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UN AMORE VALE L'ALTRO (PRIMA PARTE)

Post n°121 pubblicato il 08 Luglio 2011 da fittavolo
 

La barca giunge in porto, sono da poco passate le 15.00. Procede lentamente a passo d’uomo tra due file di barche ormeggiate. Sembra ferma tanto che è lenta. Le manovre di avvicinamento al molo sono eseguite con scrupolo, come se a bordo ci fosse un carico delicato. Un uomo da bordo lancia una fune. Il cappio della cima è inserito nella bitta. Il motore è spento e una rudimentale passerella è pronta per essere allungata verso la terraferma. Da sottocoperta escono un uomo e una donna, vestiti come l’equipaggio. Sono magri e dall’aspetto provato, come se avessero avuto un’esperienza fatta di privazioni, un lungo periodo di digiuno. Sul molo un uomo e una donna in prima fila scrutano con ansia la barca, ed esultano quando vedono comparire i due da sottocoperta. Dietro di loro qualche curioso commenta. Sulla barca i due si guardano, ed è uno sguardo triste, malinconico. Poi volgono gli occhi verso le persone sul molo e alzano un braccio per salutarle. Pochi attimi ancora e la loro avventura finirà e lascerà il posto alla vita di sempre, anche se non sarà più la stessa vita.

La nave salpò puntuale. Un mare di fazzoletti si agitava dai ponti, era il saluto dei passeggeri. Qualcuno si era già avviato verso la propria cabina. La crociera ebbe così inizio. Saranno due settimane movimentate, fatte di escursioni sulla terraferma nei vari porti dove approderanno, e di nottate passate sulla nave a ballare fino all’alba durante i tragitti in mare da un luogo all’altro.
Floriana era con suo marito Silvio. Erano sposati da poco più di un anno e questo era il loro viaggio di nozze, posticipato per i tanti impegni di lavoro sopraggiunti dopo essersi sposati. Finalmente avevano tutto il tempo per loro. I loro cellulari erano stati spenti subito dopo la partenza ed erano stati messi in valigia. Nessuno potrà turbare quei giorni tanto attesi.
Massimo era un altro passeggero della nave, viaggiava con un paio di amici. Erano in crociera per puro divertimento. Avevano fatto una scommessa e chi avesse vinto avrebbe beneficiato un anno intero dell’appartamento che condividevano, in modo incondizionato e ogni volta che ne avrebbe avuto bisogno. La nave era piena di prede da sedurre, e la caccia ebbe inizio dopo il terzo fischio, quando loro erano ancora sul quarto ponte a sventolare il fazzoletto.
I primi tre giorni li passarono a sondare il terreno, ognuno fece una mappa di ogni ponte, segnando con un punto rosso le possibili vittime delle loro attenzioni. Era un lavoro attento e minuzioso, bisognava evitare d’intralciarsi a vicenda. Massimo era l’unico ad avere un solo puntino rosso sulla sua mappa. Al quinto giorno di crociera, decisero di cambiare approccio. Era troppo severo cercare di conoscere qualcuna scegliendola tra la massa, era più semplice affidarsi al caso e lasciar giocare la sorte, rischiando di essere anche concorrenti, e perché no, sarebbe stato più avvincente. La verità era che nessuno dei tre voleva ammettere di aver ricevuto dei sonori due di picche, e il far gruppo avrebbe dato meno nell’occhio all’ignara vittima abbordata.
Le giornate di Floriana e Silvio trascorrevano serene, era tutto perfetto, proprio come le avevano sognate. Una mattina mentre erano abbracciati, Floriana pensò che le sarebbe piaciuto avere un ricordo indelebile di quel viaggio, un regalo grande quanto il loro amore. Ma non lo disse a Silvio, non voleva alterare la magia che stavano vivendo con quella sua bizzarra idea, lo strinse forte tra le sue gambe e sperò con tutto il cuore.
L’ultimo approdo previsto dal programma era alle isole Canarie. Un giorno intero passato a navigare intorno a quel paradiso di isole, per poi approdare a Santa Cruz de Tenerife e passare lì la notte. Uno stupendo finale. Ormai non rimaneva che il viaggio di ritorno. Il giorno dopo il cielo era inaspettatamente nuvoloso. Il mare era moderatamente agitato. Nulla di preoccupante per il comandante, niente che una nave di quella stazza non potesse facilmente affrontare. Mancavano pochi chilometri allo stretto di Gibilterra, dal terzo ponte verso poppa Floriana guardava la scia bianca lasciata dalla nave sulle acque del Pacifico. Le onde la cancellavano immediatamente, dando un segnale inequivocabile di supremazia. La potenza della natura era nel mare e si infrangeva sulle pareti della nave facendola vacillare.
“Lei non può stare qui, è molto pericoloso” le disse un marinaio.
“È molto bello guardare il mare da quassù, la prego solo un attimo ancora” lo implorò Floriana.
“Solo un attimo! Ma si metta questo” disse passandole un salvagente “e stia lontana dalla balaustra”.
Floriana lo vide allontanarsi e allora tornò vicino al parapetto. Al coperto, da dietro i vetri, Massimo guardava una donna con un salvagente, si chiedeva chi era e cosa ci facesse lì con quel tempaccio. La sirena suonò, avvisaglie di pericoli imminenti. Floriana distratta dal suono della sirena si voltò lasciando la presa che aveva alla balaustra. La nave oscillò, due onde gigantesche l’avevano colpita. Floriana cadde a terra, cercò un appiglio e si tirò su, ma la nave altalenò, scaraventandola fuori bordo. Ora era appesa alla balaustra del terzo ponte, sentiva le forze venirle meno e quella debole tenuta rompersi. Massimo vide la donna con il salvagente svanire al di là del parapetto, scorgeva appena le sue dita attorno al tubo metallico. Si precipitò in suo soccorso, ma non fece in tempo, vide la donna precipitare verso le acque agitate dell’oceano e sparire. Scrutava verso il basso, gridava aiuto. Poi prese un salvagente, lo indossò e saltò. L’acqua era fredda. Vide la donna agitarsi in preda al panico, cercò di raggiungerla, però le onde erano molto alte e lo spingevano nella direzione contraria. Floriana lo vide e cercò di andargli incontro. Era spaventata e ogni sforzo sembrava inutile, la distanza tra i due era incolmabile. In lontananza il suono della sirena avvertiva che qualcuno era caduto in mare. La nave fu fermata e furono calate due scialuppe di salvataggio. Qualcuno con un megafono gridava qualcosa di incomprensibile. Qualcosa che si allontanava onda dopo onda.

 
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Commenti al Post:
Arabafelice0
Arabafelice0 il 20/04/12 alle 09:38 via WEB
e il seguito???
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