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Morte del blog?

Post n°1 pubblicato il 21 Aprile 2008 da aeske
 

Cosa vuol dire la morte del blog?

Vorrei scusare già dall'inizio gli errori grammaticali, lessicali e forse anche sintattici, l'italiano non è proprio la mia madrelingua. Sto anche usando un sacco di parole inglesi, ma questo viene dal fatto che il linguaggio dell'internet è globale, questo vuol dire in tanti casi globish (globalenglish).

C'era una volta quando ci metteva settimane, mesi per multiplare un virus, perché al di là si usavano i floppy disk, e per multiplare un virus ci voleva che i ragazzi scambiavano i dischi. Poi magari il virus era un brutto scherzo o faceva un pochino male all'OS (sistema), ma sempre non di più.

Oggi è un mondo tutto diverso. Oggi ci vuole meno di quattro secondi per far scappare un virus sulla rete dell'Internet. Oggi i colpiti non dovranno per forza conoscere quello che gli ha passato il virus, basta andare su un sito internet, o scaricare un file, musica o immagine e trac! Sistema corrotto.

C'era una volta, quando l'Internet fu solo un bambino, che dominavano grandi search engines come Ogla, Yahoo e il appena nato Google. Quando quasi tutto il mondo aveva lo stesso l'indirizzo e-mail, proprio Hotmail, quando quello di cercare sull'Internet era un lusso, poco comprensibile ma certo un lusso.

Negli ultimi anni degli anni 90, l'uso dell'Internet è esploso. Per far capire quanto, rendiamo evidente un altro mezzo di comunicazione, il telefono. Ci è voluto più di quaranta anni per ottenere 1 milione utenti. L'Internet lo ha fatto in tre anni. Adesso gli utenti dell'Internet hanno già superato quello del telefono al filo.

Quando esplorò L'Internet, nacque anche programmi come Napster, Kazaa e Limewire, programmi che mettevano in realtà il peer-to-peer, vuol dire scambiare files, spesso musica tra utenti senza pagare nemmeno una lira alle aziende come EMI, SONY, Universal e Warner. Oggi ormai questi programmi li usa più nessuno, adesso sono già superati da altri programmi, e spesso la musica va comprato canzone per canzone sui siti musicali.

Nel 2003 nacque il progetto Myspace dalle mani di Tom Anderson, un socialnetwork che otteneva più di 200 milioni utenti worldwide, nel 2003 nacque il LinkedIn e nel 2004 il Facebook. Anche se questi programmi hanno avuto un successo fenomenale - a volte il Myspace superava Google di hits per day, e anche se ci sono ancora migliaia e migliaia d’utenti fedeli, ormai anche l'era dei socialnetworks è ormai finita.

Nel 2003 costruì Janus Friis (lui di Kazaa) lo Skype che permetteva, gente come me, di parlare attraverso i confini conosciuti del mondo, senza pagare oltre l'accesso dell'Internet. Nel 2005 lo vendé per 2.5 miliardi di dollari e adesso sta costruendo un programma tutto nuovo, che sarà messo online tra pochissimo tempo.

Che cosa intento dire con tutti questi esempi? Intendo dire che anche il fenomeno Blog è destinato a morire, in qualche parte del mondo già morto e sotto terra.

Ma eguale per tutti questi fenomeni del World Wide Web è che debbano morire  prima o poi per far spazio a qualcos'altro, qualcosa di nuovo, qualcosa più bello, qualcosa che ci tenga l'interessa, qualcosa che è più utile nel mondo in cui viviamo.

Domani ci sarà qualcosa di nuovo che ci stupenda, un programma che ci fa godere l'uso dell'Internet, che sarà utile in questo mondo globale di cui facciamo parte.

L'evoluzione dell'Internet è ormai così veloce, che ogni giorno c'è un trend nuovo, una nuova hype che desidera milioni di giovani cresciuti nel mondo elettronico. Ma con questa velocità di sviluppo (più veloce dello sviluppo del cervello) ci arriverà anche quel giorno (maledetto), quando questi programmi non li capiamo più.  

                                                             Bjorn

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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