Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi di Aprile 2017

IL BIGINO SI O IL BIGINO NO?

Post n°2204 pubblicato il 28 Aprile 2017 da monellaccio19
 
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Caro vecchio "Bignami" compagno inseparabile e utile in tante avventure scolastiche. Chi non si è mai servito del piccolo ma ricco libretto contenente tutto ciò che poteva servire in occasione di un compito in classe? Non ebbe una cattiva idea il professor Ernesto Bignami (professore di lettere) quando nel 1931 ideò con grande genialità il "riassunto" per antonomasia, breve conciso e compendioso di ciò che ogni studente dovrebbe sapere a menadito su ogni materia. Eppure i vuoti, le lacune erano ricorrenti, un nome, una data, un avvenimento storico potevano sfuggire proprio quando si era lì impegnati a svolgere un compito. Oggi i "bigini" sono editi anche da editori diversi e se moltissimi anni fa le materie riportate erano poche, oggi c'è un bigino per tutti. I grillini hanno recentemente sostenuto la proposta di uno studente e del suo prof che chiedono di ammettere il  bigino scientifico per l'esame di maturità allo scientifico. Una proposta che potrebbe aiutare molto gli studenti in seno alla prova scritta di matematica, ma subito il buon editorialista del Corsera Gramellini ha contestato l'uso del bigino poiché abbia rivisto attraverso il suo uso, un ritorno al '68, al livellamento omogeneo degli studenti e ancor di più, rievoca il tanto discusso 6 politico. Gramellini pensa alla meritocrazia, pensa al valore degli studenti e non accetta che si mettano tutti sullo stesso piano. Mi sembra una argomentazione giusta e oggi, lontani dal quel famoso contesto degli anni sessanta, dovremmo puntare a qualcosa di più pregante per quanto riguarda la preparazione degli studenti. Non dimentichiamo gli strafalcioni che si sentono in giro, in tv e addirittura in sede di esami universitari quando su normali e basilari regole di sintassi, caschino giovanotti pronti alla laurea...certo no in italiano. C'è chi invece, non sia d'accordo con Gramellini e perora l'uso generale del bigino:  uno studente sottoposto all'esame di maturità, vive un periodo drammatico e stressante, studia molto, dorme poco ed è fatale che al momento opportuno in sede d'esame, sia poco lucido, mente confusa, una formula che si conosce bene ma in quel momento non sovviene; un annebbiamento della memoria è possibile e quindi perché non aiutarlo concedendogli l'uso del bigino scientifico? Inoltre, se vi fosse veramente tutta questa perfezione esasperata, si dovrebbero eliminare i vocabolari di greco e latino, anzi si eliminino tutti, anche quello di Italiano e così chi avrà più cartucce da sparare, avrà vita facile. Mah, credo che la funzione sia diversa: per le lingue (italiano, greco e latino) la ricerca è circoscritta alla parola, all'etimo e al significato, pertanto un uso meno invasivo e più selettivo, mentre il formulario scientifico, è bacino molto più ricco di formule e tanto utile da poter consentire una risoluzione di un problema magari avendo studiato poco e/o lo stretto necessario. Una formula o la si conosce perché studiata molto profondamente, oppure non la si ricorderà mai. Per cui cari amici, che facciamo diamo torto ai grillini e a coloro che sostengono l'uso del libretto malandrino, oppure come sostiene Gramellini i ragazzi ne devono fare a meno per capire chi sia bravo e chi no? Chi merita o meno? Io usavo il bigino solo per cercare la famosa prova del nove! Kakkio non mi è mai entrata in testa, non l'ho mai usata come credo la maggior parte di voi. La prova del nove...tsè!

 
 
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QUESTI FANTASMI

Post n°2203 pubblicato il 27 Aprile 2017 da monellaccio19
 
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Risultati immagini per napoleone bonaparte

 

Due casi a distanza di pochi giorni potrebbero insospettire, specie se poi sono avvalorati da professionisti nel campo dei...fantasmi! Il caso di Lucca sorprende non solo perché Napoleone o meglio il suo fantasma, sia stato avvistato da comunissime persone insospettabili, ma anche per l'intervento di una squadra di ghostbuster. Non mi risultava nemmeno che esistesse una società "National Ghost Uncover" italiana, perché dopo aver visto il celeberrimo film Ghostbuster del 1984, mi sono fatto tante risate che alla fine del film mi dissi con convinzione: "Carle', stai sereno, non esistono i fantasmi e men che mai quegli sgarrupati, divertenti casinisti, cacciatori protagonisti del film". Ecco perché il nutrito manipolo che comprende 102 tecnici provenienti da tutta l'Italia, si è subito recato a Lucca per indagare e analizzare i posti e i luoghi dove sia apparso il fantasma del...basso corso Napoleone. Pare quindi che dal 2015 il Bonaparte sia stato avvistato per cinque volte e in particolare nei pressi del Palazzo Ducale e della statua che rappresenta la Elisa Bonaparte, sorella del big Napo e principessa di Lucca e Piombino. Orbene, il particolare che abbia intrigato tutta la squadra, è che Elisa sposò tale Felice Baciocchi irretendo fortemente il fratello. Quindi lui si aggira da quelle parti proprio per saldare il conto con la sorella disubbidiente. Comunque la squadra ha raccolto dati e testimonianze per studiare attentamente il fenomeno. Faranno sapere e io aggiungerei: "Fate presto che stiamo tutti in pensiero!". L'altro caso, riguarda il famosissimo castello di Zavattarello in provincia di Pavia.Occupa una posizione in altura da dove si domina tutta la vallata, è solido oltre ogni aspettativa e resta un baluardo massiccio in cima alla collina. In questo castello pare che si aggiri il fantasma di tale Pietro Dal Verme da cui prende il nome il maniero fortificato: la famiglia Dal Verme ha abitato sempre lassù è stata la loro dimora poiché erano i signori della zona. Pietro era stato promesso in matrimonio alla Chiara Sforza (signori di Milano) una unione combinata per mera opportunità politica. Lui non volle sposare Chiara, fu arrestato dagli Sforza per l'offesa arrecata e in seguito liberato grazie all'intercessione di un tal Federico da Montefeltro. Appena libero, Pietro sposò Cecilia del Maino che lo amava moltissimo e i due, non vissero felici e contenti perché la povera donna morì dopo pochi anni, lasciando solo il povero Dal Verme! E Allora?Toh...ricompare Chiara e lo sposa, quindi obiettivo raggiunto dagli Sforza che ci tenevano all'unione con la famiglia Dal Verme. Finito Carlè? Macché, tempo di sistemarsi che il povero Pietro morì avvelenato da Chiara che si era legata al dito lo sgarbo e quindi la vendetta fu come non mai, un piatto mangiato freddo! Per cui il castello di Zavattarello che è ancora attivo nel senso che si svolgono feste, riunioni conviviali e tutto ciò che deve avere un ottimo contesto come cornice, resta infestato a giusta ragione dal fantasma di Pietro con buona pace e divertimento (?) degli ospiti che conoscono la storia travagliata di Pierino. Ora suggerisco al nobile uomo/fantasma, di tener fede al suo nome e come Alvaro Vitali tiri un brutto scherzo (alla Pierino) una volta per sempre agli ospiti. Tanto poi arriveranno anche là i famosi ghostbuster italiani. 

 
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MODA INOSSIDABILE

Post n°2202 pubblicato il 26 Aprile 2017 da monellaccio19
 
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Risultati immagini per jeans Prps sporchi di falso fango

 

Una volta, quando per noi ragazzi possederne uno era come stare sull'Olimpo, esisteva un solo marchio e poi...il vuoto: Levi Strauss, il blue jeans per eccellenza. Nuovo di zecca, o usato al mercato delle "pezze vecchie", magari sdrucito e un po' sporco, era il trend, il "pantalone" da possedere perché visti indossati dai nostri miti oltre oceano. Quanti da allora ne abbiamo indossati e nel tempo, quante etichette sui nostri sederi in alto a destra tra i passanti della cintura: Lee, Carrera ecc.ecc. il tempo non conosceva soste e ancora oggi, il jeans (la parola blue è servita solo all'inizio) in tutte le sue forme e i suoi marchi resta un must alla portata di tutte le tasche: mia nuora e le figlie li indossano strani e stracciati, mio figlio non lo riconosco quasi quando indossa giubbotti e jeans griffati e nei colori più strani. La moda è questa e nessuno si sottrae ai suoi dettami. In rete, a proposito di jeans alla "famolo strano", sono apparsi quelli sporchi di fango. Beh mi sembra giusto, ormai dopo averle pensate tutte, mancavano quelli sporchi di fango; ora aspettiamo quelli proprio dei cow boys (mandriani) sporchi di sterco e forse la finiremo di perdere tempo per le trovate originali e strabilianti. Sapete quanto costano questi jeans sporchi? 420 dollari! Con un rogito notarile si può fare! La Prps non nuova a queste trovate poterebbe anche spacciarli per sporchi "the orgignal", ma siccome è una società onestà, dichiara candidamente e apertamente che i jeans vengo sporcati apposta in fabbrica. E vabbè, allora ditelo che volete essere mandati affan'cucolo non ora, ma prima di ora! Ma come? Li sporcate voi e vi si devono dare oltre 400 dollari? E' vero, alla faccia di chi piange miseria, stiamo oltrepassando ogni limite accettabile: è come per le borse Balenciaga a 1.700 euro cadauna...se ne cadono due si rompono! Scusate ma siamo proprio fuori target e fuori senno! E poi la rete, apprendendo il prezzo, si scatenò come non mai. Se avessi conservato tutti i jeans che abbia indossato nel mia vita, avrei aperto il mio mercatino personale di "pezze vecchie": li avrei inguacchiati alla meno...peggio e li avrei venduti a  uno euro. Avrei imposto una sola etichetta dietro: "Aggratis"...quasi!

 
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ALITALIA: UN MALEDETTO DEJA VU

Post n°2201 pubblicato il 26 Aprile 2017 da monellaccio19
 
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Risultati immagini per alitalia

 

Amo molto il cinema, non sono un esperto, ma la passione per il cinema è sempre viva sin da quando ragazzino i miei mi portavano alla "Casa del Soldato" a Bari: un locale dove potevano accedere solo i militari e familiari. Il bianco e nero era la normalità e seguivo volentieri tutti i generi. Ancora oggi, a parte la passione anche per le nuove produzioni, rivedo spesso anche più volte, tutti quei film che mi abbiano affascinato nel tempo. Insomma, non rivedo volentieri quelle "pellicole" che poco mi siano piaciute. Oggi, mi e ci toccherà vedere un film già visto, più volte pure, e credo che se accadrà ciò che sospetto, saremo ancora una volta a mettere mano alla cassa dello stato (i nostri soldi). Il no al referendum proposto ai lavoratori Alitalia per decidere se essere consenzienti agli accordi piuttosto duri e severi presi al tavolo delle trattative, sembrerebbe una scelta sbagliata e avventata: in un momento di crisi economica, finanziaria e con i livelli lavorativi ai minimi storici, respingere il lavoro anche se a condizioni peggiori rispetto a ieri, è un schiaffo, un sonoro ceffone dato a coloro che non possono e non riescono più a lavorare, anche se siano ancora in età e pronti a rientrare. Credo che essere consapevoli del particolare momento, sia una priorità in questo contesto particolare, per cui, il NO espresso dai lavoratori dell'Alitalia sulla accettazione delle trattative già avviate, sia un insulto bello e buono a prescindere da tutto. Il governo aveva ben ribadito: se vinceranno i SI, si procederà alla riprese della attività e soprattutto all'ingresso di danaro fresco per ripartire alle nuove condizioni. In caso di vincita dei NO, le banche non avrebbero erogato il danaro, il governo avrebbe commissariato l'Azienda e proceduto alla liquidazione o vendita della società ad altre compagnie, la Lufthansa parrebbe interessata. Ebbene la follia ha indotto la maggioranza ad esprimere il proprio dissenso e tutto dovrebbe andare secondo quanto già stabilito prima di degli esiti. Stanno giocando sporco i lavoratori, è una partita a carte già vista, sono anni che è sempre la stessa storia: si arriva al dunque e chiunque segua un po' queste situazioni, verificherà come si ripeta il solito, consunto e vecchissimo film: qualcuno deve mettere le mani ai soldi! E secondo voi chi potrebbe essere? Il colpo di scena è bello che servito: la palla dopo la nuova richiesta dei sindacati espressa subito dopo gli scrutini delle schede, è passata in mano al Governo: "Riapriamo la trattativa" chiedono i sindacati. Nemmeno Jerry Lewis e Dean Martin mi facevano ridere tanto oltre sessanta anni fa. Aprire la trattativa, il gioco prevedibile dei lavoratori: per cui è evidente che abbiano puntato al No sicuri che anche questa volta, come tutte le altre volte scorse, il governo, il buon padre di famiglia, si sarebbe commosso e come accade con i bambini, passerà dalla voce grossa alla fatale comprensione e quindi dai NO decisi e severi, ai NI e alle risoluzioni dove a mettere il danaro come sempre sia accaduto, saremo noi per il carrozzone bacino di voti per tutti coloro che ci "viaggiano" su; insopportabili, ricattatori ed egoisti. Prendono soldi più di tutte le altre compagnie e pretendono di mantenere i loro benefici alla faccia di tutti coloro che abbiano perso il lavoro in anticipo, di quelli che non riescono ad entrare e noi poveri fessi che ancora una volta dovremo aiutarli. Ora basta, anzi vista la protervia, la spocchia di costoro, sarebbe bello se la compagnia fosse ceduta tutta con i suoi miliardi di debiti. Vadano a fare i furbi con i nuovi padroni, vediamo se sono fessi come noi! 

 
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MACRON E LE SOFFIATE

Post n°2200 pubblicato il 25 Aprile 2017 da monellaccio19
 
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Non sono trascorse 48 ore dalla prima tornata delle elezioni presidenziali francesi e subito si è messa in moto la famosa macchina del fango, quella macchina che si rivela sempre più utile a coloro che devono, vogliono assolutamente colpire gli avversari politici. Il bersaglio è Macron, lui che si è aggiudicato il primo turno sopravanzando la Marie Le Pen di pochi punti percentuali. Pare che Putin aiutato indirettamente da Assange, abbia messo in moto la macchina: Macron non è gradito allo zar, mentre la Le Pen è molto ben vista e sembra che il russo l'abbia sovvenzionata versandole una cospicua somma di denaro. Pertanto,  il candidato presidente Macron, si supponga sia gay e gigolò di sua moglie alla quale sia legato per tanti interessi. Inoltre, giusto per non farci mancare i buoni presupposti, si cita anche il giornalista Mathieu Gallet come il buon e caro "amico" di Macron. Beh, ce n'è abbastanza per seminare chiacchiere maligne e cattive, indicazioni che potrebbero minare il percorso elettorale al concorrete appaiato alla destrogena Le Pen, e se non sono molto azzardoso, penserei proprio che la manovra sia operazione preparata in fretta e furia per danneggiare e colpire duramente. Ciò che non accetto è che qui non si tenda nemmeno a mettere alla prova il buon Mcron; ovvero e a prescindere dalle velleitarie indiscrezioni seminate, perché lui non potrebbe essere un buon presidente per la Francia? Perché i francesi non dovrebbero vederlo alla prova dei fatti prima di buttarlo a mare? E Macron non potrebbe essere lui l'uomo in grado di voltare la famosa pagina per cambiare definitivamente quella situazione francese che tutti si aspetterebbero? Non credo e spero che non si ponga importanza alle maldicenze e che i francesi non abbocchino alle insinuazioni false o vere. Mi sembra vi sia affinità con l'Italia, anzi, direi che da noi vada molto peggio e il sistema è sempre lo stesso: tutti contro tutti a colpi di fango, maldestri colpi di scena, cattiverie e accuse infondate, politici e partiti ormai in pieno caos e noi non dovremmo essere autorizzati a pensare a male? Andiamo su, anche un bambino capirebbe lo sporco gioco che si stia praticando da noi e non sempre potrà essere il quattro dicembre del 2016 la data che conti. I soloni, il vecchio che avanza si è fatto forte di quella vittoria e sperano di sfruttarla fino in fondo per non cambiare mai niente in questo paese. Beh, io credo che si sbaglino e conto molto su quegli italiani che sappiano discernere e capire quando ci sia il...fango di mezzo. 

 
 
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