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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Siamo a Roma e nel piazzale del museo Maxxi, è stata posta un'opera dell'artista Monica Bonvicini. Stiamo parlando di una toilette semplicemente affascinante: le pareti esterne come quelle interne, sono grandi specchi, dove la gente si intrattiene scattando selfie in quantità industriale. Chi entra nel nostro...cesso (perché di un moderno vespasiano stiamo parlando), trova la magnificenza di una toilette piccola, ma comprensiva di tutto il necessario: dal water al lavandino, dallo specchio alle apparecchiature automatiche e necessarie per la carta igienica, fazzolettini e soffioni per asciugarsi. Insomma una esperienza da vivere come se si fosse a casa: pulizia, igiene e comodità per godere di un servizio ad hoc. Gramellini del ”Corsera”, nella sua rubrica accenna alla bontà dell'opera, ma nel contempo pone domande fondamentali: serve per i turisti e i loro dannati selfie...personali, visto che negli specchi esterni si riflettono le loro immagini, oppure a coloro che usando la struttura interna, si specchiano mentre provvedono alle loro necessità, chiedendosi con l'ansia che li possiede: “E se dovessero vedermi mentre sono al cesso?”. Preoccupazione inutile, poiché da fuori non si vede niente e da dentro non si vede fuori. Quindi, “cui prodest?”. O meglio, uno scopo fondamentale sarebbe che tutti i fruitori non sporcassero come fanno a casa loro e chi entrasse non deve pensare che chi sia appena uscito prima di lui, abbia imbrattato e fatto scempio come spesso accada nei bagni pubblici. Saremmo capaci quindi di rispettare codesto scopo che farebbe di noi umani un popolo civile e rispettoso?
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Gli abusi e i maligni gesti perpetrati a danno delle donne che viaggiano sui mezzi pubblici (bus e metro), sono all'ordine del giorno. Un gruppo di studenti dell'Istituto Europeo di Design (RM), ha ideato una pochette che viene lasciata apposta sui sedili dei mezzi e ovviamente, chi la trova e la apre per curiosare, trova all'interno un biglietto scritto da una “vittima”, un oggetto casuale che la donna magari teneva per le mani per darsi un contegno e inoltre, un biglietto da vista rosa che indica l'associazione e l'iniziativa dei ragazzi: “Che c***o guardi?”. Una domande chiara e diretta che si vorrebbe tanto porre a chi volutamente e insistentemente, pone sotto “attacco” la vittima. Gambe scoperte stando sedute a causa di una minigonna, toccate e strusci imbarazzanti quando in piedi, si viaggia in vetture piene di gente e tanto altro ancora che non è il caso di riportare in questo post. Lo scopo dell'iniziativa è evidente: sensibilizzare le coscienze, avvertire e allarmare tutti, chi chiede aiuto anche con un sguardo o con un richiamo, spesso non viene considerata, tutti presi dai fatti loro e pochi si lasciano coinvolgere anche per paura di ritorsioni. Pertanto ancora una iniziativa per fronteggiare situazioni difficili e delicate, le donne sono sempre vittime di questi dannati problemi e spesso c'è da combattere la “naturale” indifferenza di che vede e...gira la testa dall'altra parte.
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Se ritenete sia un frigorifero, vi sbagliate! Sono primizie: ciliegie sul mercato a prezzi molto alti. Saranno anche definite “oro rosso”, ma comprarle significa proteggerle a caro prezzo. Quindi osservate bene, avete dinanzi ai vostri occhi una semplice ma solida ...cassaforte per contenere i gioielli di famiglia!
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Giovedì sera su RAI 1, Bruno Vespa "linguetta" lasciva e sfuggente, nella serata di "Porta a Porta", ha discusso di aborto con sette personaggi maschili e...BASTA! Ovvero, per parlare di un problema femminile, in questa dannata società patriarcale, dove gli uomini comandano e le donne subiscono, si discute di aborto senza coinvolgere una donna. Evidente ha ubbidito a ordini giunti dall'alto come stia facendo puntualmente da quando si sia insediato il governo Meloni. Strana combinazione, ma prenderne atto molto probabilmente, non serve a nulla. Questa è la nostra TV e la sua governance è ormai pienamente al servizio di chi comanda il paese. Che spessore, che lucidità, che cazzata!
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Marina Brambilla è il nuovo rettore della “Statale” di Milano. Dopo tante fumate nere, la sua elezione con 1,651 voti, è una realtà ineludibile. Dopo oltre cento anni dalla sua fondazione, la “Statale” milanese, può vantare una donna a capo del rettorato. Una conquista che inorgoglisce le donne e gli uomini che hanno sempre creduto in quella parità professionale che unisce unità di intenti professionali, egualitari e speculari. Una dura battaglia tra colleghi candidati, durata diversi giorni e la fumata bianca finalmente, conclude la corsa per la poltrona ambita nell'ambito dell'università milanese. Con una esperienza ventennale, la Brambilla è professoressa di linguistica tedesca e ha ricoperto incarichi nell'ambito dell'istituto, agendo sui servizi didattici e proponendo nuove misure per favorire l'ammissione di studenti, creando la "no tax area" fino a 30,000 euro per l'ISEE. Un'apertura che consentirà a molti di accedere agli studi senza incorrere in tassazioni assurde e inibitorie. Il suo programma per i suoi prossimi sei anni di rettorato, è molto rivoluzionario: aperture e nuovi percorsi che potranno dare un'ulteriore spinta non solo agli studenti, ma anche ai docenti e ai dipendenti della “Statale”. Una donna finalmente e un speranza per tutte le donne che aspirano sempre a traguardi ambiziosi e competitivi. Pazienza occorre e alla fine i risultati non vi tradiranno. Complimenti e in bocca al lupo, signora Brambilla.
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