neipalmidellemani

assenza di unicità

L'assenza di unicità, il sapere che il gesto,  lo stesso gesto, è destinato anche ad altre braccia, il gemito, lo stesso gemito, ad altre orecchie, il bacio, lo stesso bacio, ad altre labbra, ed è un bel dire, che ogni gesto non ha nell'universo del tempo una ripetizione mai, che ogni attimo è unico nella scala dell'eternità, è un bel dire, ma la certezza che l'amore depositato sarà presto ricoperto, genera un vuoto che non si spuò sperimentare se non sperimentandolo, ed è un bel dire che tutto scorre, ed un bel dire che dobbiamo vivere il momento, che tutto ciò che accade sta accadendo ora, è un bel dire, ma l'amore, con cui dio ci ha puniti di chissà quale colpa, si nutre, se non di ieri , di domani.

io non lo so

io non lo so come fai, sembra che il problema non ti sfiori, forse semplicemente sezioni la cosa in due, la cosa è la tua anima, scusa se lo puntualizzo, sei tutta per me, eppoi sparisci e sei tutta altrove, tranne qualche raptus telefonico, che forse ti serve per non perderti del tutto in una cosa o nell'altra, io non lo so come fai, scrivi cose intense, mi ami, o forse mi scopi, in modo selvaggio, poi ti fai una doccia e torni a casa, dove son certo, sei all'incirca felice, io non lo so come fai, nel del resto so come faccio io, a tenere sotto controllo il cuore, forse sono un insensibile, eppure mi pare che no, che da qualche parte un cuore dolente esiste, eppure anch'io sopravvivo, ci sopravvivo, tu nella tua vita di donna in coppia, io nella mia vita sempre più senza nessun altro, senza nessun altra, io non lo so come fai, io non lo so come faccio

ore lente

scrivi e dici, ho un pò voglia di vederti, che nel tuo linguaggio significa ho abbastanza voglia di vederti, lo capisco, sono passati, lenti, quasi dieci giorni, che numero ridicolo se ci penso, eppure sono fatti di ore, di minuti disastrosamente lenti, di letture lente e di pensieri pazzeschi, sono fatti di pareti verticali, di appigli al limite,di temporali che paurosamente lambiscono la vita e si scatenano la dove eri prima, e tu sei fortunato, molto, ma il pensiero raramente si stacca da te, e fra poco tornerai, nera, abbronzata, innamorata, a tratti, forse di me, di certo di lui, come è giusto che sia, io invece sono ancora qui, che premo sui tasti, che richiamo il mio cuore all 'indifferenza, che rimetto in ordine l'attrezzatura, che ho desiderio di vederti che ho paura di vederti, che spero che questa cosa muoia presto, che ho pura che viva per sempre o almeno che mi sopravviva..

quanto,basta

tu dici, quanto basta, ma quanto è quanto basta, a me non basterebbe mai, invece mi faccio bastare le briciole, i resti, qualcuno direbbe gli avanzi, lo direi anch'io ma ho troppo rispetto dei tuoi sentimenti, e allora quanto è quanto basta, che poi un giorno, già si sa, dovremo togliere il quanto.

il fresco

tutta la città, quella rimasta intendo, è salita sul monte per cenare al fresco, lungo le curve sinuose lancio fugaci sguardi alle automobili che procedono in direzione del fresco, famigliole, coppie attenpate, lui e lei sorridenti, io penso, penso a te, non dovrei ne vorrei, tu sei altrove, al tuo posto, in riva al mare, stai forse cenando, pieghi la testa un pò e ridi, con quella bocca assassina che da sola è capace di rubarmi il sonno, ma è giusto così, è il tuo posto, la tua vita, non dubito che 'de vez en cuando' ti scappi un occhiata al cellulare, magari aspetti anche un cenno, un saluto, che puntualmente ti mando,  ma questo è tutto, una volta vidi un film , si chiamava il silenzi ofra due pensieri, ora potremmo parafrasare, io sono, lo spazio fra due pensieri, esisto ma solo per caso, rubo milligrammi d'amore, e anche debbo fingere il nulla, fingere che mi basta, che di più non vorrei, altrimenti il castello vacilla, e quasi certamente perderei anche quelli ..che cosa buffa..