Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
scampoli, ritagli, frizzi e...lazzi

Area personale

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
Citazioni nei Blog Amici: 176
 

Ultime visite al Blog

monellaccio19surfinia60spalmierosgianor1Dott.FiccagliaOsservatoreSaggiocassetta2elyravhesse_fSono44gattinfilax6.2Drake_ThrimVince198DoNnA.SOgniGiornoRingraziowoodenship
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Messaggi di Marzo 2018

POCHE IDEE MA CONFUSE

Post n°2820 pubblicato il 27 Marzo 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19



Immagine correlata


Società liquida: "Concezione sociologica che considera l’esperienza individuale e le relazioni sociali segnate da caratteristiche e strutture che si vanno decomponendo e ricomponendo rapidamente, in modo vacillante e incerto, fluido e volatile". Bauman è il primo proponente della società liquida: sempre più individualismi, meno comunità e tanto, tanto antagonismo. Questo era il principio su cui per anni abbiamo pian piano, rifondato la nostra società inquadrata da Bauman; ma oggi direi che stiamo andando anche oltre il...liquido! Avrete seguito lo scandalo che ha coinvolto  Facebook e la società Cambridge Analytica: oltre cinquanta milioni di utenti FB a cui siano stati rubati dati personali e altri dati sensibili. Crollo in borsa, scuse da parte del boss Zuckerberg distribuite dappertutto e tanto casino da preoccupare anche chi poi abbia deciso di mollare FB. Ebbene, a molti credo sia sfuggito un elemento importante: i dati trafugati dalla piattaforma social più popolosa al mondo servono, più che altro, a incasellare ognuno di noi in un quadro molto più vasto: in fondo i nostri dati, bene o male, erano già in mano ai diretti interessati attraverso altri canali: a noi comuni mortali non c'è molto da "rubare", non nascondiamo niente in rete di compromettente e pericoloso, noi poveri cristi, non serviamo a nulla. Interessa invece sapere i nostri gusti, le nostre tendenze e i nostri orientamenti in generale, per poi puntarci come segugi con messaggi specifici, mirati e appropriati, verso le loro scelte. Detto questo, fugge e fuggirà dalla piattaforma solo chi ha da nascondere ben altro e di più pericoloso. Sono i like che ci fottono, sono le domande che incrociamo in rete e alle quali distrattamente e ingenuamente, rispondiamo esponendoci  a grossi rischi: dalla raccolta di questi nostri input che lasciamo in giro, riescono a fare di noi ritratti piuttosto precisi e attendibili su cui puntare per venderci qualsiasi cosa; e se non fossero vendite e/o consumi, pilotare i nostri voti e preferenze politiche. Secondo l'OCSE in Italia, un abitante su quattro sa leggere e scrivere, ma nel contempo, non essendo capace di elaborare le informazioni e le notizie che recepisce, è un analfabeta funzionale, ovvero, legge ma non capisce ciò che tenta di assimilare. Pertanto è questo che sta determinando a portarci oltre la società liquida: "La democrazia è quella cosa per cui se un imbecille dice una cazzata e tu gli dici che è una cazzata, quella cazzata diventa, come per magia, un’opinione”. (Azael). Per cui, non esaltiamoci facilmente per tutto ciò che ci capiti lungo il nostro cammino: elaboriamo, riflettiamo e analizziamo. Siamo in mano a pochi eletti capaci di poter fare di noi un solo boccone, cerchiamo di reagire movimentando quei pochi neuroni che affollano le nostre testoline. Magari tornando alla condivisione e sottraendoci al personalismo e all'egocentrismo della società liquida.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

MILANO BENE MILANO DA BERE E DA...FUMARE

Post n°2819 pubblicato il 26 Marzo 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per studenti in gita di classe

 

 

Ciò che intriga di più della sciagurata gita organizzata per una classe del famoso liceo classico PARINI di Milano, non è l'abbondante quantità della marijuana sequestrata ad un paio di ragazzi minorenni della classe,  quanto l'etichetta data da sempre al liceo milanese: la scuola della Milano bene. Orbene, sarà questa nomea, sarà verità indiscutibile, sarà che la casta delle famiglie sia piuttosto elevata, però, ogni volta che ci sia una notizia  di particolare interesse e poco felice che riguardi il liceo, allora viene fuori la solita lagna, la cantilena oramai stonata e lisa: Milano bene, Milano male o Milano così e così! Non ce ne può fregar di meno, anzi, proprio perché sono persone di censo, in grado di avere mezzi e altri strumenti all'uopo, si diano da fare per i loro figli: sarà erba ma spacciarla, perché di questo si tratta, essendo minorenni non è normale per ragazzi di una famiglia bene, già è anormale per una famiglia popolare e di casta...zero! Questi due signorini, non solo per la gita si sono organizzati per soddisfare l'intera classe, ma pare sia abitudine ricorrente tutti i santi giorni scolastici. Ripeto, l'erba ormai è di casa...ops...pardon, è di scuola dappertutto e non possiamo rassegnarci ad accettarla specie in seno alla scuola: sarebbe una sconfitta  deplorevole. Abbiamo da recuperare questi giovani che spacciano a scuola, ci vanno con tanta roba addosso che non possono nemmeno sostenere che si tratti di dose personale: parliamo di molti grammi trovati e le testimonianze raccolte, parlano di ricorrente operazione giornaliera. Allora i genitori, di questi due "businessmen", che fanno? Hanno mai sospettato nulla nel tempo? Non si sono mai accorti di nulla? Si sono mai preoccupati di controllare, di assicurarsi che i ragazzi svolgessero una vita normale? Non si possono chiudere gli occhi, fare una ramanzina, tirare avanti come niente fosse, si deve provvedere e tentare di recuperare i due e magari, perché no? Anche i genitori. I ragazzi che si fanno e si strafanno si possono riconoscere, basta un timido segnale e si capisce subito chi è fatto o chi sia addirittura strafatto. Finiamola con la Milano bene e la Milano da bere e da fumare: quanto accaduto è da stigmatizzare anche se non parliamo di droghe pesanti e molto più pericolose, ma con l'erba si inizia e poi si precipita. Le gite le stanno eliminando apposta, i professori non ci stanno perché alla fine,volenti o nolenti, la responsabilità è loro. Quindi coloro che hanno accompagnato questa classe hanno fatto bene a denunciare il giro dell'erba per tutti e così è venuta fuori la storia dei due studenti spacciatori! Muoversi subito e senza guardare in faccia nessuno. 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

E BEN TI STA!

Post n°2818 pubblicato il 25 Marzo 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per ylenia grazia bonavera


Spesso incontriamo grosse difficoltà con alcune persone per tentare di comprenderle e renderci conto dei motivi per cui scelgano di comportarsi in modo illogico e irrazionale. Lei è Ylenia Grazia Bonavera di 24 anni, la ragazza di Messina che l'otto gennaio del 2017 fu vittima del fidanzato che dopo averle versato addosso una latta di benzina, le dette fuoco. Uno dei tanti casi di cui la cronaca ebbe ad occuparsi e che inorridì tanti di noi per la fredda esecuzione da parte del suo ex ragazzo. Riportò gravi danni Ylenia, grandi ustioni ma alla fine si è ripresa, i segni sono visibili specie quelli lasciati nel profondo dell'animo e del cuore. Durante il processo a carico del giovane "Nerone incendiario" a tutti i costi, la ragazza ebbe uno strano atteggiamento: giunse persino a negare che fosse stato lui a tentare l'esecuzione. Molto strano, molto particolare come atteggiamento, ma la spiegazione era semplice: lei lo amava ancora e sentiva di essere ricambiata, non ci stava ad ammettere il grave attentato subito e avrebbe difeso il suo amore anche dinanzi alla morte. Il ragazzo, in primo grado, è stato condannato a 12 anni. La novità è che ora si sono concluse le indagini a carico della Bonavera e il giudice l'ha incriminata perché ha fornito falsa testimonianza: addirittura negò sotto giuramento, di non conoscere l'uomo che aveva tentato di bruciarla viva. Insomma, ora risponderà delle sue omissioni e potrebbe essere giudicata colpevole. Domanda: "Ma si può arrivare a tanto?". Parliamo da anni, sprechiamo fiumi di parole per le donne vittime di maniaci e uomini orrendi che dicono di amarle e  poi ci capita la ciliegina sulla torta? Ma Ylenia è convinta di essere amata e di amarlo all'infinito! Voi direte: può accadere, a volte l'amore, i sentimenti, volano oltre ogni aspettativa. E vero, lo so, ma non pensavo  volassero anche oltre la morte! 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

SILVIA LO SAI?

Post n°2817 pubblicato il 24 Marzo 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per silvia provvedi



Potreste starvene tranquilli a casa e rispettare la consegna imposta dal Tribunale; siate sereni e accorti, non mettetevi in condizioni di guastare ancora una volta il "giocattolo" col quale vi siete trastullati finora. Fabrizio Corona e Silvia Provvedi, siete stati oscurati purtroppo, e così deve andare. Le stanno tentando tutte i due disperati: prima Massimo Giletti viene pescato con Fabrizio, dalla solita rivista per mentecatti diretta da un super giornalista, dove pare che i due si siano incontrati in un luogo appartato per fare business. Che vuole Giletti? Ha perso la sua grande battaglia mollando la RAI che lo ha fatto campare per anni, ora vivacchia altrove e se fosse amato dal pubblico che vantava su RAI1, oggi non farebbe share così esigui e ignobili. Vuol tentare uno scoop con un'intervista a Corona? Ma lo sa che il fustacchione non può concederle? Sa che non può parlare al telefono se no con il suo legale e infine non può nemmeno mandare una mail? Quindi a quale artificio ricorrere per mostrare agli affezionati del grande Corona, come il pischello sia ancora in voga prima che qualcuno lo dimentichi? Beh, basta fare notizia con qualsiasi scusa e servirsi di qualunque piccolo teatrino per scuotere l'opinione dei fans. Da un giornale: "Paura per Corona, la fidanzata: "Sta male...mi ha detto "Questa volta muoio". Ci fosse stato ancora Totò in giro, non gliela risparmiava la classica pacca sul braccio e la frase: "Ma mi faccia il piacere!". Comunque la storia è andata così: mentre erano a casa, la Provvedi si gira e vede Fabrizio pallido in volto, gli tremano le mani e lei subito si preoccupa chiedendogli cosa avesse. Lui impietrito e quasi paralizzato le dice: "Silvia, questa volta muoio". Pare che non sia la prima volta per Corona e in passato era già stato colto da queste crisi. Allora, subito in ospedale per i controlli e verificare le sue condizioni di salute. E quindi? E niente, è tornato a casa! Fabrizio starà sempre così fino a quando non avrà una vita normale! Così riferisce la Silvia! AhAhAhAhAhAhAh!!!! Ecco quale è la malattia, deve avere una vita normale per star bene. E quale sarebbe 'sta vita normale?  Andiamo su, convincetevi e fate la vostra vita, sappiamo che vi manchi tanto il gossip, ma è necessario inventarsi qualcos'altro di molto più architettato per bucare l'attenzione dei vostri beniamini. E pensare che alcuni maligni abbiano commentato in tal guisa la notizia: uno ha giudicato questa menata una grave offesa per coloro che sono malati veramente; un altro invece, molto più cinicamente, si è espresso così: "Oggi tocca a Corona, domani potrebbe toccare a Belen, un altro giorno a Wanda Nari e a Icardi. Dov'è il problema?". L'importante è che...Silvia lo sa!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

QUANDO UN VAFFA TI RENDE EUFORICO

Post n°2816 pubblicato il 23 Marzo 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per paziente in  coma



Ci sono solo poche occasioni per cui una persona possa ricevere un bel vaffan'cucolo e sorridere, darsi alla pazza gioia ed esultare come se la squadra del cuore avesse vinto la "Coppa dei Campioni". Ciò che è accaduto in quel di Vado  Ligure  (SV),  ha dell'incredibile e allo stesso tempo, manifesta chiaramente come nella vita non c'è da dire mai: "Basta! E' finita!". Nel centro specializzato di "Vada Sabatia", sono ricoverati da un bel po' di tempo, quattro pazienti in stato  comatoso e per un caso, un miracolo o altro impossibile da definire, questi malati di cui purtroppo con il passar del tempo, si perdevano le minime illusorie speranze di recuperarli hanno, a distanza di qualche mese l'uno dagli altri, ripreso lentamente la loro funzione vitale, tornando alla vita che tutti vedevano allontanarsi da loro. Due uomini e due donne relegati in uno stato vegetativo per ragioni diverse: un trauma sul lavoro, un incidente stradale, una patologia complessa e un emorragia cerebrale; quattro vite in bilico e quattro storie umane da raccontare con incredibile soddisfazione. Lo può ben dire il Dottor Bruzzone che da direttore fisioterapista preposto al recupero, seguiva i quattro disperati casi. Un bel giorno, affiancato da un suo collaboratore, il dottore si impegnava per la solita seduta quotidiana, quando il paziente a cui si dedicavano, ha fornito un impercettibile segno con gli occhi. Bruzzone ha compreso subito guardando quegli occhi che dopo mesi e mesi si muovevano come per parlare, per dire qualcosa, ha iniziato a sollecitarlo: "Dai...parla...cosa vuoi dirmi?". Non lo ha mollato, lo ha quasi asfissiato con le sue domande tese a spronarlo. Il fisioterapista sentiva, avvertiva la voglia trasmessa da quegli occhi attenti e loquaci: erano per il paziente il solo modo di comunicare. Infine, dopo tanta insistenza, dopo essersi accanito con le sue domande, la persona ha finalmente avuto la forza di far uscire il fiato dalla gola: "Dottore, vada a fan'cucolo". Immaginate come Bruzzone e il suo collaboratore abbiano reagito: grida, applausi, balletti e tutto il miglior repertorio per un risultato atteso, sperato e ottenuto! Un altro lo hanno recuperato con la...gola: sapevano che adorasse il tiramisù e glielo hanno proposto, lo hanno mostrato e fatto annusare oltre che avvicinarlo alle labbra. Ebbene, anche questo paziente ha ripreso la sua vita così come gli altri due recuperati nel giro di pochi mesi. Mi sembra inutile rilevare e riportarvi la gioia che si sia impadronita di tutta la struttura medica: tutti felicissimi dei grandi risultati, tutti appagati per i loro sforzi terapeutici e una grande bella pubblicità per il centro medico di Vado. In realtà, è un cento molto noto al nord che richiama tanti pazienti e malati proprio per la passione, la professionalità espressa in tutti questi anni. Concludendo: dove pensate di andare nel caso che tra cento anni capitasse a qualcuno di voi di cadere in coma? Lasciate un biglietto sin d'ora: "Centro Vado Sabatia" a Vado Ligure (SV). Scusate ma io l'ho già fatto e ho lasciato il mio indirizzo...preferito! Se credete ai miracoli, beh.....tra Lourdes, S.Giovanni Rotondo e altri luoghi degni di visita, inserite anche questo luogo miracoloso. Visto mai che....

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963