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Lascio aperto il cassetto

Post n°833 pubblicato il 24 Luglio 2017 da mullerina
 

Mi sono resa conto di quante cose mi circondino, senza che io abbia la reale necessità di averle.
Una casa sommersa di cose. Spesso dimenticate sul fondo di cassetti o dentro scatole, che sembrano avere la funzione di fare ordine, ma in realtà sono il modo più semplice di procrastinare la cernita doverosa tra cosa tenere e cosa lasciare.

Me ne sto rendendo in questi giorni. Per cause di forza maggiore sono costretta a mettere mano a tutte quelle cose che in pochi anni, da quando mi sono trasferita, si sono accumulate su mensole e dentro ante di mobili, che non apro quasi mai. Ogni oggetto che prendo in mano è in linea di massima inutile e il suo utilizzo scarso.
Prendo atto che le cose di cui realmente ho bisogno sono poche, eppure la difficoltà a liberarsi del superfluo c'è. Perchè il pensiero che "un domani potrebbero essere utili" mi ha portato a tenere da parte una mole di cianfrusaglie che ad oggi mi fa anche un po' sorridere. 
Mi chiedo a cosa possano servirmi le due bambole tedesche con mani e viso di porcellana, che ho ordinato da un catalogo di giocattoli, in linea di massima solo a spaventare chi si accorge dei loro sguardi vitrei e sorrisi inquietanti. I souvenirs dai viaggi sono uno dei capitoli da -sepolti in casa-, che in pieno sposano la filosofia dell'inutilità. A cosa mi serviranno tutte quelle tazze da the?! 
Mi sembra di essere un'accumulatrice seriale, mentre tolgo le calamite dal frigorifero (e sono solo quelle degli ultimi 7 anni...le altre ancora attanagliano un altro frigo), oppure mentre conto le 33 matite di 6 mobilifici differenti. Una vita in cui mi sono circondata di molte cose e magari non le ho mai usate, come le rubriche telefoniche cartacee, che dall'avvento del cellulare in pochi usano ancora (ne ho 3 completamente intonse).
Ho scovato creme, trucchi lasciati a metà o usati una sola volta, cornici vuote.

Forse sto solo facendo delle riflessioni su quello che vorrei nella mia vita, rendendomi conto di averla riempita di molte cose, prima di accorgermi che era altro quello di cui avevo bisogno.
Avevo riempito i vuoti, come si fa con la stoffa che riempie le bambole. Ora ho qualcosa di ben diverso a riempirmi la mia vita e ha fatto accendere una luce su tutte quelle cose che non ho mai usato e mi circondano. 
Il mio lavoro a contatto con le persone in momenti delicati e difficili mi ha dato una scossa. Ora mi rendo conto di quanto è bello vivere ogni momento. Userò le candele colorate trovate in un cassetto e se mi piacerà ne prenderò altre, ma non le rinchiuderò nella schiera delle possibilità mai utilizzate.

Lascio le cose, mi riprendo la voglia di vivere di emozioni, senza rinchiuderle.
Lascio aperto il cassetto, perchè non accumulino altra inutile polvere, i sogni.

Penso di aver intrapreso un percorso, non penso sarà facile da proseguire, ma tentare si può. 

 
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