Respirando....

E mi entri dentro...

C'è uno strano profumo questa sera,
tra lo scorrere dei pensieri
ed il precipitare di suoni.
Aggrovigliati tralci dei perchè
dove il segno di confine
trasuda di te
disperato negli ultimi istanti
confusi di dolce e di nero
serro le palpebre e ti assaporo.
E mi entri dentro
apostrofo di linfa,
a colorare di domani le mie vene impazzite.
C'è uno strano profumo stasera,
vorrei che non fosse,
ma è profumo di te.

Leggimi il cuore

E tornerò di nuovo
tra le carezze al buio
ad ascoltare d'immenso
il leggero battito
delle tue labbra smisurate
a pronunciare il mio nome,
come di eco di memoria,
tra gli istanti confusi
di ghiaccio sciolto
a corrugate ciglia,
per impazzire di noi,
cancellando di storia
quello che i gradini della nostra vita
ci hanno fatto conoscere
sulla scala del nostro tempo.
Leggimi il cuore,
troverai sempre
le mie parole d'amore per te.

Fragore dell'anima

Assaporo il fragore dell'anima,
che, permeato di te,
distrugge di tempo e luogo
lo stravolgente silenzio
dell'esistente intorno.
Non ti chiederò
di percorrere i miei sussurri,
accompagnerò le tue onde
pur nell'infinito mare
della tua vita diseguale.
E di mattini di sole
saranno i nostri anfratti di futuro,
dove le fessure di felicità
uccideranno ancora
il plasmato buio
della nostra distanza.

Non essere qui

Dove nascondevi
questo tuo trasformismo di essenza?
La tua profonda presenzialità
in un mare di emozioni,
quasi ad ossigeno di esistenza.
Si circonda di te l'anima ferita,
di un fiato impossibile,
tra l'impossibile del quotidiano.
Certe volte il cuore pare stordito,
e nella sala d'attesa
della mia stazione di vita
rimango immobile,
ancora infilo perle di speranza
per una collana di certezze.
Ed è sempre dolcissimo
chiudere gli occhi
e riempirmi di te
farti scivolare, lentamente
dove i forse diventano sempre,
dove i domani sono oggi,
dove il mio linguaggio
è fonia di desideri,
dove la mia devastante passione di uomo
è adesso sottesa
tra le mie dita ed il tuo corpo.
E mi accorgo
che il dolore più grande
sarebbe non essere qui,
perchè tu mai mi hai nascosto il cielo.

Buio di luce

Regalami ancora
quel tuo parlarmi insolito,
quelle tue semplici parole
che hanno nutrito la mia solitudine.
Non esiste limite al tempo
solo noi riusciamo a costringere gli istanti
in gabbie di vetro,
spesso diafano,
ponendoci confini d'esistenza,
accettando la sconfitta prima della battaglia.
Ma i riflessi, delicatissimi,
del nostro volerci
sempre rimarranno ancorati
alla tavolozza di colori,
sconosciuta ad altri,
del mio universo di felicità.
Ancora mi appassiono al pensarti,
come immagine sempre irrequieta,
composta e delicata,
impaurita e desiderosa,
evanescente e concreta.
E nello specchio luminoso
di tutti i miei sogni
tu risulti presente,
come carezza sensuale
tra le schegge disperate
del mio buio di luce.

E' stato solo un fruscìo

Non temere,
è stato solo un fruscìo improvviso.
Hai demolito in me
l'ultimo sogno.
Ma sono sempre leggenda,
come un colore nuovo.
Non ho mai strisciato,
pur di tante ferite ricoperto,
e nel decidere di noi
ho ascoltato
quanto di te mi parlava.
O forse quanto di te taceva.

Origami d'infinito

Non si domina il vento,
e così questo mio semplice amarti.
Fuggo da queste tracce
di inchiostro disperato,
e ti cerco e ti trovo
tra i riccioli delicati dei miei pensieri.
Sei qualcosa che è già stato,
e sarai ciò che non ho mai avuto,
ma non arriverà mai
un crepuscolo offuscante
sulla tua immagine in me.
E dove le carezze ardite
declineranno i sospiri
ti raggiungerò,
come gocce infinite,
e a passione di universo
ti parlerò del nostro noi,
ed i silenzi nell'incontro di occhi
saranno complici nelle notti.
Lascia che io viva
questo mio appartenerti,
compagno sincero
di un immenso senza te,
assetami e dissetami
con origami infiniti
nel tuo desiderarmi,
tra gli ideogrammi sconosciuti
della tua anima che mi avrà.

E' tempo ormai....

Come un pulsare d'anima
questo affilato tempo che mi avvicina a te...
Forse comprenderai,
o forse non avrò abbastanza sorrisi
per dipingere questa mia vita,
che come una  instancabile compagna,
a volte dispotica, a volte mamma,
accompagna il mio tempo.
E a questo bivio di strade d'infinito
tu mi stai aspettando...
perché occhi siano di occhi
e suoni di sillabe restino lì,
ad intrecciare di sospiri
quello che il cuore,ormai,
non sa più raccontare.

Scorre lento questo fiume....

Scorre lento questo fiume
infratta gli spigoli di riva
accarezza sogni d'irreale.
Trascina sinuoso
il mio appartenerti,
e culla, dolcemente, il tuo sorriso sconosciuto.
Inonda gli angoli dei tuoi occhi
e tu, che le credi lacrime
disperi un dolcissimo ancora.
Ti stringo le mani,
ti avvolgo di sussurri
ti accarezzo di baci,
reclino il tuo corpo.
E ti amo di nuovo,
come tu mi vuoi,
e trascini la mente
verso il desiderio più cieco,
i tuoi corti capelli
vorrebbero ferire l'aria,
ma sono solo un ricordo
dei nostri primi giorni.
Nella notte di Shanghai
mi dicesti di averli tagliati.
Ed è iniziata la tua disperazione.
Mi restano immagini.
Scorre lento questo fiume,
e non trascinerà il mio amarti.
Nessuna forza mi discosterà.

Non ho più paura....

Non ho più paura.
Nel denso profumo
di questa sera apparecchiata di solitudine,
trafiggo di forza tra il cilicio e l'incenso
l'aberrante ombra
della tua presenza in me.
Cielo di stelle ora,
disfatto di lacrime
e soddisfatto di sorrisi
accompagno il mio verso,
note d'afonia
nel rumore degli istanti
sprecati con te.
Non ho più paura,
ho capito,
ho accettato,
ho vinto.
Non ho più paura.
Il mondo mi attende,
strade e vie,
la mia città di grattacieli
mi sarà ancora amica
e nel sogno ad oriente
ci sarà un nuovo sorriso.
Non ho più paura.
Ricorda.......
non ho più paura.