eppure, giovani intemperanti e irrequieti, nonostante la preoccupazione di trovarselo difronte in pagella, abbiamo fatto del nostro...peggio a scuola per meritarlo. Nell'ambito delle medie nulla di eversivo e grave: gli sfottò, gli scherzi atroci, le sottomissioni imposte ai più indifesi, i gestacci, le palline di carta lanciate con la biro Bic svuotata del refill, senza tappo superiore e tramutata in una piccola cerbottana, insomma, ragazzate che spesso potevano lasciare il "segno" agli impulsivi abituati più alla scuola della strada che a quella istituzionale. In Italia abbiamo la pessima  abitudine di discutere verbosamente le leggi, le norme e le disposizioni emanate dall'alto. Giuste o sbagliate che siano, ormai ci hanno abituato a respingere ogni proposta. La spiegazione è semplice: tutto ciò che si impone per decreto, per circolare e per ordini che vengono da Roma, sono decisi, accolti e proposti da persone che non sono mai state vicine alla gente comune, alle persone normali, quelle che formano la società in cui ci muoviamo e agiamo. Non sanno un kakkio di cosa parlino, di cosa si apprestino a decidere: formulano una norma, una legge e tutti ne discutono lassù nelle sedi istituzionali; tecnici, esperti, sociologi, filosofi, ministri, mai nessuno che chieda alla gente in strada cosa ne pensi. Parlo di scuola e di due disposizioni prese recentemente, creando un bel fronte di discussione: genitori e presidi, tutti a criticare e a contestare le decisioni prese dall'alto. La scelta è quella di far rientrare a casa i ragazzi della scuola media, solo se sono accolti all'uscita da un genitore o chi ne fa le veci. Se ciò non avvenisse, la scuola sarebbe perseguibile per "abbandono di minore". Non vi dico le proteste: certo ci sono genitori che accolgono i figli all'uscita per tanti motivi, ma sono tantissimi i ragazzini che non abitando lontano, rientrano da soli e magari in gruppo come spesso avviene. Noi a nove/dieci anni altro che da soli, rientravamo pure tardi perché ci attardavamo a fare due tiri: o al pallone o alla sigaretta comune e condivisibile. L'altra menata è l'abolizione del voto di condotta che potrebbe inficiare l'ammissione dell'alunno agli esami, così come sia sempre stato. Un sette, un sei, non sarebbero considerati e quindi possibilità di accedere anche in presenza di un voto poco conciliante con la buona condotta. Beh in questo caso, la discussione è diversa: molti non ci stanno, vogliono quel maledetto voto perché con i tempi che viviamo, senza voto, ne approfitterebbero i bulli, i teppisti, i violenti e coloro che della scuola abbiano altre concezioni. Questa è una bella e vera battaglia: rinunciare al voto terribile in condotta e dare spazio a rischi paurosi e incontrollabili, o non alienare la classe e i ragazzi con un voto che pregiudicherebbe anche gli esami? Le discussioni sono ancora in corso, fatte le leggi e come sempre accade, nelle sedi istituzionali sono pronti a rivedere e a correggere. Ma porcaccia la miseria, vi costa tanto confrontarvi prima con la gente per strada? Quanto tempo e danaro si risparmierebbe se così fosse?

 
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